Israele, il giorno della fiducia

Oggi a partire dalle 16 israeliane, la Knesset sarà chiamata a votare la fiducia al governo guidato da Naftali Bennett e Yair Lapid. Salvo imprevisti, una risicata maggioranza di 61 parlamentari su 120 appoggerà l’esecutivo definito del cambiamento. E farà diventare Bennett il nuovo Premier d’Israele – per due anni, poi sarà sostituito da Lapid -, ponendo fine a dodici anni ininterrotti di guida Netanyahu. Il leader del Likud, nonostante i duri scontri di questi giorni (ha definito la coalizione avversa, “la frode del secolo”), sarà comunque ringraziato dal suo ex alleato Bennett, scrivono i quotidiani israeliani ripresi dal Corriere, “per i servizi resi al Paese”. Il Fatto Quotidiano presenta da un lato le diverse e spesso antitetiche posizioni all’interno della coalizione Bennett-Lapid che si regge su fragili equilibri, dall’altro, evidenzia l’obiettivo comune di sostituire Netanyahu, che invece non ha nessuna intenzione di lasciare. Il Giornale lo celebra, ricordando alcuni suoi successi politici, e lo paragona a Cesare, definendo “congiurati” invece i parlamentari della nuova maggioranza.

G7 e i rapporti con la Cina. I pilastri dell’Italia sono atlantismo ed europeismo. Lo ha ribadito il Presidente del Consiglio Mario Draghi nel corso del G7 in Cornovaglia, e incontrando il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden. Quest’ultimo è arrivato in Europa per rilanciare i rapporti tra Washington e il Vecchio Continente e per costruire un fronte anti-Cina. “Con Biden siamo d’accordo su molti temi: donne, giovani, difesa degli ultimi, diritti umani, diritti civili, diritti sociali e tutela dell’ambiente che è il tema chiave della nostra presidenza del G20”, le parole di Draghi, riprese da Repubblica. Più mediata invece la posizione sulla Cina, non tanto di Draghi, quanto degli altri paesi europei, spiega il quotidiano, che non vogliono arrivare a uno scontro commerciale con Pechino. Al “G7 – aggiunge il Corriere – gli europei insistono perché prevalga un atteggiamento ‘bilanciato’ nei confronti di Pechino, che tenga conto della necessità di cooperare con la Cina sulle grandi sfide globali”. A parlare di questa e di altri divergenze, ma anche di nuove affinità tra Usa ed Europa, un’analisi del Sole 24 Ore.

Cosa insegnano nelle scuole palestinesi. Libero torna sull’indagine promossa dall’alto Commissario dell’Ue sui libri scolastici adottati dall’Autorità nazionale palestinese, da cui emergono casi di testi apertamente antisemiti e che incitano all’odio contro Israele e alla violenza. L’indagine, denunciava il quotidiano tedesco Bild, è stata poi posta in un cassetto. “Secondo la Bild, Bruxelles non ha interesse a farlo circolare. Perché l’intero conflitto israelo-palestinese, spiega il tabloid, è spiegato come lotta di resistenza, che nei libri viene chiamata jihad, un termine con il quale i compassati funzionari brussellesi non dovrebbero andare tanto d’accordo”. Sempre su Libero si parla anche degli ennesimi deliri antisemiti e contro Israele di un ex chef della televisione.

Il destino dell’Anp. Che Mahmoud Abbas goda di poco consenso all’interno dei territori che l’Autorità nazionale palestinese governa è cosa nota. A parlarne oggi è il Fatto Quotidiano, che dà voce ai contestatori di Abbas (o Abu Mazen). Il quotidiano afferma che questi “ha di fatto svuotato Fatah di qualsiasi significato, scopo, lotta perla libertà o la liberazione, cancellato ogni dibattito interno ed estromesso in ogni modo gli oppositori. Gli arresti in Cisgiordania si moltiplicano e anche le denunce per i pestaggi e le violenze della Security dell’Anp sui detenuti”.

Storia, Memoria e politica. Furio Colombo sul Fatto Quotidiano riflette sull’attuale destra italiana, in particolare su quella che propone di equiparare chi nega le Foibe a chi nega la Shoah. “Il ricordo per le vittime della ferocia in un punto del mondo, come avviene ogni anno alle Foibe, è umano ed è inevitabile. Ma fingere che ci sia una somiglianza o affinità con la Shoah, specialmente da parte di chi non ha mai voluto sapere della Shoah, è una squallida finzione giocata a carico di coloro che sono stati portati a morire in quel modo da Hitler e Mussolini”, scrive Colombo. A proposito di Memoria, su Specchio c’è un’ampia intervista alla scrittrice Edith Bruck, in cui si tocca anche il problema dell’antisemitismo di oggi e dell’educazione dei giovani.

Roma, Ebraica al via. Si apre oggi il Festival Ebraica, con l’inaugurazione alle 19.15 della mostra Waters to Waters – Ritorno alla vita?. A seguire, a Palazzo della Cultura (ore 19.30) il generale Francesco Paolo Figliuolo e il rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni sono protagonisti dell’incontro “Vedere il futuro” (Repubblica Roma). Alle 21.30, sempre a Palazzo della Cultura, Tosca in Soldo de Cacio di Gianni Clementi alcuni ebrei, durante il rastrellamento del 16 ottobre, si salvarono grazie all’uso della mascherina (Messaggero Roma).

Israele e la lotta al tumore. I ricercatori dell’università di Tel Aviv hanno scoperto un nuovo potenziale trattamento contro glioblastoma, una forma molto aggressiva di tumore che colpisce il sistema nervoso centrale. A scrivere di questa ricerca su La Verità, il medico Luciano Bassani.

Daniel Reichel