Verso la Giornata della Cultura ebraica
Capodanno, premessa di rinnovamento

Tra i molteplici e variegati suggerimenti legati al tema della Giornata Europea della Cultura Ebraica che abbiamo pensato e diffuso quest’anno ai referenti che organizzano attività, ce ne sono almeno un paio che in questa sede mi piace approfondire e condividere.
Il primo è il Capodanno ebraico, o meglio i Capi d’anno, perché in realtà i Capi d’anno secondo l’ebraismo sono diversi. Tra pochi giorni si celebrerà Rosh Hashanà. È questo il capodanno più “noto” e con cui inizia ufficialmente il nuovo anno ebraico e che, secondo la data ebraica, cade i primi due giorni del mese di Tishrì, quest’anno il 26 e 27 settembre. È il capo d’anno a cui si fa riferimento per la numerazione degli anni, per il computo dei giubilei e per la validità dei documenti. Ha un carattere e un’atmosfera assai diversi da quella normalmente vigente nel capo d’anno “civile” in Italia. Infatti è considerato giorno di riflessione, di introspezione, di auto esame e di rinnovamento spirituale. Rosh Ha-Shanà riguarda il singolo individuo, il rapporto che ha con il suo prossimo e con Dio, le sue intenzioni di miglioramento, di rinnovamento.
Rosh Ha-Shanà è chiamato anche Giorno del Ricordo, infatti la tradizione vuole che Dio proprio in questa data abbia finito la Sua opera di creazione e sarebbe stato creato Adamo, il primo uomo. Un atto creativo e di rinnovamento perpetuo.
Gli ebrei azkenaziti in questo giorno vestono di bianco, simbolo di purezza e rinnovamento spirituale.
Il secondo capodanno è il capodanno degli alberi: TuBishvat, detto anche Rosh hashanà laIlanot: una festa collegata alla natura e al suo rinnovamento, nella quale si mettono a dimora nuovi alberi, si osservano i germogli rinnovarsi e si mangiano dei frutti, secondo un certo ordine che si richiama a tradizioni mistiche.
Questa festività è molto amata dai bambini ed in Israele si vedono intere scolaresche di bambini armati di picconi in miniatura che eccitati mettono a dimora nuovi alberelli.
L’ultimo capodanno a cui accenniamo qui è quello che cade il primo giorno del mese di Nissan, detto anche Capodanno del pellegrinaggio e della regalità, preludio a un mese pieno di gioia ed in parte anche di fatica che porta con sé la festa di Pesach. La festa commemora la liberazione dalla schiavitù d’Egitto, evento che diede origine alla vita indipendente del popolo d’Israele e che fu il primo passo verso la promulgazione della Legge divina. I giorni precedenti la festa di Pesach sono dedicati a una scrupolosa e radicale pulizia di ogni più riposto angolo della casa per eliminare anche i piccoli residui di sostanze lievitate. Usanza mutuata anche dalla lingua italiana nella quale ricorre spesso l’espressione “pulizie di Pasqua” – sinonimo anche delle “pulizie di primavera”. Un rinnovamento alla portata di tutti ma molto importante e che fa da premessa fondamentale alla Festa che si celebrerà da lì a due settimane
Sono questi tre Capi d’anno collegati a Festività che celebrano o che fungono da premessa verso il Rinnovamento e che predispongono ad una evoluzione e a una riflessione: Rosh Hashana declinato verso il rapporto dell’ebreo con il suo prossimo e con Dio; Tu Bishvat che lo predispone a ripensare il suo rapporto e le sue attitudini verso la natura ed infine Pesach che lo impegna a confrontarsi con la sua identità e con la nascita di una coscienza di appartenenza ad un popolo. Ulteriori spunti rispetto al Capodanno ed anche al Capomese e molto altro possono essere letti sul bel pezzo dedicato alla Giornata da rav Roberto Della Rocca in queste stesse pagine.
Un altro suggerimento per realizzare attività connesse alla Giornata è quello riguardante il rinnovamento della lingua sacra e la nascita dell’ebraico moderno; quest‘anno ricorrono i cento anni dalla morte di Eliezer Ben Yehuda. Molti conoscono questo nome probabilmente perché ricordano la famosa Rehov Ben Yehuda a Tel Aviv (Ben Yehuda street) ma forse non tutti si sanno chi fosse costui. Mi piace spendere qualche parola per ricordare questo grande personaggio senza il quale probabilmente non esisterebbe l’ebraico moderno. Un grande visionario (nel senso più bello del termine) che fu il vero artefice e motore del rinnovamento della lingua ebraica. Dopo secoli di utilizzo solo nella liturgia e nella lettura dei testi sacri o dello studio, questa lingua magica e meravigliosa è entrata mano a mano nelle case e nelle vie, fino a diventare lingua ufficiale dello Stato d’Israele. Una lingua che deve essere rinnovata costantemente, per adeguarsi alle sfide della modernità per le parole necessarie a definire fenomeni e oggetti non esistenti nell’epoca in cui si usava l’ebraico antico. Ed è per questo che esiste in Israele una Istituzione che è il corrispondente della Accademia della Crusca in Italia, che oltre a sfornare le parole che finora non avevano avuto motivo di cittadinanza nella lingua ebraica, in una sfida sempre aggiornata, rinnova quasi ogni settimana la sfida dell’apprendimento dell’ebraico moderno, attraverso giochi e questionari, dedicati anche ai giovani. Una vera miniera di rinnovamento.
Solo due esempi tra le numerose proposte che animano la Giornata e che ci auguriamo possano costituire per ciascuno di voi un positivo rinnovamento di apertura verso curiosità, eventi e tutto quello che potrà soddisfare la volontà di imparare qualcosa di nuovo, in relax e serenità. Vi invitiamo quindi a scegliere quale offerta è la migliore per voi: potrete spaziare dalla conoscenza e l’approfondimento del metodo Feuerstein –come propone il Centro Ebraico Italiano il Pitigliani a Roma – seguire sulle nostre pagine Facebook la cerimonia di Havdalà (la separazione dal sabato ebraico al giorno feriale) come ci propone Ferrara città capofila; ascoltare concerti o sentire conferenze, vedere filmati o partecipare attivamente a laboratori o visite guidate. L’offerta è notevole, non vi resta che scegliere quello che si addice meglio ai vostri interessi. Ce ne è davvero per tutti i gusti e per tutti i Rinnovamenti.

Sira Fatucci