Un secolo da protagonista
La figura di Henry Kissinger resta al centro della scena internazionale. Numerosi anche sulla stampa italiana gli articoli che hanno ripercorso la sua vita da protagonista nel momento in cui l’ex segretario di Stato Usa ha compiuto 100 anni.
Tra i capitoli in evidenza sul Corriere (26.05) il “paziente lavoro di ricucitura tra Israele e i suoi vicini dopo la guerra del Kippur che sfocerà nel 1978 negli accordi di Camp David tra Egitto e Israele, pace che tiene ormai da mezzo secolo”. Nel ricordarne la storia il Messaggero (26.05) ha tra l’altro sottolineato: “Lasciò la Germania nel 1938 con la famiglia perché non avrebbe potuto continuare gli studi. Avrebbe voluto giocare a calcio, era anche bravo, ma neppure quello era possibile per un ebreo. Andarono a Londra e poi in America, dove si laureò ad Harvard. Era sveglio, intraprendente, pieno di idee”. Vedere “la democrazia di Weimar dissolversi nelle faide socialcomuniste, Herr Hitler al potere grazie al voto popolare, l’esilio con la famiglia nel 1938, lavorare a New York, operaio in una fabbrica di pennelli da barba, apprendere di zii e cugini sterminati nei lager, instilla in Kissinger, a Manhattan chiamato Henry, una morale radicale, ‘non si sceglie tra bene e male, ma tra male sopportabile e tragedia epocale'” (Repubblica, 26.05).
Si chiamava Victoria, detta Vika. Era una bambina ucraina di nove anni ed è rimasta uccisa dalle bombe russe su Kiev. In tanti, in queste ore, stanno sostando nel luogo dove è stata assassinata. Così Repubblica (02.06): “Fiori, pupazzi di peluche. Un uomo grande e grosso vestito di nero, fermo sotto un albero. Moshe Reuven Asman, rabbino capo di Kiev e di Ucraina. La bambina era ebrea? ‘No. Ma io voglio vedere e raccontare queste cose in tutte le lingue che so. Russo, ucraino, inglese, yiddish. La gente deve sapere che la Russia è un regime criminale, che uccide i civili'”.
La settimana è stata caratterizzata da molti interventi sul film “Rapito” di Marco Bellocchio, dedicato al rapimento del piccolo Edgardo Mortara da parte della Chiesa di Pio IX. Tra le riflessioni più stimolanti quella posta dal rabbino capo di Roma rav Riccardo Di Segni, sulle pagine di Repubblica (29.05): “Oggi il clima dei rapporti interreligiosi è completamente cambiato, il tema delle conversioni è stato chiarito, nel senso che non c’è — o non ci dovrebbe essere — alcuna propaganda e alcuna pressione, ma la questione resta una cartina di tornasole della salute dei rapporti”. Secondo il rav, “le difese d’ufficio di Pio IX e del suo apparato persecutorio, che compaiono in questi giorni da molte parti del mondo cattolico, sono per questo motivo se non stupefacenti almeno preoccupanti”.
Trent’anni di relazioni diplomatiche tra Israele e il Vaticano. Positivo il bilancio dell’ambasciatore israeliano presso la Santa Sede Raphael Schutz. All’Osservatore Romano (30.05) il diplomatico dichiara: “Celebriamo oggi un’ulteriore tappa di un dialogo cominciato ben prima che trent’anni fa, con il documento conciliare Nostra Aetate che ha rimosso secoli d’incomprensione e lontananza”.
Presentato a Napoli il progetto “Ascarelli – un nome e una storia lunga centocinquant’anni”, nato da una collaborazione tra l’Associazione Memoriae – Museo della Shoah e la Comunità ebraica. Nell’occasione, riferisce la redazione locale di Repubblica (02.06), è stato letto un messaggio del sindaco Manfredi che annuncia un prossimo incontro della commissione toponomastica “per valutare l’intitolazione di piazzale Tecchio a Giorgio Ascarelli”, fondatore e primo presidente del Napoli.
“Ci sono voluti 93 anni e il terzo scudetto, ma forse questa è veramente la volta buona”, scrive fiducioso il Mattino (02.06). Al riguardo si legge: “Giorgio Ascarelli, il fondatore del Calcio Napoli – ma anche il mecenate che donò alla città il suo primo stadio, l’industriale illuminato che con suo padre Pacifico impostò una politica industriale che guardava innanzitutto al benessere dei lavoratori, l’uomo che amava la vela e il pallone, il magnate che donò un padiglione d’ospedale per l’infanzia abbandonata – avrà il posto che gli è dovuto tra i napoletani”.
L’arbitro polacco Szymon Marciniak è stato designato per arbitrare la finale di Champions League tra Inter e Manchester City. La sua presenza è però a rischio perché, riporta tra gli altri il Corriere dello Sport (02.06), “avrebbe partecipato a un evento aziendale organizzato da Slawomir Mentzen, leader di Konfederacja (il movimento dell’ultradestra polacca) noto per le sue posizioni xenofobe, omofobe, razziste e antiebraiche”. L’Uefa ha aperto un’indagine.
Su Avvenire (01.06) Massimo Giuliani riprende alcuni temi svolti nel recente convegno “Il contributo del mondo ebraico allo sviluppo dell’editoria italiana. Dall’Unità alle leggi razziali” tenutosi nella sede del Memoriale della Shoah di Milano. Anche nel dopoguerra, rileva lo studioso, “il contributo ebraico al lavoro editoriale” non ha mancato di caratterizzarsi per alte espressioni. Tra gli altri Giuliani fa il nome del “mitico Bobi Bazlen, geniale consulente di tutte le maggiori case editrici e che, con Luciano Foà, ha fondato la casa editrice Adelphi”.
A ricostruire le origini di Adelphi arriva ora nelle librerie il saggio “Adelphi. Le origini di una casa editrice (1938-1994)” di Anna Ferrando. Ne ha scritto Repubblica (01.06), ricordando l’importante lascito di una terza figura che fu protagonista di quella storia assieme a Bazlen e Foà: Alberto Zevi. Con loro, si evidenzia, “aveva condiviso non solo la passione letteraria ma anche l’espatrio a Ginevra durante le persecuzioni razziali: fu questa la circostanza storica che nel 1962 avrebbe fatto nascere la casa editrice Adelphi; furono le discussioni tra Bazlen, Foà e Zevi la sua scatola nera”.
Il regista, sceneggiatore e produttore israeliano Ari Folman tra gli ospiti di Cartoons on the Bay, il festival dell’animazione organizzato da Rai Com a Pescara. In una intervista con La Stampa (02.06) presenta il suo nuovo soggetto per bambini: “MonkeyDivorce: parlerà della guerra e della pace nelle famiglie. È ancora molto agli inizi, tanto che non so neppure se sarà una serie o un film”.
(2 giugno 2023)