Oltremare – Memoria

Dicono che il corpo abbia una sua memoria. Lo stomaco ne ha una di certo, lo sappiamo tutti quando mangiamo qualcosa di noto e lo ritroviamo, anche per caso, nella memoria. Io invece esercito la memoria di gambe e braccia ogni volta che salgo sull’elliptical, un marchingegno per fare sport che preferisco enormemente al tapis roulant che molti hanno in casa e alla cyclette, perché permette di fare gli stessi movimenti dello sci di fondo, sport molto amato e per sempre perduto dopo aver fatto l’aliyah. Certo mancano fra le altre cose il freddo, la soddisfazione dei chilometri macinati in vere salite e discese, il tipo inguainato in una tuta per lo meno olimpica che ti supera salutando con cortesia, e il panorama mozzazfiato delle montagne e del cielo d’inverno.
Ma proprio per questo, salire sull’elliptical mentre fuori ci sono dai 30 ai 40 gradi all’ombra diventa una breve vacanza, e mentre il cervello prova a ricostruire piste fatte centinaia di volte con i loro scenari i muscoli lavorano e completano l’illusione con una bella e verissima fatica fisica.
Se qualcuno costruisce un marchingegno che imita i movimenti che si fanno durante una gita in montagna, comprese soste per guardare il panorama e pic nic all’ombra di pini alti come grattacieli, fatemi un fischio. Le estati israeliane offrono molto, ma non il refrigerio delle gite nelle nostre Alpi, e ad occhio ci vorrà ancora un bel po’ prima che il mondo ritorni normale e permetta normali viaggi per fare normali vacanze alpine. Per fortuna la memoria contenuta nel cervello lavora bene insieme a quella del corpo, e per ora basta chiudere gli occhi e ricordare.

Daniela Fubini