Il naufragio sul Lago Maggiore

Il naufragio avvenuto nel fine settimana sul lago Maggiore ha avuto tra le sue vittime 007 italiani e israeliani. Sulla vicenda, si apprende dalle cronache dei giornali, stanno indagando la Procura di Busto Arsizio e i carabinieri del Comando provinciale di Varese.
“Sulla barca affondata gli 007 del Mossad in gita”, titola tra gli altri il Corriere nel suo resoconto. A restare uccisi nel rovesciamento dello scafo, non lontano dalla riva, “Tiziana Barnobi e Claudio Alonzi, membri dell’Intelligence, di 53 e 62 anni (lei un figlio e lui due, alle famiglie le condoglianze di Alfredo Mantovano, l’autorità delegata per la sicurezza della Repubblica), più Shimoni Erez, 53 anni, nato in Israele, e la 50enne Anna Bozhkova, russa della città di Bryansk, in Italia con un permesso di soggiorno a tempo illimitato e moglie dello skipper Claudio Carminati”. Da valutare, si evidenzia in conclusione d’articolo, “l’eventualità di segreti di Stato relativi a missioni del Mossad in Lombardia e di un differente ma misterioso scenario alle origini del giro sulla casa galleggiante di Carminati e della moglie Anna”.
Riferisce Repubblica come, in ragione del maltempo, “i gestori dei cantieri-porto avessero dato un deciso e inequivocabile invito a rientrare in tutta fretta, a navigare sotto costa e ad attraccare prima possibile: un alert raccolto dagli altri naviganti ma non in tempo da Carminati, che pure sapeva che il carenaggio piatto della sua house-boat difficilmente avrebbe retto alle ondate forti e improvvise che lo hanno fatto prima sobbalzare, poi scuffiare e infine rovesciare”.
Ancora da capire, riporta La Stampa, “se l’imbarcazione fosse dotata dei dispositivi di sicurezza: se è vero che i giubbotti gonfiabili erano a bordo, saranno ritrovati nel relitto che, nella serata di ieri, con l’ausilio di speciali palloni ad aria compressa, i sommozzatori stavano recuperando; di certo, nessuno dei dispersi ne aveva uno addosso”.

Quattordici gli alpini feriti negli scontri fra truppe Nato e dimostranti serbi in Kosovo. Ore di tensione nelle strade di Zvecan, per uno scenario regionale che torna a farsi incandescente e inquietante. Racconta il Corriere: “Sul Kosovo la dirigenza serba, erede diretta del milosevismo anni ’90, non ha mai smesso di giocare una partita dura, spesso sporca. Da Vucic alla premier Ana Brnabic, nessuno ha mai arretrato d’un metro nelle rivendicazioni. Tanta radicalità, alla lunga, ha provocato una reazione uguale e contraria a Pristina”. Le conseguenze potrebbero riverberarsi ben oltre i Balcani, si fa notare sulla Stampa: “Belgrado spedisce le truppe al confine mentre Pristina soffia sul nazionalismo. Putin sta a guardare e aspetta che il fratello slavo Vucic apra una nuova crisi”.

A 100 anni appena compiuti Henry Kissinger resta un protagonista della diplomazia internazionale. Lo dimostra anche con l’impegno di queste ore, segnate dall’incontro con il nuovo ambasciatore cinese negli Usa. “Non è solo cortesia”, rileva il Corriere. Da decenni i cinesi consultano infatti “il vecchio stratega della politica estera” e “siccome Kissinger invoca dialogo e calma tra le due superpotenze cercano di presentarsi al suo fianco per esibire moderazione”.

Sull’Unità un’ampia intervista a Edith Bruck. Sostiene la Testimone della Shoah, parlando dell’Italia di oggi: “C’è razzismo, c’è discriminazione, c’è un fascismo strisciante, guardi l’attuale governo. Questa destra giustifica il fascismo. È una cosa che spaventa e che trovo davvero molto preoccupante”.

L’Unità ospita anche un intervento di Guido Neppi Modona, ex giudice della Corte costituzionale, che esprime rammarico per come si è svolta la recente visita della premier Meloni in Etiopia. Un’occasione persa, secondo il giurista, “per ribadire la più ferma condanna delle violenze perpetrate dal regime fascista contro la popolazione di quel paese”.

Giovedì mattina l’associazione Memoriæ – Museo della Shoah, insieme con la Comunità ebraica di Napoli, lancerà il progetto “Ascarelli: un nome e una storia lunga centocinquant’anni” dedicato alla figura del fondatore e primo presidente della squadra di calcio locale. “La città, così appassionata al calcio soprattutto in questo momento di festa, dovrebbe ricordare in maniera degna una personalità così importante”, dice il promotore dell’iniziativa Nico Pirozzi al Mattino.

La finale di Europa League di Budapest sarà preceduta dallo svelamento di una targa in onore di Arpad Weisz, il grande allenatore magiaro assassinato ad Auschwitz. All’evento, riportano i giornali sportivi, ci sarà anche il presidente del Bologna. La squadra che Weisz condusse per due volte allo scudetto a metà degli Anni Trenta del secolo scorso.

Sulla Stampa un brano dall’ultimo libro di Michel Houllebecq, pubblicato dalla Nave di Teseo, in cui l’intellettuale francese dice di “aver sbagliato” in alcune sue dichiarazioni sull’Islam. Nel brano si racconta di un incontro con il rettore della moschea di Parigi, ottenuto grazie alla mediazione del Gran Rabbino di Francia Haim Korsia.

È scomparso all’età di 90 anni Mauro Pieri, uno degli ultimi testimoni dell’eccidio di Sant’Anna di Stazzema. I suoi occhi, scrive La Nazione, videro “massacrare la madre e tre fratellini”.

Adam Smulevich

(30 maggio 2023)