MEIS – Inaugurata la mostra sul Novecento
Sangiuliano: Ebrei italiani protagonisti di libertà e democrazia
Ha aperto al pubblico “Ebrei nel Novecento italiano”, la nuova mostra del Museo nazionale dell’ebraismo italiano e della Shoah di Ferrara (Meis).
«È un evento culturale importante perché ci parla del nostro tempo, dei nostri giorni. Arriva finalmente a parlare dell’oggi, degli ebrei contemporanei: quelli come noi, come me. Intendo gli ebrei che vivono questo tempo e condividono i valori e il desiderio di migliorare il nostro paese», ha sottolineato Gloria Arbib, consigliera Ucei ed esponente del cda del Meis, in un messaggio che è stato letto durante l’inaugurazione della mostra alla presenza di autorità locali e regionali. Tra gli altri l’assessore al Bilancio della Regione Emilia-Romagna, Paolo Calvano, e quello alla Cultura del Comune di Ferrara, Marco Gulinelli.
In una congiuntura «complessa e drammatica» come quella attuale, l’opinione di Arbib è che vi sia il dovere, a prescindere da qualunque inclinazione o fine particolare, «di raccontare al nostro pubblico, in prevalenza giovani e studenti, la storia che più si avvicina alla realtà, sia pure nella libertà delle interpretazioni; quella che si sostanza di fatti documentati, di parole scritte, delle azioni svolte».
Dall’iniziale slancio al tradimento, dall’orrore alla ricostruzione. In un messaggio inviato al Meis, il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano ha ricordato come nel corso del Novecento l’ebraismo italiano abbia «partecipato attivamente alla costruzione dello Stato nazionale nell’avvicendarsi delle varie fasi storiche dai governi liberali del Regno d’Italia alla tragica e nefasta parentesi fascista, sino alla nostra Repubblica democratica». Secondo il ministro, la mostra ha il pregio di rappresentare l’identità ebraica «nella sua complessità storica di memoria collettiva che informa di sé il nostro umanesimo, la nostra civiltà della libertà e della democrazia».