La Memoria e la sfida
della consapevolezza

Occhi puntati sul Quirinale, dove nel pomeriggio prenderanno avvio le consultazioni per la formazione del nuovo governo. Alcune ore prima il Colle ospiterà, come tradizione ogni 27 gennaio, la solenne cerimonia per il Giorno della Memoria.
Al centro di questa edizione la sfida della consapevolezza, l’urgente necessità che l’Italia faccia i conti con il proprio passato. “Spesso sentiamo parlare di giovani nostalgici. Ma di cosa? È bene studiare, far capire ciò che è accaduto in un Paese in cui gli ebrei non sono certo recenti immigrati ma una presenza forte da duemila anni. Dunque occorre stabilire le tante colpe, a partire da quelle di un regime fascista pervasivo e distruttivo” sottolinea la Presidente UCEI Noemi Di Segni al Corriere, che oggi racconta non solo l’impegno di Memoria ma anche le molte altre iniziative per favorire dialogo, cultura e incontro lanciate dall’ebraismo italiano. Tra le voci ascoltate quelle dei presidenti delle due Comunità più numerose, Ruth Dureghello (Roma) e Milo Hasbani (Milano). Ad essere segnalato è anche il recente lancio del sito www.myjewishitaly.it. La conclusione dell’articolo è dedicata ai mezzi d’informazione e al lavoro della redazione UCEI diretta da Guido Vitale: “Uno strumento per capire, oltre a luoghi comuni e approssimazione”.

Numerosi gli interventi e le interviste dedicate al 27 gennaio. Con Repubblica Nathan Sharansky ricorda l’eccidio nazista di Babij Jar. “La Shoah – afferma – non è iniziata né finita ad Auschwitz. Per mantenere viva la memoria, bisogna conoscere la storia”.
“Gli ebrei dimenticati che fecero la rivolta”: sempre su Repubblica, l’invito dell’israeliano Meir Ouziel è a riscoprire le vicende che videro gli ebrei opporsi, anche con l’uso delle armi, al nazifascismo.

Sulla Stampa Michela Venezia ricorda il nonno Shlomo: “La lezione che ci ha consegnato mio nonno è molto semplice, proprio come era lui: la verità è l’unica arma per combattere l’odio”.
Il Foglio intervista il rabbino capo di Milano e presidente Ari rav Alfonso Arbib: “La Memoria – sottolinea – deve accompagnarci nella nostra vita, è un elemento fondamentale nella vita di ogni essere umano”.
La Testimone della Shoah Edith Bruck si racconta all’Osservatore Romano, il quotidiano della Santa Sede: “La Memoria è vita, la scrittura è respiro”. Mentre alla Stampa l’editore Daniel Vogelmann rievoca la storia del padre Schulim, uno degli oltre mille ebrei salvati da Schindler.

Tre generazioni a confronto nel segno della Memoria: è il tema scelto da Messaggero, che intervista Nando Tagliacozzo, la figlia Lia e la nipote Sara. Sul Manifesto un bilancio dei primi vent’anni del Giorno della Memoria da parte di Simonetta Della Seta, da qualche mese al lavoro allo Yad Vashem. Haim Baharier, che ne scrive sul Fatto Quotidiano, vede un pericolo all’orizzonte: “La Memoria rischia l’oblio”.

Il presidente di Gariwo Gabriele Nissim sarà oggi ascoltato alla Camera nell’ambito di un’audizione sulla prevenzione dei genocidi. Avvenire anticipa un brano del suo intervento.

Leader ed esponenti di varie comunità religiose sono intervenuti a Firenze con un appello condiviso alla vaccinazione. Tra loro, come racconta La Nazione, anche la Consigliera UCEI Sara Cividalli.

Sul Foglio è pubblicata una lettera di contestazione all’assurdo paragone tra Anna Frank e Greta Thunberg fatto dal sindaco di Milano Giuseppe Sala. I firmatari sono Johanna Arbib, Ilan Boni, Niram Ferretti, Walker Meghnagi e Davide Romano.

Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked

(27 gennaio 2021)