Responsabili più che eroi
David Bidussa fa un’interessante riflessione su questa pagina sul vero eroismo, citando Inge Scholl, la sorella di Hans e Sophie Scholl che proprio il 22 febbraio del 1943, 78 anni fa, furono giustiziati dai nazisti per aver dato vita al Movimento studentesco antinazista della Rosa Bianca: “Il vero eroismo consiste proprio – dice la Scholl – nel difendere con costanza le cose piccole e ovvie”. Sono molto d’accordo, ma se proprio bandissimo, estendendo il discorso, la parola eroismo? Perché in realtà è una parola ambigua. Subito ci fa venire in mente il suono delle fanfare, i militari decorati, la retorica del “fulgido eroismo”. Poi, l’Eroica di Beethoven, già va meglio, chi tira fuori i sepolti dalle macerie dopo un terremoto, chi si oppone alle dittature. E si potrebbe continuare molto a lungo, fino ad arrivare alla quotidianità.
Ma è sempre difficile misurarsi con l’eroismo, prendere ad esempio gli eroi. Siamo davvero sicuri di volerlo fare? Finiremmo certamente sconfitti. O di volerlo proporre alle giovani generazioni? Li manderemmo nel panico, e li spingeremmo subito a rinunciare: non possiamo essere eroi, accontentiamoci della mediocrità. Io suggerisco per ora la parola “responsabilità”. Non sovrapponibile certo, ma vicina a quello che vorremmo trasmettere. Si accettano suggerimenti.
Anna Foa, storica