Governo Draghi, aumentano i sì

Dopo il primo giro di consultazioni, il Presidente del Consiglio incaricato Mario Draghi inizia ad avere un quadro più chiaro di chi lo sosterrà e chi no. Tra gli ultimi sì al suo governo, quello della Lega, come titolano tutti i principali quotidiani di oggi. Ai diversi leader incontrati in questi giorni, Draghi ha evidenziato un punto: “La soluzione dei nostri problemi è in Europa”. “Una sola frase e, almeno per ora, il sovranismo italico è andato in soffitta”, scrive Repubblica, raccontando l’approccio dell’ex governatore della Bce al nuovo incarico. Il Corriere spiega che “Draghi metterà i partiti alla prova sui temi”, e che la sua idea propende per “un governo di tecnici e politici”. Tra i nomi segnalati dal quotidiano nella rosa dei candidati ministri, “il possibile ingresso in quota Lega di Giulia Bongiorno, che potrebbe andare alla Pubblica amministrazione. Per la delega ai Servizi segreti si rafforza il nome di Alessandro Pansa, già capo della Polizia ed ex capo del Dis, stimato da tutti”. E ancora, “per i ministeri economici, da Daniele Franco, oggi in Bankitalia, a Dario Scannapieco, alla Bei, sino a Luigi Federico Signorini, anche lui proveniente da via Nazionale. Marta Cartabia resta stabile alla Giustizia, così come Enrico Giovannini al Lavoro”. “Una sorpresa sarebbe l’ingresso nel governo di Emma Bonino, l’ex ministra degli Esteri gode di grande stima da parte di Draghi”.

Israele, effetto vaccino. Con oltre 3,3 milioni di cittadini (su 9,2) vaccinati con la prima dose, e quasi 2 milioni con la seconda, Israele comincia a vedere risultati, come racconta oggi il Corriere, riportando le analisi di Eran Segal, ricercatore dell’Istituto Weizmann. C’è stato nel paese un “calo del 40 per cento di nuovi contagiati dal Covid-19 rispetto alla metà di gennaio, meno 31 per cento di ricoveri”. Altri dati sono evidenziati da Repubblica, in un articolo dedicato all’arrivo in Italia del vaccino Astrazeneca. Riprendendo una ricerca del Technion di Haifa, il quotidiano scrive che “fra gli over 60 vaccinati con due dosi, in ospedale sono finiti solo in 27, il 94% in meno rispetto ai dati attesi in assenza di vaccino”. Il ritmo delle vaccinazioni in Israele, evidenzia però il Corriere, sta un po’ rallentando e gli esperti temono gli scettici: “chi rifiuta di ricevere la dose potrebbe far saltare l’obiettivo di coprire entro la fine di marzo i due terzi della popolazione”. Intanto il paese resta sigillato con voli in ingresso e uscita bloccati per almeno altre due settimane. E guarda con attenzione un altro dato: “il forte aumento del numero di bambini e adolescenti infettati in una proporzione che non si era vista nelle precedenti ondate” (Corriere). Intanto prosegue la campagna elettorale in vista delle elezioni del 23 marzo (a fare un quadro dei partiti candidatisi, Avvenire).

Medio Oriente e la pace nei libri di scuola. Su Specchio Giordano Stabile racconta come l’avvicinamento tra Israele e Arabia Saudita per una possibile pace, passi anche attraverso i libri di scuola. In particolare quelli sauditi. “I libri di testo, dalle elementari alle superiori, sono stati emendati da gran parte dei riferimenti antisemiti, tratti da interpretazioni conservatrici dell’islam. Sono spariti gli inviti a ‘combattere gli ebrei’ e in un libro per licei è stata cancellata la citazione coranica ‘il giorno del giudizio non arriverà finché i musulmani non combatteranno gli ebrei e li uccideranno tutti’”. Passi avanti, anche se restano divergenze, scrive Stabile, tra cui la gestione della questione palestinese. Sempre in Medio Oriente, rimane caldo il tema del nucleare iraniano e Franco Venturini spiega sul Corriere che per il momento tra Teheran e Washington è tutto fermo per una possibile riapertura del dialogo. Usa e Iran protagonisti anche dello studio Arab Barometer citato da Mario Giro su Domani: secondo “sudanesi, libici, yemeniti, iracheni o tunisini” Teheran e Washington sono i due pericoli maggiori per l’area. Israele scende invece di posizioni e, scrive Giro, “soltanto palestinesi e libanesi lo considerano un pericolo maggiore”. Ancora: “Un terzo di sudanesi crede che sia giusto ‘coordinare la propria politica estera con quella di Israele, seguiti dal 24 per cento dei palestinesi, il 23 per cento degli egiziani e così via”.

Da Haifa a Roma, il direttore Usa Academy. “La mia designazione è il segnale che si vuole intendere la capitale italiana non più solo come il centro della classicità, ma come punto nevralgico di tutta l’area mediterranea”, così Avinoam Shalem spiega la sua nomina al Corriere Roma come nuovo direttore dell’Usa Academy. Nato nel 1959 ad Haifa, Israele, docente di arte islamica alla Columbia University dopo aver ricoperto lo stesso incarico nelle università di Monaco e Tel Aviv, nonché consulente della Fondazione Getty, Shalem si è insediato al Gianicolo a metà dicembre.

Memoria. “II nonno rischiò la vita durante la seconda guerra mondiale, nascondendo tre ragazzi ebrei ricercati dai soldati nazisti nel deposito dell’azienda di cantieri stradali di Viareggio per la quale lavorava. E la nipote oggi, quasi 80 anni dopo, ha deciso di divulgarne la storia”. A raccontare questa vicenda, il Corriere fiorentino di oggi. Il “nonno” si chiamava Alfonso Baroni, mentre la nipote Sabrina Chicchi, che ha lanciato un appello per ricostruire con precisione la storia e cercare i discendenti di quei tre ragazzi. A proposito di memorie del passato, Massimiliano Castellani su Avvenire riflette sull’attenzione mediatica legata al giovane calciatore Romano Benito Floriani Mussolini. E sul timore che quel cognome alimentare “le simpatie delle orde balorde razziste e antisemite” del tifo. Sul Resto del Carlino si segnala invece la mostra “Auschwitz – Birkenau 1940 -1945. Campo di concentramento e centro di messa a morte”, visitabile dal 15 febbraio al 28 aprile al Museo ebraico di Bologna.

Segnalibro. Sul Domenicale del Sole 24 Ore lo storico sociale delle idee David Bidussa analizza il tema delle foibe e del loro uso politico a partire dai libri di Eric Gobetti E allora le foibe? (Laterza) e Frontiere contese a Nordest (Edizioni del Capricorno) di Claudio Vercelli. Libri e scrittori che riflettono sulla fraternità sono invece al centro dell’approfondimento a firma di Wlodek Goldkorn s l’Espresso. Il Corriere Milano segnala invece due libri legati al cardinale Carlo Maria Martini e ricorda il suo ruolo nel dialogo con il mondo ebraico, nonché l’amicizia con rav Giuseppe Laras.

Daniel Reichel