DAI GIORNALI DI OGGI
Bokertov 26 marzo 2024
La frattura tra Gerusalemme e Washington dopo la risoluzione del Consiglio di sicurezza dell’Onu con l’astensione Usa è su molte prime pagine. Alcuni titoli: “Usa-Israele, strappo all’Onu” (Corriere della Sera); “Astensione Usa, strappo con Israele” (La Repubblica); “Tregua a Gaza, Biden scarica Netanyahu” (La Stampa); “L’America scarica Israele” (Il Giornale); “Schiaffo a Israele” (Il Messaggero); “L’assedio contro Israele” (Il Foglio).
«Personalmente credo che più ancora del cessate il fuoco, alla Casa Bianca interessino elezioni anticipate in Israele e la fine di Netanyahu», afferma il diplomatico israeliano Alon Pinkas al Corriere della Sera. Diverse le opinioni nel merito. In gioco «c’è la sopravvivenza politica di Joe Biden e Bibi Netanyahu, che in questo momento sembrano escludersi a vicenda», riporta tra gli altri Repubblica. Per La Stampa la decisione di non porre il veto alla risoluzione «è il segnale più forte finora lanciato dalla Casa Bianca a Benjamin Netanyahu». Secondo Claudio Cerasa (Il Foglio) la giornata di ieri rischia di essere ricordata come «la prima carezza della comunità internazionale non al popolo palestinese ma alla strategia di Hamas». Sulle stesse pagine, Giuliano Ferrara sostiene l’ipotesi di «un clamoroso stallo politico e militare» nell’offensiva contro i terroristi. A detta di Fiamma Nirenstein (Giornale), scegliendo l’astensione gli Usa hanno tradito «se stessi e tutto l’Occidente».
Ariel Finzi, il rabbino capo di Torino, in una intervista con La Stampa definisce «vergognosa, palesemente legata a una presa di posizione nel conflitto in atto e basata su informazioni di parte, su pregiudizi sullo Stato di Israele» la sospensione dei rapporti con gli atenei israeliani disposta dal Senato accademico dell’Università locale dopo le pressioni di gruppi studenteschi propal. La mobilitazione prosegue anche nel resto d’Italia. Gli studenti di Cambiare Rotta hanno occupato ieri l’aula magna della Sapienza di Roma. L’obiettivo è lo stesso di Torino, scrive La Stampa: «Lo stop alla partecipazione al bando del ministero degli Esteri per la ricerca e agli accordi con le università israeliane e tutta la filiera bellica».
«Incognita falde sull’avvio del cantiere» per il Museo della Shoah a Villa Torlonia, si legge sull’edizione romana di Repubblica. I lavori dovrebbero partire presto: «Quest’estate inizieranno le opere per porre le fondamenta dell’edificio. Poi, per completare il progetto, ci vorranno circa tre anni».
C’è intanto chi guarda al 25 Aprile con preoccupazione. Al riguardo Libero, che ricorda gli insulti di alcuni gruppi contro la Brigata Ebraica, rivolge un appello: «Liberate il giorno della Liberazione dall’idiozia dell’antisionismo e della foga del pregiudizio».