Il Women20 in svolgimento a Roma
“Donne, energia da valorizzare”
“Le donne sono la metà del mondo, non sono una minoranza a cui dare briciole e parità. Se non valorizziamo le donne il mondo non potrà crescere”.
Linda Laura Sabbadini, direttrice dell’Istat e pioniera degli studi e delle statistiche di genere, guida in queste ore una tre giorni storica: il Women 20, gruppo del G20 interamente dedicato alla valorizzazione del ruolo e del contributo dell’universo femminile. L’Italia accoglie per la prima volta un appuntamento che vede confrontarsi figure di alto profilo del mondo delle istituzioni, dell’imprenditoria, della cultura. Tra le protagoniste della sessione inaugurale del vertice, in svolgimento presso il Tempio di Adriano a Roma, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. “Come noto – raccontava Sabbadini in una recente intervista con Pagine Ebraiche – il G20 è spesso incentrato su questioni di esclusiva natura economica. La pandemia ha però stravolto un po’ lo scenario. Le risposte che si chiederanno ai potenti della terra non potranno infatti prescindere da valutazioni e interventi di tipo ambientale e sociale”. È qui, sottolineava, “che entriamo in gioco noi di Women 20 per garantire un approccio di genere globale”.
L’epidemia, la sua valutazione, è andata a inserirsi in una situazione già difficile, caratterizzata da un parziale e non esaustivo recupero rispetto alle disuguaglianze generate dalla precedente crisi economico-finanziaria. La povertà più che raddoppiata, triplicata per bambini e giovani. Nel mondo del lavoro, dove già significative erano le differenze tra il Nord e il Sud del Paese, questo divario si è ancor più accentuato. Per le donne in particolare, rifletteva Sabbadini, “la situazione è drammatica: sono loro a pagare per prime gli effetti della crisi”. E questo anche per via della maggior penalizzazione dei servizi, dalla ristorazione agli alberghi. Un settore “in cui le donne sono più presenti degli uomini e in una condizione di precarietà palese già ben prima del Covid”. Sullo sfondo un problema irrisolto: “La verità è che il tema della parità di genere, in Italia, non è mai stato troppo di moda. Le conseguenze di questa mancanza, di questa incapacità di visione, le scontiamo tutte. E ora, con il Covid, anche di più”.
Nessuna forma di rassegnazione, comunque: “Il margine per lasciare un segno esiste. La lacuna da colmare è quella della consapevolezza. Le donne emergono con la loro creatività e forza in tutti i settori. Ce la faremo”.
Tra i suoi modelli la grande matematica Emma Castelnuovo: “Ho avuto il privilegio di averla come insegnante. È lei che mi ha fatto innamorare, con i suoi metodi innovativi e stimolanti, a questa materia. Ce la insegnava giocando, togliendoci quel blocco che in Italia causa purtroppo, da sempre, danni anche gravi. La matematica è logica, intuizione, creatività. Apprenderla con Emma è stata un dono”. Sabbadini si dice orgogliosa “di essere stata sua alunna, come lo è stata mia madre alla scuola ebraica dove lei insegnava dopo la promulgazione delle leggi razziste e mio fratello più piccolo”. Una figura, afferma, che resta “indimenticabile”.
Tra le realtà che hanno collaborato all’organizzazione del Women20 l’Adei Wizo, l’Associazione Donne Ebree d’Italia che già da un paio di anni partecipa ai suoi lavori preparatori ed è presente nei convegni sul tema con interventi della sua presidente nazionale Susanna Sciaky (lo scorso aprile, nel quadro di un appuntamento “verso il W20”, aveva parlato della esperienza internazionale delle donne di Israele.
Sin dagli Anni ’60 l’Adei è tra le realtà fondatrici della Consulta Femminile di Milano ed è quindi, si ricorda, tra le associazioni “che dalla prima ora hanno contribuito alla crescita di tale rete”.