Dalla “Piccola Gerusalemme” a Firenze,
un affresco di Toscana ebraica
Un affresco della Toscana ebraica in tutte le sue anime. A proporlo Anavim, associazione culturale ebraica di Torino, che ha organizzato un incontro su questo tema sulla piattaforma Zoom, con un numero altissimo di partecipanti da tutta Italia in linea con le attività e gli obiettivi che, oltre all’impegno istituzionale nella Comunità, da anni Anavim segue e coltiva sulle diverse realtà ebraiche italiane.
L’occasione era la presentazione al pubblico di un film documentario di grande bellezza, “Il pane della memoria”, prodotto da Marina Piperno per la regia di Luigi Faccini, entrambi presenti alla serata. Protagonista la narratrice del film, Elena Servi, di cui si è parlato ieri su queste pagine, che ha portato il suo saluto e ha voluto ricordare le origini piemontesi di una parte della sua famiglia: i De Benedetti di Acqui Terme.
Il film è la storia, oltre che dell’antica Comunità ebraica di Pitigliano, città di misteriosa bellezza, di Elena stessa, memoria vivente della storia degli ebrei locali, “dolce e dura, tenera e ferma, bella e austera, come soltanto i vecchi sanno essere, senza vergogna né timore, che ci ricorda che il cimitero ebraico di quella città esiste da cinque secoli e che, dunque, costituisce una stratificazione impressionante di generazioni e generazioni di morti… un conforto, a pensarci bene…”, come l’ha definita Stefano Beccastrini, scrittore e studioso di cinema. Sul suo intenso volto, è stato anche scritto, “sembrano condensarsi le vicende prossime di cui si fa portatrice, se non addirittura quelle remote e complessive del suo popolo”.
Il racconto, dunque, di una comunità che fu florida e che contò a metà Ottocento quattrocentocinquanta membri. Attraverso gli occhi di Elena Servi emerge anche l’esperienza di integrazione tra cristiani ed ebrei, che si sviluppò fino alle leggi razziste e poi l’esclusione, la discriminazione, la deportazione, ma anche quanto oggi si trasmette a chi visita il sito ebraico pitiglianese – che comprende la sinagoga, con l’annesso percorso museale e il piccolo cimitero – che con passione e professionalità l’associazione Piccola Gerusalemme segue e promuove.
La serata è stata anche l’occasione per festeggiare Elena, a cui nei giorni scorsi è stata consegnata l’onorificenza di Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica conferitale dal Presidente Mattarella. Dopo il film, altri protagonisti delle altre realtà ebraiche toscane si sono avvicendati per tracciare un quadro delle loro Comunità, grandi e piccole, tutte con storie secolari e avvincenti.
Così Vittorio Mosseri, che ne è il presidente, ha parlato della realtà ebraica di Livorno attraverso la sua caratteristica lingua: il bagitto; Federico Prosperi ha invece introdotto alle vicende della più antica comunità toscana, Pisa, attraverso documenti d’epoca contenuti nel prezioso archivio comunitario; Anna Di Castro ha riferito storie e aneddoti di Siena ebraica, anche attraverso letture di scritti significativi; Umberto Lascar, che ha quelle origini per parte materna, ha raccontato di Viareggio ebraica, piccola e vivace sezione della comunità pisana, attraverso ricordi familiari e le vicende di una storia più recente rispetto ad altre realtà; e, infine, Noemi Coen e Ghila Lascar hanno raccontato Firenze ebraica, attraverso il loro impegno nel Centro Giovanile Ebraico, attivo e vitale, futuro di una grande comunità, ricca di storia e di preziose testimonianze del passato.
(Nell’immagine la festa per il Bar Mitzwà a Pitigliano di Italo Servi – 1936)
(22 aprile 2021)