La festa della Liberazione
Italia in corteo per il 25 aprile oggi. La manifestazione nazionale, come da tradizione, partirà alle 14.30 a Milano, ma tutto il paese celebra la festa della Liberazione. Con il pensiero rivolto anche all’Ucraina che resiste all’invasione russa. “Siamo grati alla vostra Resistenza di allora: insieme a quella di altri Paesi europei ci ha garantito un lunghissimo periodo di pace. Al tempo stesso chiediamo il massimo dei vostri sforzi, dalla politica e dalle persone comuni, per cercare possibili vie di uscita da questa guerra che uccide ogni giorno”, l’appello, tramite il Corriere, di Iryna Yarmolenko, consigliera comunale della martoriata Bucha. Oggi sarà sul palco a Milano assieme alla concittadina Tetyana Bandelyuk per denunciare l’aggressione russa. Sul palco ci sarà anche il presidente dell’Anpi Gianfranco Pagliarulo, le cui controverse posizioni su quanto accade in Ucraina potrebbero, scrivono i quotidiani, portare a contestazioni.
Davanti nel corteo nazionale, evidenzia Repubblica, anche il mondo ebraico e i vessilli della Brigata ebraica. Come da diversi anni, a fare da sicurezza alla Brigata, i volontari dei City Angels. “Una protezione ad hoc che rappresenta una sconfitta”, afferma al Corriere della Sera il presidente della Comunità ebraica di Milano Walker Meghnagi. Nell’intervista, Meghnagi ricorda le minacce che ogni anno subisce chi sfila con la Brigata ebraica da parte di gruppi dell’estrema sinistra, ma anche la vergogna delle sfilate neofasciste di Predappio. Il pensiero va poi all’Ucraina con la solidarietà alla popolazione vittima della guerra.
Nella Capitale ad aprire le celebrazioni, la deposizione da parte di Comunità ebraica di Roma e UCEI di una corona di fiori presso la lapide in ricordo dei partigiani a Porta San Paolo, per poi proseguire con la visita a via Tasso (Messaggero Roma).
Francia, Macron presidente. Confermato per un secondo mandato all’Eliseo, Emmanuel Macron ha festeggiato la vittoria nella sfida presidenziale contro Marine Le Pen davanti alla Tour Eiffel. “I prossimi anni non saranno come i precedenti: alla collera e al disaccordo darò risposta”, promette il presidente francese, che, sottolinea Aldo Cazzullo sul Corriere, dovrà fare i conti con un paese scontento e arrabbiato. “ L’europeismo ha vinto una battaglia, non la guerra. – scrive Cazzullo – Marine Le Pen è sconfitta; il populismo e il sovranismo, no”. Per Romano Prodi (Messaggero) Macron non dovrà concentrarsi solo sulla politica interna, ma anche sull’Europa: “l’ultimo mandato di Macron passerà alla storia solo se il presidente francese assumerà l’iniziativa di dare finalmente attuazione a una politica estera e di difesa europea”.
L’eredità del 25 aprile. Tanti gli approfondimenti dedicati alla Liberazione e al suo significato. Lo storico Giovanni De Luna definisce questa data come il “giorno del riscatto” in un editoriale su La Stampa. L’intervento è parte di uno speciale del quotidiano che ospita le riflessioni, tra gli altri del giurista Vladimiro Zagrebelsky sulla Costituzione come eredità del 25 aprile e dello storico Marco Revelli, che cita diversi esempi di Resistenza tra cui quello di chi accolse gli ebrei in fuga dalla persecuzione. Sulle stesse pagine, Giani Oliva ribadisce l’impossibilità di qualsiasi equiparazione dei “partigiani con i ragazzi di Salò”. Un concetto ribadito anche da Umberto Gentiloni su Repubblica in un pezzo in cui si racconta chi fece la scelta di combattere il nazifascismo. Sulle stesse pagine Ezio Mauro guarda al presente: “bisogna tornare a interrogare il fondamento etico del 25 aprile, riconoscere il carattere universale dei concetti di resistenza e liberazione, ieri e oggi per l’Italia, oggi e domani per l’Ucraina”.
Nei bunker di Kiev. Su Repubblica il reportage dall’Ucraina e dalla sua capitale di Bernard-Henri Lévy. Un pezzo in cui il filoso francese si sofferma sull’esperienza dei bambini nei bunker mentre fuori le città vengono devastate dai missili russi. “Io non so se il presidente Zelensky abbia ragione quando definisce ‘genocidio’ la distruzione dell’Ucraina decisa da Putin e dai suoi sgherri, ma di quel che son sicuro è di aver trascorso una serata tra ragazzini simili al piccolo Giosuè de La vita è bella di Roberto Benigni, – scrive Lévy – a cui il papà faceva credere che la vita nel campo di concentramento non era altro che un grande allestimento scenico”. Sul Fatto si riporta della decisione di Israele di fornire all’Ucraina caschi e giubbotti antiproiettile.
Resistenza ebraica. Da oggi è online il sito “Resistenti ebrei d’Italia”, database a cura della Fondazione Cdec di Milano che racconta storie di uomini e donne che durante il biennio 1943-1945 furono parte attiva della Resistenza. Oltre 240 i profili raccolti ad oggi dal progetto guidato dalla storica Liliana Picciotto, che al Corriere della Sera spiega come l’obiettivo sia “valorizzare una parte di storia rimasta per anni poco illuminata”. E dare seguito a uno degli obiettivi originari dello stesso Cdec. Il progetto al momento si concentra sul Centro Italia, spiega Picciotto, ma proseguirà risalendo la penisola e raccogliendo altre storie. Anche Repubblica segnala l’iniziativa. Su Domani invece Gianluca Fantoni racconta il ruolo della Brigata ebraica nella liberazione dell’Italia, così come le controversie politiche e i pregiudizi sorti nel dopoguerra a riguardo.
25 aprile e polemiche. “Per domani buona festa della LiberaZione”. A scriverlo sui social il Cinque Stelle Vito Petrocelli, presidente della Commissione Esteri del Senato già “alla ribalta per le dichiarate simpatie filo-russe”, riporta Repubblica. Quella Z maiuscola rappresenta, evidenzia il quotidiano, un richiamo al sostegno dell’aggressione russa dell’Ucraina. Un appoggio inaccettabile che ha generato un caso politico, con il leader dei Cinque Stelle Giuseppe Conte che annuncia l’espulsione dal movimento di Petrocelli (Corriere). La politica invoca anche le sue dimissioni dalla guida della Commissione Esteri. Intanto, a fare un elenco delle polemiche con cui si arriva a questo 25 aprile, il Giornale che ricorda le posizioni dell’Anpi nazionale così come la vignetta di Vauro su Putin e Zelensky, citando Pagine Ebraiche nel definirla “squallida”.
Hi tech tra Israele e Italia. Il ministro dello sviluppo economico Giancarlo Giorgetti ha incontrato la ministra dell’economia israeliana Orna Barbivai a Gerusalemme. Nell’incontro, i due ministri hanno concordato, si legge in una nota riportata oggi dal Messaggero, “sull’opportunità di accrescere gli spazi di collaborazione tra Italia e Israele nei campi, tra gli altri, della ricerca di fonti alternative dell’energia, della ricerca e innovazione tecnologica applicata all’industria, della sanità a cominciare dai vaccini, della difesa e dei semiconduttori”.
Daniel Reichel