DafDaf – Dicembre 2020 La nostra pelle, unica e diversa
Esiste ancora un “noi”, come titola la copertina del numero 120 di DafDaf, oppure le mascherine e gli schermi di computer e smartphone da cui dobbiamo passare praticamente per ogni cosa sono riusciti a farci sentire un po’ isolati? Siamo tutti un po’ soli, come se fossimo ognuno su un’isola deserta, o popolata solo di quelle poche persone con cui condividiamo la vita quotidiana?
Cosa manca di più? Moltissimi risponderebbero “un abbraccio”, e che la privazione più grande è il contatto fisico. Forse è una sensazione che hanno di più gli adulti, ma il numero 120 di DafDaf ha voluto comunque provare ad accompagnare i suoi piccoli lettori in un viaggio di scoperta della pelle, di quella buccia che ci difende tutti e che in qualche modo così tanto ci manca in questo strano e difficile periodo.
E sono le parole di Filò, il personaggio di Sara Gomel e della sua rubrica filosofica che introducono l’argomento:
“Che strana cosa, la pelle. Questa superficie morbida che contiene il mio corpo, la prima cosa che tutti vedono di me. Come un’arancia, ognuno di noi ha la sua buccia. E come un’arancia, dentro la buccia si nasconde qualcosa di prezioso”.
E continua ricordando la domanda con cui si apre una poesia di Giusi Quarenghi: “La mia pelle. Ancora non riesco a capire se finisco sulla pelle o se sulla pelle comincio”.
A partire dalla copertina, il numero speciale del giornale ebraico dei bambini, in distribuzione in questi giorni, ha voluto esplorare i mille significati anche simbolici di una parte di noi allo stesso tempo così importante, e spesso data per scontata, anche grazie al lavoro di due artiste.
“Agnieszka Lepka, una fotografa polacca, è rimasta talmente incantata dalla pelle, da notare l’incredibile somiglianza tra questa e alcune forme della natura. Ci sono pelli che sembrano cortecce di alberi e pelli che assomigliano a foglie”. Sua è l’immagine di copertina, per esempio, in cui i tendini di una mano e il tronco di un albero mostrano la loro incredibile somiglianza, a iniziare un vero e proprio viaggio di scoperta.
Un’altra artista, Angélica Dass, ha voluto dimostrare che non esistono pelli bianche, nere, o gialle, come siamo abituati a pensare, in una estrema semplificazione: in realtà i colori della pelle sono migliaia, ed è quasi impossibile trovare due individui con lo stesso identico colore.
Ha fotografato più di 4000 persone, cercando poi di catalogarle a partire dalla classificazione più nota, quella dei colori Pantone.
E non potevano ovviamente mancare gli spunti pratici, le attività su misura per i lettori di DafDaf.
Perché con la filosofia si impara a pensare, oramai è noto a chi frequenta Filò, ma è poi necessario anche mettersi in gioco.
Buona lettura.
Ada Treves twitter @ad3ves