DAI GIORNALI DI OGGI
Bokertov 15 febbraio 2024

L’ambasciata d’Israele presso la Santa Sede ha definito “deplorevole” la posizione del Vaticano sull’operazione militare a Gaza. “È tensione tra Vaticano e Israele”, rileva il Corriere della Sera in prima pagina. “Scintille tra Israele e Vaticano”, titola Repubblica. “Israele contro Parolin”, la sintesi della Stampa. La tensione tra le parti “è tutta in quell’aggettivo, assai duro in diplomazia”, evidenzia tra gli altri il Corriere.

“Temo che nei ripetuti appelli della Chiesa alla pace, nella condanna della violenza di entrambe le parti che equipara tutti, nella condanna della reazione israeliana quale che fosse, già dall’indomani del 7 ottobre, vi sia l’espressione di un pensiero da una parte giustamente preoccupato, ma dall’altra un uso di luoghi comuni facilmente condivisibili che raccolgono ampi consensi, tuttavia lontani dalla realtà dei fatti”, scrive il rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni in un editoriale su Repubblica. Per il rav lo spirito critico “dovrebbe guidarci nel valutare cosa nascondono slogan e proclami, dove c’è una reale volontà di pace e come poter essere insieme costruttori di pace”.

Sulle pagine della Stampa, Elena Loewenthal affronta la “ferita mai sanata tra la Chiesa e gli ebrei”, tornata oggi d’attualità. Ricorda la studiosa che il Vaticano ha aperto le relazioni diplomatiche con Israele solo nel 1993, quasi cinquant’anni dopo la nascita di quello Stato ebraico “che capovolge irreversibilmente l’immagine dell’ebreo errante, tanto radicata quanto determinante nell’economia della fede comune”. Il tardivo riconoscimento avrebbe dunque ancora “il suo peso specifico in queste relazioni”.

“Gli aggettivi tendono ad essere un po’ semplicistici”, spiega l’ambasciatore d’Israele in Vaticano Raphael Schutz a Libero. “Diciamo che dal 7 ottobre, accanto ad alcuni elementi positivi nelle nostre relazioni, ci sono stati aspetti sotto i quali il quadro della situazione dipinto dalla Santa Sede avrebbe potuto essere migliore”.

Il Foglio intervista la presidente Ucei Noemi Di Segni. Secondo Di Segni, le mozioni che chiedono il cessate il fuoco in Medio Oriente votate dal Parlamento italiano “sono ingenue, superficiali, perché credono che un appello rivolto unicamente nei confronti di Israele possa risolvere il dramma della popolazione civile”.

Ventiquattro persone sono indagate per apologia di fascismo a Ferrara. Durante una cena in un ristorante alle porte dell’ex ghetto “hanno brindato alla morte di Anna Frank, inneggiato a Hitler e Mussolini”, racconta Repubblica, che riporta anche la condanna del presidente della Comunità ebraica ferrarese Fortunato Arbib.