CULTURA – Musei ebraici: fronte comune contro l’odio
La ripresa dell’antisemitismo in Europa è tanto più evidente per chi lavora all’interno delle istituzioni culturali ebraiche, che hanno sentito l’impellenza di un confronto. Una quarantina di direttori di musei parte della Association of European of Jewish Museums e del Council of American Jewish Museums si sono così ritrovati a fine novembre per ragionare su quanto successo negli ultimi mesi. Dallo scoppio della guerra tra Israele e Hamas in tutte le istituzioni molte energie sono state dedicate alla comprensione delle possibili conseguenze e a cercare di attutire l’impatto della guerra sui musei e sugli enti culturali ebraici.
Mirijam Wenzel, direttrice del Museo Ebraico di Francoforte, in un messaggio ai suoi colleghi del board AEJM, ha scritto: “Stiamo affrontando tempi bui. Il massacro di Hamas del 7 ottobre non solo ha portato a un dolore e a una perdita tremendi in Israele, ma ha ri-traumatizzato molti membri della diaspora ebraica europea. Invece di empatia, gli ebrei si trovarono di fronte a un’esplosione di minacce e violenze antisemite in tutta Europa”. Un incitamento alla condivisione, nonostante il dolore e la preoccupazioni per il benessere di colleghi, amici e familiari in Israele: “Per il nostro futuro comune trovo importante ascoltarci a vicenda con maggiore attenzione, in questi giorni, e rimanere attivi, insieme. Il nostro lavoro nel campo della raccolta, conservazione e trasmissione del patrimonio e della cultura ebraica è ancora più rilevante”. La prima risposta concreta è stata la creazione di un forum, uno spazio permanente in cui confrontarsi in particolare sulla sicurezza. Una sessione sull’antisemitismo è prevista per le prossime settimane, proprio in previsione di una maggiore esposizione dei musei e dei centri culturali ebraici in conseguenza della guerra.