Vaccini, il piano del governo

Cinquecentomila somministrazioni al giorno, l’80% della popolazione italiana immunizzata entro settembre. Sono gli obiettivi del piano vaccinale per i prossimi mesi diffuso dal Commissario straordinario Figliuolo. Il tema d’apertura, naturalmente, di molti quotidiani. “Fare come Joe Biden, con una differenza non da poco, perché negli Stati Uniti ci sono milioni di dosi di vaccino disponibili, in Italia ancora no. Eppure – scrive tra gli altri Repubblica – è quello il modello che hanno in mente a Palazzo Chigi”. 

Intervistata dalla Lettura del Corriere, la giornalista e saggista Anne Applebaum parla della crisi della democrazia nell’Est Europa. Un tema, come racconta nel suo ultimo libro, spesso intriso di antisemitismo. “In Polonia – sostiene – è ancora possibile una via d’uscita democratica: le elezioni parlamentari tra due anni. Anche in Ungheria c’è una coalizione dei partiti di opposizione, ma la domanda è: se battuto, Orbán lascerà il potere? Io sospetto di no”. 

Repubblica propone un reportage da Idlib, ultimo fortino dei ribelli anti Assad. La situazione appare critica. “Chi è scappato dalle bombe del regime – si legge – si ritrova ora sotto il controllo delle forze jihadiste: intrappolato, senza riuscire a fuggire verso la Turchia che invece presidia i confini a Nord”. 

Sul Giornale si parla di no vax e del consenso di cui sembrano godere in Germania (definita la loro “patria”). Tra i temi che fanno da collante alla loro azione, si legge, c’è anche l’ostilità verso gli ebrei e il mondo ebraico. “Già nel XIX secolo – viene sottolineato – i vaccini erano considerati lo strumento di una cospirazione mondiale ebraica per indebolire il ‘corpo nazionale’ tedesco”. 

Alessandro Orsini, analista geopolitico per il Messaggero, spesso molto critico verso Israele, oggi sembra superarsi: “Molti pensano che l’Iran voglia l’arma nucleare per attaccare Israele, quando la realtà è che l’Iran è attaccato, anche in casa propria, sia dagli americani, sia dagli israeliani”. 

Massimo Ghimenti, sindaco di Calci (Pisa), motiva con queste parole inviate a Repubblica la scelta del Consiglio comunale di non adottare la definizione di antisemitismo dell’Ihra: “L’unica proposta aggiuntiva riguardo a quanto già in essere pienamente nel nostro Comune era quella di inserire la suddetta definizione nello Statuto comunale”. 

Wlodek Goldkorn, sull’Espresso, parla dell’epica della sconfitta. Ad ispirarlo alcune riflessioni dello storico sociale delle idee David Bidussa nella prefazione che firma a una raccolta di scritti di Victor Serge. 

Furio Colombo, sul Fatto Quotidiano, lancia l’allarme: “C’è molto fascismo in giro, molti diversi modi di picchiare, uccidere o limitarsi a mostrare violenza e invocare la Patria”. 

Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked

(14 marzo 2021)