DAI GIORNALI DI OGGI
Bokertov 28 febbraio 2024

Oltre 12mila tra artisti, curatori di rassegne, docenti e studenti di arte e architettura hanno sottoscritto una lettera-appello per chiedere l’esclusione di Israele e del suo padiglione dalla prossima Biennale Arte di Venezia. L’iniziativa è stata condannata dal ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, di cui il Corriere della Sera tra gli altri riporta le parole: “È inaccettabile, oltre che vergognoso, il diktat di chi ritiene di essere il depositario della verità e con arroganza e odio pensa di minacciare la libertà di pensiero e di espressione creativa”.

“La chiusura della Berlinale è stata una serata di gala per Hamas”, accusa il Foglio. “Nessuno dei registi o attori premiati ha ritenuto che il massacro del 7 ottobre fosse degno di nota, così come la sorte degli ostaggi israeliani non sembrava preoccupare nessuno”. Il Foglio parla anche di occasione persa “per attirare almeno” l’attenzione sulla sorte dell’attore David Cunio, rapito insieme alla moglie, alle figlie di tre anni, alla cognata e alla nipote.

Il politologo Gabriele Segre si sofferma sulla Stampa sui “piccoli e grandi focolai di conflitto, in verità mai sopiti” del Medio Oriente post-7 ottobre. È in corso “una ‘guerra asimmetrica’ che, grazie a tecnologie a basso costo e a un mondo iper-connesso, è diventata letale anche a lungo raggio”, sostiene l’analista da Gerusalemme. Al giorno d’oggi un drone kamikaze da 20 mila dollari “può svolgere la missione di un missile Tomahawk” dal valore di un milione. Mentre una fake news “è in grado di spostare miliardi di opinioni e finanziamenti nello stesso istante”.

Proseguono le trattative per una tregua tra Israele e Hamas. Il presidente Usa Joe Biden ha ipotizzato l’entrata in vigore di un accordo da lunedì, ma “la ventata di positività di Washington è stata immediatamente bloccata dalle stesse parti” (Il Riformista). Aspettative e commenti coprono uno spettro ampio, riassume La Stampa: “Si va da ‘un accordo entro lunedì’ nelle speranze del presidente Usa a ‘nessuna svolta’ per i mediatori del Qatar”.