Memoria, come scelta e dovere
“Mi sono sempre chiesta come sia potuto accadere una tragedia come la distruzione programmata di milioni di esseri umani senza che la maggior parte delle persone intervenisse in loro aiuto. Perché? Non potrò mai comprenderlo. Solo una cosa lascia senza parole: l’indifferenza è il peggior nemico degli uomini”.
È una delle tante testimonianze che Davide Romanin Jacur, a lungo presidente della Comunità ebraica di Padova e attuale assessore al Bilancio UCEI, ha scelto di accludere nel suo nuovo libro KZ Lager (ed. Ronzani). A scriverla uno dei moltissimi giovani che ha accompagnato in oltre 50 Viaggi della Memoria nei luoghi dell’orrore. Esperienza di cui racconta in questo volume, ricco di immagini, dati, riflessioni e arricchito da un testo della scrittrice di origine armena Antonia Arslan.
Un libro “necessario e completo”, scrive nell’introduzione. Concetto ribadito nel corso della prima presentazione dell’opera, avvenuta nelle scorse ore nell’ambito di un incontro online promosso dall’amministrazione comunale di Padova. Ad intervenire tra gli altri anche lo storico e direttore della Fondazione Cdec Gadi Luzzatto Voghera, che ha lodato la chiarezza di Kz Lager. Uno strumento “utile per le scuole”, che ha il pregio di una facile consultazione e porta a riflettere su una vasta gamma di argomenti. Merito anche della “schiettezza” dell’autore, che non si sottrae mai a un confronto su temi anche assai spinosi.
Al libro è dedicato un ampio approfondimento sul numero di Pagine Ebraiche di novembre in distribuzione.
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(Nell’immagine Davide Romanin Jacur assieme ad alcuni giovani partecipanti a un Viaggio della Memoria)