Oltremare – Sms
È da ieri che il mio telefono trilla in continuazione con nuovi sms promozionali in arrivo. Naturalmente, nell’impostare i suoni in un cellulare, la prima cosa da fare è diversificare fra sms e messaggi di altra origine, come Whatsapp o email, per l’ovvio motivo che nessun umano scrive più un sms da anni ormai, e quindi la lettura degli stessi può di norma essere posticipata anche di giorni. Con due sole eccezioni: le elezioni e i compleanni.
Sotto elezioni – cioè quasi sempre negli ultimi due anni in Israele, arrivano in continuazione sms con appelli di ogni partito, ogni capo partito, e ogni ministro o celebrità prestata alla politica, che per raggranellare voti comperano liste di numeri di telefono e ne fanno un uso spietato, con il risultato di creare il rifiuto totale da parte del povero elettore, tempestato di messaggi sempre più urgenti, allarmistici, definitivi. Nelle ultime settimane, l’onda degli sms politici sembra essersi calmata, ma ad ogni nuovo trillo sono ormai pronta a indice teso per cliccare l’opzione “blocca numero”. Se davvero si arriverà alle quinte elezioni, potrei considerare di cambiare almeno temporaneamente numero di telefono.
Intorno ai compleanni invece, spesso dall’inizio e poi per tutta la durata del mese, si scatenano i negozianti. Una cosa totalmente normale in Israele è la richiesta al momento di qualunque pagamento in cassa di recitare il proprio numero di telefono – per sicurezza dicono; non mi è ben chiaro che legame possa esserci fra il numero di cellulare e la sicurezza del pagamento, ma ci sono luoghi in cui ho smesso di fare domande, e uno di questi è la cassa di negozi e supermercati. Quando poi, per godere di sconti o promozioni, si finisce per lasciare anche nome e data di nascita, allora scatta lo stalking spalmato lungo tutto l’anno ma con picchi davvero inarrivabili appunto nel mese del compleanno. E non importa che tipo di negozio o attività abbia il privilegio di sapere quando sono nata: dal supermercato al negozio di elettronica, passando per le due uniche catene di librerie locali, per la manicure fatta per caso una sola volta in un punto qualsiasi di Tel Aviv, e per il negozio di mobili nel quale alla fine non ho poi comperato un mobiletto, trovato a prezzo migliore altrove, tutti si sperticano in offerte di sconti o regali a me dedicati nel mese di maggio. Dovessi approfittare di tutte le offerte che mi arrivano da inizio mese via sms, prosciugherei più di un conto in banca.
Ma per fortuna ho ancora l’indice ben esercitato, pronto a cliccare “blocca numero”. Tutte queste elezioni sono servite a qualcosa, almeno.
Daniela Fubini