DAFDAF – Divertirsi e crescere insieme, sulla neve
Un periodo di vacanza sulla neve, certo, ma soprattutto “Un’occasione di approfondimento e di costruzione di un’identità ebraica consapevole, nel rispetto della sensibilità culturale dei diversi partecipanti”. Sono le parole con cui rav Roberto Della Rocca descrive la vacanza invernale che UCEI organizza ogni anno, proponendo momenti di svago e lezioni di Torah, serate culturali per gli adulti e un programma educativo per i ragazzi. Nonostante questi tempi cupi le occasioni per stare bene ci sono, ed è importante coglierle, e il giornale ebraico dei bambini ha voluto raccontare ai suoi giovani lettori come l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane si impegna per organizzare periodi di vacanza non solo allegri e divertenti, ma anche pieni di significato. È tempo di settimane bianche: “giornate sugli sci, profumo di cioccolata calda e giochi in compagnia. Tempo anche di passare una settimana insieme ad amici vecchi e nuovi che arrivano dalle altre comunità ebraiche italiane”. E grazie alla squadra che organizza la vacanza possiamo anche offrirvi in anteprima uno dei giochi che i partecipanti alla vacanza sulla neve scopriranno solo durante la settimana in compagnia.
Buona lettura!
a.t.
Una settimana speciale
Tempo di settimane bianche: giornate sugli sci, profumo di cioccolata calda e giochi in compagnia. Tempo anche di passare una settimana insieme ad amici vecchi e nuovi che arrivano dalle altre comunità ebraiche italiane. È la vacanza invernale che l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane organizza ogni anno, proponendo momenti di svago e lezioni di Torah, serate culturali per gli adulti e un programma educativo per i ragazzi tra i 2 e i 12 anni. Un impegno importante, che occupa lo staff UCEI sin dall’autunno, dalla gestione delle prenotazioni all’organizzazione di tutti gli aspetti di una settimana dal programma sempre intenso. Con la direzione di rav Roberto Della Rocca, durante la vacanza sono una decina le persone che gestiscono tutto, dalla kasherut alla sicurezza, all’intrattenimento per i bambini, a cui pensano i madrichim dell’UGN, l’Ufficio Giovani Nazionale, insieme ai ragazzi israeliani scelti appositamente dalla sochnut, l’Agenzia Ebraica. Dai primi campeggi, a cui partecipavano una cinquantina di persone, ora si è arrivati a occupare un albergo intero: si ritrovano più di duecento persone, da tutta Italia.
Divertirsi e studiare insieme, in allegria
I campeggi e i Moked organizzati ormai da vari anni dall’Area formazione e Cultura dell’UCEI sviluppano la possibilità di socializzazione in campo ebraico per gente di estrazione culturale e sociale diversa a seconda delle aspirazioni e delle fasce di età. Il campeggio rappresenta tra l’altro un’occasione di approfondimento e di costruzione di un’identità ebraica consapevole, nel rispetto della sensibilità culturale dei diversi partecipanti. Questa attività può costituire inoltre un prezioso tentativo di recupero di tante famiglie lontane dai maggiori centri di presenza ebraica. Le attività culturali tese a rafforzare e a preservare l’identità ebraica – e non solo a intrattenere – dovrebbero costituire il collante più forte di fronte alle frammentazioni latenti ed esistenti nell’ebraismo italiano. Tale coinvolgimento simultaneo di ebrei di estrazione diversa a uno stesso evento costituisce il veicolo più forte per offrire, soprattutto ai bambini, l’immagine di un ebraismo vivo, positivo e allegro, oltre che una valorizzazione delle differenze e un costruttivo confronto fra queste.
rav Roberto Della Rocca
I madrichim Sono parte dello staff dell’Ufficio Giovani Nazionale dell’UCEI(UGN) che lavora tutto l’anno nelle piccole comunità, così come agli eventi nazionali, hanno fra i 18 ai 25 anni. Fra di loro ne vengono scelti quattro sia per la loro preparazone e competenza che per la capacità di reggere un ritmo molto serrato: sono 7 giorni dedicati interamente a lavorare con bambini che arrivano da diverse citta italiane e anche dall’estero. Da qualche anno una collaborazione con la sochnut (l’Agenzia Ebraica) permette di aggiungere allo staff un paio di giovani che arrivano da Israele e che contribuiscono a tutte le attività e fanno anche qualche lezione di ebraico. Tra le attività di quest’anno anche il gioco che trovate nelle pagine centrali.
Shevet Toronto È un’organizzazione di Toronto: riunisce i giovani israeliani che hanno fatto volontariato con la comunità ebraica: sono duecento e ottanta ragazzi che partecipano a diverse attività sulla connessione tra Israele e le comunità ebraiche in tutto il mondo, imparando a dare il meglio di sé e preparandosi a collaborare, come nel caso dei ragazzi che partecipano alle vacanze invernali organizzate dall’UCEI. Quelli che arrivano in italia sono stati scelti per la loro personalità, la volontà di sperimentare e incontrare nuove comunità.