Kiev e l’Ucraina sotto assedio Mosca colpisce anche la Memoria

I bombardamenti russi su Kiev, Kharkiv e altre città di Ucraina sotto assedio e l’appello del presidente Zelensky all’Europa aprono le prime pagine dei quotidiani di oggi. “Tank verso Kiev, missili su Kharkiv. Assalto alle città”, riassume il Corriere della Sera. Nel pezzo degli inviati Lorenzo Cremonesi (Corriere) e Paolo Brera (Repubblica) il racconto della stretta russa sulla capitale, dove è stata abbattuta l’antenna della tv nazionale e colpito il Memoriale della Shoah di Babij Yar. “Che senso ha dire ‘mai più’ se il mondo tace quando una bomba cade su Babij Yar? Almeno 5 uccisi. Storia che si ripete..”, le parole di Zelensky dopo l’attacco condannato anche da Israele, come segnala la Stampa. Il quotidiano torinese riporta in prima pagina la richiesta del presidente ucraino: “Europa, non abbandonarci”. Un appello formulato da un bunker a Kiev, dopo uno sventato attentato ai suoi danni, e in collegamento video con il Parlamento Ue. Quest’ultimo ha approvato una risoluzione non vincolante ma approvata a larghissima maggioranza (637 a favore, 13 contrari e 26 astenuti) per chiedere alle istituzioni europee di “concedere all’Ucraina lo status di Paese candidato all’adesione all’Ue” (Corriere).

La condanna Usa. Descrivendo il conflitto in Ucraina come una battaglia tra tirannia e libertà, il Presidente Usa Biden ha detto che Putin – “il dittatore russo” – pagherà un prezzo salato per l’invasione in Ucraina. “Sei giorni fa, Vladimir Putin ha cercato di scuotere le fondamenta stesse del mondo libero, pensando di poterlo piegare ai suoi modi minacciosi. Ma ha calcolato male.- ha dichiarato Biden nel suo discorso sullo Stato dell’Unione – Pensava di poter arrivare in Ucraina e il mondo si sarebbe prostrato ai suoi piedi. Invece, ha incontrato un muro di forza che non aveva mai previsto o immaginato. Ha incontrato il popolo ucraino”. Il presidente americano ha annunciato due nuove misure. La chiusura dello spazio aereo americano per i voli commerciali provenienti dalla Russia e il prelievo di 30 milioni di barili di petrolio dalle riserve strategiche che insieme ad altri 30 milioni in arrivo da 30 Paesi del mondo saranno messi a disposizione delle economie più in difficoltà (Corriere).

Il destino di Putin. Molte ancora le analisi sui quotidiani italiani sul futuro dell’Europa e dei suoi rapporti con la Russia dopo quest’invasione. In particolare ci si concentra sulla figura di Putin: per il direttore del Foglio Claudio Cerasa il presidente russo ha fatto male i suoi conti. Avrebbe voluto indebolire l’Europa e l’Occidente e invece con questa aggressione li ha ricompattati. Ha ad esempio spinto Italia e Germania a non essere più prudenti e a agire con durezza nei suoi confronti e in aiuto dell’Ucraina. A proposito di Germania, lo scrittore tedesco Peter Schneider, intervistato da La Stampa, spiega che ci sono dei parallelismi tra Putin e Hitler, in particolare sulle menzogne. Su Linkiesta Davide Romano fa un altro parallelo con il nazismo, legato però alla sottovalutazione dell’Occidente dei regimi autoritari. Intanto, segnala Repubblica, all’Aja è stata aperta un’indagine contro la Russia per crimini di guerra e contro l’umanità.

Profughi e appelli. L’Alto commissario Onu per i rifugiati, l’italiano Filippo Grandi, avverte il Consiglio delle Nazioni Unite: “L’Europa affronterà presto la più grande crisi di profughi di questo secolo” in riferimento alla guerra in Ucraina. Al momento le stime parlano di 500-700mila profughi ucraini accolti in diversi paesi, ma per Grandi il numero continuerà ad aumentare e potrebbe salire a quattro milioni. Intanto la Testimone della Shoah Edith Bruck, incontrando gli studenti italiani, lancia loro un appello affinché si mobilitino contro la guerra: “vorrei che usciste tutti per strada. – le sue parole riportate da Avvenire – Non tacete, perché bisogna assolutamente protestare: è in gioco il vostro futuro, il futuro dell’Europa, la vostra vita. Questa è una guerra insensata. Una cosa folle”. Voci del mondo ebraico a Milano contestano invece la posizione del presidente dell’Anpi che a Repubblica aveva detto “No alla guerra di Putin, ma anche all’espansione Nato verso est. Niente armi a Kiev”.

Segnalibro. Sul Fatto Quotidiano Gad Lerner scrive del libro in uscita per Sonda Qualcosa camuffato da amore di Galia Oz, figlia di Amos Oz. Uno “j’accuse sofferente e implacabile” di una figlia nei confronti “di una pulsione paterna a demolire con violenza la sua personalità”. “Ho letto – spiega Lerner – con comprensione e turbamento il libro di Galia Oz. Anch’io ho avuto un rapporto difficile con mio padre – certo non paragonabile – e ne ho scritto. Sono d’accordo con lei che i panni sporchi non si lavano in famiglia. Rispetto i suoi sentimenti, anche se mi riesce difficile condividere la scelta di esprimerli pubblicamente solo dopo la sua morte”. Il Mattino intervista lo scrittore israeliano Eshkol Nevo in libreria con Le vie dell’Eden (Feltrinelli). Sul Corriere invece Gian Antonio Stella parla del libro del linguista Massimo Arcangeli, La lingua scema. Contro lo schwa (Castelvecchi), richiamando anche il legame della schwa con l’ebraico.

Il giardino di Bassani. Si intitola “Il Giardino che non c’è”, il documentario incentrato sul lavoro dell’artista israeliano Dani Karavan che a Ferrara ha lavorato sul celebre giardino di Giorgio Bassani. Il documentario sarà proiettato questa sera su iniziativa del Meis, racconta Repubblica Bologna, e sarà introdotto da Noa Karavan e dal direttore del Meis Amedeo Spagnoletto.

Daniel Reichel