L’Italia e la stretta sugli ingressi “Limitazioni necessarie”
Dopo le critiche di Bruxelles, il Presidente del Consiglio Mario Draghi difende la scelta del governo di introdurre restrizioni anche per chi, con green pass europeo, arriva in Italia (la previsione di tamponi rapidi e molecolari). “Ci sono stati 134 mila morti: ci siamo ripresi una normalità a questo prezzo. Noi vogliamo difendere e difenderemo questa normalità con le unghie e con i denti”, ha dichiarato in parlamento Draghi, spiegando la necessità delle nuove misure anche a fronte della diffusione della variante Omicron in molti paesi europei. Provvedimenti simili sono stati adottati da Irlanda, Grecia e Portogallo. Intanto il governo di Gerusalemme ha esteso fino al 29 dicembre il divieto per i non cittadini di entrare nel paese e l’obbligo per tutti gli israeliani di fare una quarantena di tre giorni all’ingresso (Messaggero).
Scholz contro l’estremismo. “La maggiore minaccia per la nostra democrazia è l’estremismo di destra”. A dichiararlo Olaf Scholz nel suo primo discorso al Bundestag da cancelliere. Il compito principale dei funzionari di polizia nei prossimi anni, ha evidenziato Scholz, sarà quello di combattere l’estremismo e la criminalità organizzata. L’estremismo dovrà essere perseguito anche su internet, mentre si potenzieranno gli strumenti contro il riciclaggio del denaro. “La Germania è un paese di immigrazione” ha detto il cancelliere e “per questo è giunto il momento di considerarci anche una società di immigrazione e integrazione”.
Indagare sul 9 ottobre 1982. Intervistato da Repubblica, Enrico Borghi, membro del Copasir (il Comitato parlamentare per la sicurezza) parla dell’importanza di riaprire le indagini sull’attentato alla sinagoga di Roma del ’82. “Dopo anni di silenzio è necessario togliere ogni ombra”, spiega il deputato Pd. “Vorrei ricordare – aggiunge – che a dircelo è stato proprio il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che nel suo discorso di insediamento, nel 2015, volle citare non a caso Stefano Gaj Taché, il bimbo di due anni che fu la sola vittima di quell’attentato”.
Minacce iraniane. Il quotidiano Tehran Times ha usato le sue colonne per minacciare lo Stato d’Israele. “Una sola mossa sbagliata!”, si leggeva nel titolo di apertura del quotidiano con una mappa di obiettivi segnati nel paese e che l’Iran sostiene di avere sotto tiro. “Gli iraniani devono essere presi sul serio”, ha dichiarato alla radio israeliana Yaron Rosen, ex capo del quartier generale informatico dell’esercito israeliano. Secondo Rosen la provocazione di Teheran si inserisce nel tentativo di fare la voce grossa ai negoziati in corso a Vienna sull’accordo nucleare. In caso di fallimento di questi ultimi, sottolinea oggi Libero, Israele è pronta a colpire i siti nucleari iraniani. “Israele ha bisogno di essere forte e aggressivo e sta agendo anche al di là del tavolo” delle trattative, l’analisi di Rosen.
Meglio vivere in Israele. La Ragione riporta un sondaggio compiuto presso un “campione di 1.200 palestinesi residenti a Gerusalemme e in possesso di carta d’identità israeliana. II suo risultato – scrive il quotidiano – è stato abbastanza sorprendente: il 93% degli intervistati ha detto di volere continuare a vivere in Israele e di preferire che Gerusalemme continui a essere governata dallo Stato ebraico”. Solo il restante 7% vuole invece che Gerusalemme sia trasferita sotto l’Autorità palestinese. A diffondere il sondaggio è stato un sito palestinese, Shfa News.
Segnalibro. Il regista israeliano Amos Gitai ha raccolto in un volume le sue riflessioni e i suoi studi cinematografici sul premier israeliano Yizhak Rabin, assassinato nel 1995 da un estremista. Cronache di un assassinio (La nave di Teseo), il titolo del volume presentato oggi da Repubblica con un’anticipazione. Rabin, ricorda Gitai, “tentò di spezzare il ciclo perpetuo del conflitto”. Il Corriere Roma segnala invece la presentazione questa sera al Pitigliani del volume Il seguito della Storia. Giacomo e Roberto Segre tra Breccia di Porta Pia e Grande Guerra, scritto da Vero Fazio, generale di Divisione a riposo, ed edito da Salomone Belforte. Sul Giornale invece si parla dell’autobiografia di Mel Brooks, Tutto su di Me! (Nave di Teseo).
Daniel Reichel