Biden, linea dura con l’Iran
L’Iran deve rispettare gli impegni sul nucleare, fino ad allora le sanzioni Usa restano. La nuova amministrazione Usa per il momento prosegue la linea della precedente e non ammorbidisce i toni con Teheran. Anzi, come scrive oggi La Stampa, nella sua prima intervista il presidente Biden risponde con “un no categorico alla richiesta del leader supremo Ali Khamenei, secondo cui gli Usa devono prima di tutto allentare la morsa delle restrizioni”. C’è comunque disponibilità a trattare, spiega il quotidiano, ma prima ci saranno le consultazioni con gli alleati, tra cui Israele.
Programma Draghi. Prime pagine dei quotidiani italiani dedicate inevitabilmente alla costruzione del governo Draghi. Oggi prende il via il secondo giro di consultazioni e Repubblica sintetizza così il progetto dell’ex governatore della Bce da proporre ai partiti: un programma di coesione sociale. Nell’arco parlamentare quasi tutti, dal Pd alla Lega, hanno aperto a Draghi e risposto positivamente alla richiesta di Mattarella di unità, ad eccezione di Fratelli d’Italia (Messaggero), e si guarda con attenzione ai nomi dei possibili ministri. Corriere e Stampa ne citano diversi, tra cui Linda Laura Sabbadini, oggi alla guida dell’lstat e protagonista dell’intervista del mese di Pagine Ebraiche, come possibile ministro delle Pari opportunità.
Israele e la Corte penale. Ampiamente discussa dai media israeliani, la decisione della Corte penale internazionale di aprire sostanzialmente all’indagine contro Israele e Hamas per presunti crimini di guerra viene criticata da Fiamma Nirenstein sul Giornale. “Con i paraocchi contro Israele”, la sintesi dell’atteggiamento della Corte dell’Aia. In queste ore intanto è un’altra corte a ricevere attenzione mediatica: quella di Gerusalemme, dove si è presentato questa mattina il Primo ministro Netanyahu nelle vesti di imputato per tre casi di corruzione. Netanyahu ha ribadito ai giudici la sua innocenza. Dopo questa audizione si passerà alle udienze probatorie e all’audizione dei testimoni.
Strategie elettorali. Il Fatto Quotidiano parla della strategia di Netanyahu per riconquistare la premiership, in particolare della decisione di affidarsi, per la campagna elettorale, ad Aaron Klein, ex giornalista del sito della destra americana Breitbart. Sul fronte opposto, evidenzia il quotidiano, Gideon Sa’ar ha invece assunto diversi consulenti di “The Lincoln Project”, un’organizzazione repubblicana anti-Trump.
Myanmar in piazza. Più di 100 mila persone hanno manifestato nelle città birmane per protestare contro il golpe del 1° febbraio e per chiedere il rilascio di Aung San Suu Kyi e degli altri arrestati. “Non vogliamo la dittatura militare. Vogliamo la democrazia”, cantavano ieri i manifestanti nelle strade di Rangoon, racconta Repubblica.
Segnalibro. “L’ultimo libro di Edith Bruck (Il pane perduto, La nave di Teseo) unisce in un’unica grande opera ciò che l’autrice ha visto, vissuto, pensato e scritto: un’amorevole dolcezza prosciuga altri sentimenti (come l’odio legittimo per l’orrore e i carnefici), perché Edith è salva e tenuta in vita da un legame fortissimo, un misto di orgoglio e pietà affettuosa per chi,come lei,è stata spinta nella galleria dell’orrore”, lo scrive oggi sul Fatto Quotidiano Furio Colombo. La Stampa intervista invece Adriano Prosperi in merito al suo ultimo libro Un tempo senza storia (Einaudi), occasione per riflettere sulla situazione della società italiana.
Daniel Reichel