DAI GIORNALI DI OGGI
Bokertov 26 febbraio 2024

Proseguono i negoziati per la liberazione degli ostaggi nelle mani di Hamas. La prima fase dell’eventuale accordo “prevede il rilascio di 40 tra i prigionieri israeliani considerati ancora in vita in cambio di una pausa nei combattimenti di 6 settimane assieme alla scarcerazione di detenuti palestinesi”, riporta il Corriere della Sera. Nel merito, il premier d’Israele Benjamin Netanyahu “avrebbe posto come clausola che quelli condannati a pene più gravi vengano subito deportati in Qatar”.

Si terranno domani in Israele le elezioni locali, rimandate due volte a causa del conflitto. Si voterà per sindaci, consigli municipali e consigli regionali. Un test importante per capire gli umori del paese. Al riguardo il demografo Sergio Della Pergola, interpellato da Repubblica, sostiene che sia comunque più indicativo “sorvegliare il sondaggio che un cartello di giornali e notiziari commissiona ogni settimana: al momento il Likud, il partito del primo ministro Benjamin Netanyahu, è dimezzato rispetto a prima dell’attacco del 7 ottobre, perché molti imputano a lui il fallimento della sicurezza”.

Repubblica si sofferma sul profilo di Keir Starmer, il leader del Labour inglese dato come favorito per la poltrona di primo ministro. “Oggi Starmer è un alfiere della lotta contro l’antisemitismo, dal 2020 il suo primo obiettivo da leader è stato riconquistare la comunità ebraica dopo le infamanti accuse contro il suo predecessore”, si legge nell’approfondimento, mettendo a confronto le sue scelte con quelle operate in passato da Jeremy Corbyn.

“Israele verso il ritiro dall’Eurovision”, scrive Libero, evidenziando l’indisponibilità di Gerusalemme “a cedere alla censura europea sul brano di Eden Golan”. La canzone dell’artista ventenne si intitola October Rain ed è dedicata alle vittime del 7 ottobre.

Sul Foglio un’anticipazione dal libro “Il Sabato Nero. La distruzione d’Israele, i barbari e l’Europa” (ed. Lindau) di Giulio Meotti, in uscita il primo marzo. A pianificare le azioni del 7 ottobre, sottolinea il giornalista, “è stata la pura volontà di sterminio”.