Lidia Gallico (1932-2023)
Ci ha lasciato ieri, a quasi 91 anni, Lidia Gallico. Questa immagine del 2016 la ritrae tranquilla e serena, soddisfatta per l’interesse suscitato dal suo lavoro Una bambina in fuga – testo pubblicato nel 2016 da Gilgamesh Edizioni per la curatela di Maria Bacchi, e già raccontato per questi notiziari.
Lidia è stata tante cose: una bambina felice, prima di essere una bambina ebrea braccata e costretta a nascondersi prima e a cercare riparo in Svizzera poi. Qui per Lidia la scrittura è la vita, parafrasando Jorge Semprún: nel suo primo diario, personale ed intimo, la ragazzina può liberamente lasciar fluire le preoccupazioni proprie della sua età, tra scuola e amicizie, gravate però dall’esperienza dell’esilio e della discriminazione. Lidia sarà poi un’adolescente dolorosamente consapevole di aver vissuto una guerra del tutto diversa da quella delle sue coetanee non ebree, una studentessa di lingue e insegnante di inglese, moglie e madre di tre figlie, nonna di cinque nipoti, scrittrice.
Alla fine degli anni Ottanta Lidia ritrova infatti il “diarietto comune” e ricomincia a scrivere, maturando poi la consapevolezza di voler testimoniare la propria vicenda ad inizio anni Novanta (un periodo fecondo, in cui tanti hanno scritto in parte mossi dall’orrore per una nuova guerra europea in Jugoslavia). Seguiranno diverse interviste e la volontà di riprendere il diario della guerra, una versione meno privata del medesimo scritta per l’amica Vanna, le lettere inviate ai genitori mentre Lidia era costretta a vivere lontano da loro, e infine il nuovo diario iniziato nel 1989. Questa la genesi di Una bambina in fuga, un lavoro che per Lidia era urgente: “C’è chi dice che a nessuno importa più di questi fatti – scriveva – e invece no, ha importanza. Tutti quelli della mia generazione che hanno subito ingiustizia dovrebbero scrivere, scrivere e ancora scrivere”.
A noi il compito di collocare anche questa testimonianza nella cornice storica dell’antisemitismo fascista e della persecuzione, insomma di leggere, leggere e ancora leggere.
Sara Valentina Di Palma
(15 giugno 2023)