Amicizia ebraico-cristiana,
i giovani protagonisti

Da oltre 40 anni il monastero di Camaldoli ospita in dicembre i Colloqui ebraico-cristiani. Una delle più riuscite e longeve esperienze d’incontro interreligioso. Tra i frutti più recenti la nascita di un gruppo giovanile, il primo nella storia deil’Amicizia ebraico-cristiana, riunitosi negli scorsi giorni per rendere le proposte di dialogo “meno saltuarie” e più “condivise”.
Quindici i soci fondatori, che hanno designato come loro presidente Giacomo Ghedini (cattolico) e come vicepresidente David Morselli (ebreo). A partecipare ai lavori anche l’Ugei, l’Unione Giovani Ebrei d’Italia, rappresentata dal suo Consigliere Giulio Piperno.
Una svolta rilevante per l’Amicizia, riflette il suo presidente nazionale Marco Cassuto Morselli (nell’immagine). “È molto importante che questa iniziativa abbia preso il via. E soprattutto che ciò sia avvenuto in un clima positivo e costruttivo. L’inizio – sottolinea – di un percorso”.
Per l’Amicizia ebraico-cristiana molti gli impegni in arrivo. Come l’uscita di una nuova collana con l’editore San Paolo con commenti tardo-antichi su figure bibliche, in collaborazione con il Centro Cardinal Bea (le prime oggetto di attenzione saranno il patriarca Abramo, e a seguire Caino e Abele). E poi a novembre la pubblicazione del terzo volume della Bibbia dell’Amicizia.
“Nonostante le poche risorse – dice Cassuto Morselli – stiamo cercando il più possibile di lasciare un segno. Le risposte sono incoraggianti. Negli ultimi mesi, nonostante le note difficoltà, sono infatti nate quattro nuove sezioni: in Liguria, Friuli-Venezia Giulia, a Palermo e a Francavilla al mare”.
L’incontro dei giovani a Camaldoli è stato preceduto da una intensa settimana di studi con al centro il tema dell’incontro tra ebrei e non ebrei nella storia d’Italia.
Clicca qui per leggere la testimonianza di Gadi Luzzatto Voghera, direttore della Fondazione CDEC.

(12 luglio 2021)