Crisi ucraina, si spara nel Donbass
Zelensky chiede aiuto all’Occidente

Evacuazioni, colpi di artiglieria e due vittime tra i soldati ucraini nel Donbass. La crisi nel cuore dell’Europa continua ad aggravarsi con Kiev a chiedere una mobilitazione del mondo occidentale in suo aiuto. “Noi siamo l’ultimo scudo dell’Europa per fermare l’esercito russo”, le parole del presidente ucraino Zelensky da Monaco, dove si tiene la Conferenza per la sicurezza. Da qui, racconta il Corriere della Sera, Zelensky ha chiesto l’applicazione immediata di sanzioni contro Mosca: “non aspettate che Vladimir Putin invada l’Ucraina”. Dall’altro lato ha anche invitato Putin a risolvere questa crisi tramite la diplomazia. Nel mentre, il presidente russo mostra in tv la potenza missilistica del suo esercito e i separatisti da lui sostenuti continuano a sparare nel Donbass (Stampa). Il corrispondente di Repubblica Paolo Brera racconta la fuga dei giornalisti assieme al ministro degli Interni ucraino, Denis Monastirskij, dopo i colpi di mortaio sparati dai separatisti contro di loro. “Qui siamo già in guerra”, la testimonianza delle persone che vivono nell’area di confine. Da qui, da Donetsk, Repubblica racconta l’evacuazione di civili verso la Russia messa in piedi dai separatisti. Un preludio, racconta il quotidiano, per una possibile invasione. Intanto c’è attesa per il viaggio del Presidente del Consiglio Draghi a Mosca per il prossimo fine settimana: “il Cremlino, che ha chiesto l’incontro, fa leva sulla nostra dipendenza dal gas”, spiega il Corriere. Ma il premier Draghi, pur riconoscendo le specificità del rapporto italiano con la Russia ha ribadito che “l’unità del fronte occidentale non è in discussione”. “Mosca può lanciare un attacco contro l’Ucraina in qualunque momento”, fa sapere intanto la Casa Bianca.

Italia e quarta dose. L’Agenzia italiana del farmaco ha dato il via libera alla somministrazione alle persone fragile della quarta dose di vaccino anti-Covid. “Il via libera ufficiale, consegnato al ministero della Salute, segue una indicazione mutuata dall’esperienza di Israele”, spiega il Corriere della Sera.

Sindaci e candidature. Sono 970 i comuni italiani che si preparano ad andare al voto tra il 15 maggio e il 15 giugno (data da definire) per eleggere il proprio sindaco. Una prova importante per i diversi schieramenti politici, come racconta oggi Avvenire, ricostruendo il quadro delle partite in gioco. In particolare, il quotidiano segnala come siano quattro i capoluoghi di Regione in cui si andrà alle urne: Catanzaro, Genova, L’Aquila e Palermo. Nel capoluogo ligure a sfidarsi saranno il sindaco uscente Marco Bucci e il candidato di centrosinistra Ariel Dello Strologo, presidente della Comunità ebraica di Genova.

Firenze, città del Mediterraneo a confronto. Da mercoledì a domenica a Firenze si terrà il Forum del Mediterraneo con la presenza di capi di Stato e di governo, di rappresentanti delle religioni, di sindaci – tra cui quello di Gerusalemme -, del papa Bergoglio. Ma anche funzionari della sanità, come Aron Afek, ex direttore generale del ministero della Salute di Israele (Repubblica Firenze). A promuovere l’iniziativa assieme al Comune, la Cei, come racconta il suo presidente Gualtiero Bassetti ad Avvenire. Slogan dell’iniziativa: “Mediterraneo, frontiera di pace”.

Crisi nel Sahel. Da dieci anni la regione africana del Sahel è al centro di una crisi internazionale che è andata via via estendendosi dal Mali al Burkina Faso al Niger fino al Nord della Nigeria. Una crisi che sta destabilizzando l’intero continente, racconta il Corriere Lettura, con pericolose infiltrazioni jihadiste e con lo scontro tra potenze occidentali. In particolare tra Francia e Russia, che cerca di estendere anche qui la sua influenza.

I cento anni di Beppe Fenoglio. Il prossimo Primo marzo cadranno i cento anni dalla nascita dello scrittore piemontese Beppe Fenoglio. E Repubblica oggi sceglie di ricordarlo ripercorrendo i luoghi e atmosfere delle sue storie: “Nelle Langhe del partigiano Beppe” il titolo del reportage culturale.

Segnalibro. L’Espresso propone un confronto sul ruolo della Storia tra Carlo Ginzburg, in libreria con La lettera uccide (Adelphi), e Adriano Prosperi, autore di Eresie (Quodlibet). In uno dei passaggi legato allo sguardo degli storici sui fatti, Ginzburg afferma: “Nel saggio “Svelare la rivelazione”, ho sviluppato l’idea che il prospettivismo storico si origina nel rapporto che il Cristianesimo, attraverso Paolo di Tarso, instaurò con “l’antica legge”, l’Ebraismo, liberando l’uomo dalla servitù della legge e legandolo all’autorità e al potere. Scoprendo che l’idea di prospettiva storica, al centro del nostro lavoro, ha la sua radice in una concezione del rapporto fra Cristianesimo ed Ebraismo che ha generato anche l’antigiudaismo cristiano, sono rimasto molto turbato. Un’idea intellettualmente fecondissima, che ha avuto conseguenze sinistre”.

L’ultimo saluto a Leone Limentani. Cordoglio nella Comunità ebraica di Roma per la scomparsa di Leone Limentani. “Uomo gentile, dotato di quel garbo raro che sempre più si cerca nelle persone e sempre meno si trova”, così il Messaggero Roma nel ricordare la sua figura.

Daniel Reichel