Crisi ucraina, sanzioni alla Russia

Dopo il minaccioso discorso di Putin, in cui il presidente russo ha esteso ulteriormente le sue mire sull’Ucraina, la Casa Bianca ha risposto denunciando “l’inizio dell’invasione russa” e annunciando sanzioni. Le prime, ha spiegato il presidente Usa Biden, andranno a colpire le linee di credito verso la Russia. Il paese “non potrà più raccogliere denaro in Occidente né trattare il suo debito sui mercati americani o europei”, ha annunciato Biden, come racconta la Stampa. Ad annunciare sanzioni anche l’Europa: dalla decisione della Germania di bloccare il gasdotto Nord Stream 2 a quello dell’Ue di colpire tutti i membri della Duma per il loro voto unanime al riconoscimento, proclamato da Putin, dell’indipendenza della regione ucraina del Donbass. Il presidente ucraino Zelensky intanto chiede più armi “all’Occidente, oltre che un corridoio urgente per l’ingresso nell’Ue”, riporta il Corriere, che poi si sofferma sulla reazione italiana, definita come più cauta rispetto ad altre. Il Premier Draghi ha parlato di violazione della sovranità democratica dell’Ucraina, di definizione in sede Ue di misure e sanzioni nei confronti della Russia, ma ha anche ribadito che “la via del dialogo resta essenziale”.

L’Ucraina cancellata. Nel suo discorso Putin ha di fatto negato l’esistenza dell’Ucraina e ne ha indirettamente rivendicato il territorio. “La rilettura storica del leader di Mosca nasconde due ossessioni: la giustificazione di un intervento militare e l’ambizione ‘imperiale’”, spiega Fabrizio Dragosei sul Corriere. Proprio per questo, Putin “continuerà ad avanzare. Le sanzioni non lo spaventano”, l’analisi dell’esperto americano Robert Kaplan a La Stampa. Sulle stesse pagine, Donatella Di Cesare auspica che la voce pacifista si faccia sentire, mentre Nathalie Tocci evidenzia come l’unità dell’Unione europea – e dell’Occidente – in questa crisi sarà determinante per il suo stesso futuro. Per Ernesto Galli della Loggia (Corriere) la crisi rappresenta una lunga concatenazione di fallimenti e miopie dell’Occidente rispetto all’Ucraina e alla Russia di Putin. Quest’ultima è definita dal Sole 24 Ore come un “nano economico e gigante militare grazie alle debolezze Ue”. Per il quotidiano economico in più l’aggressivo espansionismo di Mosca pone fine alla strategia del multilateralismo.

Ucraina e nazionalismo. Repubblica intervista Andry Bilecky, fondatore del famigerato Battaglione Azov. “In Italia – ricorda il quotidiano – è considerato una banda di neonazisti con fama di ferocia al fronte; in Ucraina un corpo speciale di patrioti”. Bilecky afferma che l’Ucraina lotterà fino alla fine e che nessuna sua divisione sarà accettata. Nega con ambiguità le accuse di crimini di guerra e i legami con il nazismo (la bandiera del suo battaglione Azov richiama i simboli delle SS). E poi risponde di non essere “assolutamente” antisemita. E aggiunge di essere “convinto sostenitore di Israele: il suo modello di società e di difesa è molto vicino al modello ideale per l’Ucraina. Diversi ebrei hanno combattuto con noi, E abbiamo avuto anche tre antifascisti. Le opinioni personali non contano, conta difendere il Paese”.

Memoria in Italia. Il Senato ha approvato all’unanimità il disegno di legge sui viaggi della memoria in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti. Il provvedimento, che istituisce un fondo ad hoc per finanziare i viaggi delle scuole secondarie, passa all’esame della Camera, racconta in una breve il Giornale. Il fondo, facente capo al Ministero dell’Istruzione, serve a finanziare le iniziative organizzate dalle scuole per approfondire i temi legati alla Shoah.

Virginia Gattegno (1923-2022). Sopravvissuta ad Auschwitz e preziosa voce di Memoria, è scomparsa a Venezia all’età di 98 anni Virginia Gattegno. “Camminavo sulla spiaggia del Lido e riflettevo. Ripensavo. Guardavo le impronte che avevo lasciato: sì, io ero stata ad Auschwitz. Tra il mare e la sabbia, presi la mia decisione” quella di parlare dell’orrore cui era sopravvissuta, ricorda oggi il Corriere del Veneto. Tante le testimonianze delle istituzioni richiamate dal quotidiano. “Oggi – dice Dario Calimani, presidente della Comunità Ebraica di Venezia – la Comunità è più sola. In questo momento così triste, ci stringiamo attorno ai familiari di Virginia. II Suo nome sia in benedizione”.

Memoria in Toscana. A Firenze lunedì 28 febbraio partiranno i lavori per completare e riqualificare l’edificio Ex3. “Obiettivo: creare un allestimento permanente del Memoriale italiano di Auschwitz”, scrive Repubblica Firenze, raccontando il progetto dedicato all’installazione che un tempo era collocata nel Blocco 21 dell’ex lager nazista. Sempre nelle stesse pagine si riporta una notizia do tutt’altro tenore: l’identificazione di cinque ragazzi, tutti minorenni, autori di svastiche e scritte inneggianti a Hitler nel centro di Pistoia.

Razzismo e calcio. In Prima categoria giocatori e tifosi avversari hanno preso di mira con vergognosi insulti razzisti Abdoulaye Fofana, calciatore ventunenne originario della Guinea. Al Corriere Fofana racconta di aver pianto e di essere già stato vittima di simili attacchi da parte degli stessi avversari. La partita, giocata a Foggia, è stata sospesa.

Bologna, cittadinanze onorarie. A Bologna un ordine del giorno approvato ieri rende cittadini del capoluogo anche 11mila ragazzi che non sono cittadini italiani. Il sindaco Lepore rilancia così la battaglia per lo Ius soli: “È un atto simbolico, ma non finisce qui”. Shaza, fuggita dalla Siria, dichiara alla Stampa: “Per noi significa tanto, questa è casa nostra”.

Daniel Reichel