“Lotta all’antisemitismo
e difesa della vita ebraica
sono priorità dell’Unione europea”
“L’antisemitismo è un attacco ai valori europei”.
È la premessa con cui si apre una dichiarazione congiunta approvata in queste ore dal Consiglio europeo. Un’iniziativa che ha l’obiettivo di portare al centro dell’azione politica, collegiale e dei singoli governi, un tema di cui in più passaggi si segnala l’assoluta urgenza. Dagli attacchi fisici alle violenze verbali, senza dimenticare il sempre più allarmante proliferare di teorie del complotto che sempre a quella fonte si abbeverano: diverse le casistiche che sono richiamate. Con l’invito ad intervenire in modo incisivo su un piano sia di prevenzione che di repressione e senza distinzioni tra antisemitismo offline e online perché ugualmente nocivi.
“L’Unione Europea – si ricorda nel documento – è fondata sul rispetto della dignità umana, della libertà, della democrazia, dell’uguaglianza. Ogni forma di antisemitismo, di intolleranza o di razzismo è pertanto incompatibile con essa. L’Unione e i suoi Stati membri devono intraprendere azioni importanti al riguardo. A livello sia continentale che nazionale”.
Nel documento si menziona un’altra storica dichiarazione contro l’antisemitismo, votata all’unanimità nel dicembre di due anni fa: un impegno comune segnato dall’adozione della definizione operativa di antisemitismo formulata dall’International Holocaust Remembrance Alliance (adottata in queste ore anche da tutti i club della Premier League, la massima serie del calcio inglese, non pochi dei quali con proprietà araba: una decisione, è stato rimarcato, nel segno della “tolleranza zero”).
Lotta all’odio, ma anche difesa dell’identità viva. “L’ebraismo e la vita ebraica – si legge infatti – hanno contribuito in modo considerevole a plasmare l’identità europea e ad arricchirla da un punto di vista culturale, intellettuale e religioso. A 75 anni dalla Shoah è motivo di soddisfazione sapere che la vita ebraica, in tutte le sue diversità, è profondamente radicata e di nuovo fiorente in Europa. Nostra responsabilità permanente è quella di proteggerla e supportarla”.
Ad esprimere soddisfazione è tra gli altri Moshe Kantor, presidente dello European Jewish Congress: “La dichiarazione adottata dalla presidenza tedesca del Consiglio europeo afferma diversi principi: l’antisemitismo come attacco ai valori europei, la difesa della vita ebraica, la sfida di renderla ancora più visibile come componente essenziale dell’identità europea. E anche la necessità di combattere l’antisemitismo in ogni sua forma, anche nel contesto della pandemia che stiamo attraversando”.
Temi su cui Kantor si è lungamente soffermato nell’intervista concessa a Pagine Ebraiche sul numero di dicembre in distribuzione, pubblicata ieri anche su questo notiziario.
“Le insidie più significative – affermava Kantor nel colloquio con il giornale dell’ebraismo italiano – arrivano dagli estremisti, a destra come a sinistra, sempre più protagonisti della scena, così come dall’Islam radicale. Viviamo in un’epoca in cui crescono la rabbia e l’insofferenza verso i partiti tradizionali. Le persone per natura cercano delle risposte, preferibilmente semplificate. L’estremismo gioca su questi sentimenti. Gli ebrei sono stati purtroppo spesso il bersaglio. Le teorie cospirative si muovono in questo solco. Queste sono le minacce più rilevanti: per contrastarle stiamo lavorando assieme a decisori e opinion leader”.
(3 dicembre 2020)