“Stati Uniti e Italia,
cooperazione strategica”

“Le soluzioni alle sfide di oggi richiedono una leadership coraggiosa e unità di intenti all’interno della comunità transatlantica. Ora è il momento di dare nuovo slancio alle relazioni transatlantiche e rafforzare la cooperazione tra l’Unione Europea e gli Stati Uniti a tutti i livelli”. 
È quanto scrivono, in un intervento congiunto su Repubblica, il segretario di Stato Usa Antony Blinken e il ministro degli Esteri italiano Luigi Di Maio. L’occasione è il 160esimo anniversario dallo stabilimento delle relazioni diplomatiche tra i due Paesi.
Tra gli obiettivi prioritari che vengono indicati c’è la stabilità nel Mediterraneo allargato, “che si estende dall’Afghanistan al Sahel”; la lotta al terrorismo “attraverso la Coalizione Globale anti-Isis”; la risoluzione delle crisi “in Yemen, Siria, Iran, Myanmar, nel Sahel e nel Corno d’Africa”. 

Di Iran parla anche Avvenire, soffermandosi sull’accordo di cooperazione firmato con la Cina. Il rapporto speciale con Pechino, ha sostenuto il presidente Rohani incontrando il ministro degli Esteri cinese, “aiuterà l’attuazione dell’accordo nucleare da parte dei firmatari europei e il rispetto degli impegni assunti nell’ambito dell’intesa”. 

In Europa occhi puntati sul vertice tra il leader leghista Salvini, il premier polacco Morawiecki e il Primo ministro ungherese Orban. Un summit che il Corriere definisce carico di enfasi e dai “toni squillanti”. Nessuna traccia però, viene fatto notare, di quella carta dei valori “che avrebbe voluto essere la Magna Charta della nuova destra europea dopo l’addio del partito di Orbán al Ppe”. 

Ritrovata in Italia, a 77 anni dal furto, una tela di Poussin sottratta a una famiglia ebraica francese dai nazisti. Ai fini del ritrovamento decisiva l’intuizione di un collezionista olandese e il lavoro svolto dai carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio culturale di Monza, definiti dal Giorno “gli Indiana Jones dell’arte”. 

Sul Venerdì di Repubblica Ariel Toaff presenta il suo primo romanzo: Il rinnegato (ed. Neri Pozza). Il protagonista è un personaggio storico vissuto a Livorno in epoca napoleonica, il rabbino David Ajash, i cui commentari sui testi della Pasqua ebraica “furono al centro di critiche livorose, così come il suo stile di vita libertino”. 

Su 7 del Corriere Antonio Debenedetti ricorda il padre Giacomo, noto critico letterario e autore tra gli altri di 16 ottobre 1943 (di cui La nave di Teseo ha appena pubblicato una nuova edizione): “In molte sue amicizie c’era l’ebraismo: Umberto Saba era un ebreo dalla testa ai piedi, così come Bobi Bazlen. Anche con Cesare Segre c’era l’ebraismo comune”.

“Definire l’antisemitismo è una faccenda che divide gli stessi ebrei”: è il titolo di una riflessione di Emanuele Calò, che sul Foglio mette a confronto la definizione dell’Ihra e la più recente Jerusalem Declaration on Anti Semitism. 

Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked

(2 aprile 2021)