DAFDAF – Il grande successo dei cartoni animati
Come abbiamo anticipato presentando l’ultimo numero del giornale ebraico dei bambini, presente in questi giorni al Salone del Libro di Torino e attualmente in distribuzione, il Festival internazionale del cinema di Cannes, che si aprirà la prossima settimana, ha premiato con la Palma d’onore alla carriera lo Studio Ghibli. Fondato nel 1985 a Tokyo da Hayao Miyazaki, Isao Takahata, Toshio Suzuki e Yasuyoshi Tokuma, ha realizzato alcuni dei film di animazione più belli (e più noti): dal primo grande successo, nel 1989, che è stato Kiki – Consegne a domicilio a Il mio vicino Totoro, dalla Principessa Mononoke a La città incantata, Il castello errante di Howl e molti altri.
Per DafDaf, giunto al numero 148, è stato anche un’occasione per raccontare ai suoi giovani elettori che il festival di Cannes è stato voluto alla fine degli anni Trenta del secolo scorso dal Ministro francese della pubblica istruzione e delle belle arti, Jean Zay, che non riusciva a tollerare gli interventi del governo fascista italiano e di quello nazista tedesco sulle scelte dei film per la Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia.
Buona lettura!
a.t.
Il grande successo dei cartoni animati
I festival cinematografici vengono considerati dei luoghi “per adulti”, fra film più o meno impegnati, a seconda della manifestazione, e magari passerelle riservate ai personaggi più noti. Da qualche anno, però, le cose stanno cambiando, e ci sono sempre più spazi e attenzioni anche anche per il pubblico dei più giovani. Non vengono solo proiettati film di animazione – i cartoni animati, in pratica – ci sono corsi, laboratori e anche premi che non hanno meno importanza di quelli “per i film” cui siamo abituati, anzi!
Il Festival internazionale del cinema di Cannes è uno dei più noti, è un’occasione in cui vengono presentati molti film importanti e ci vanno praticamente tutte le persone che contano nel mondo del cinema. Fra le proiezioni e i pettegolezzi sulle tante star che sfilano in passerella è davvero impossibile ignorarlo.
Ha una storia interessante: alla fine degli anni Trenta del secolo scorso il Ministro francese della pubblica istruzione e delle belle arti, che si chiamava Jean Zay, non riusciva a tollerare che il governo fascista italiano e quello nazista tedesco volessero controllare la scelta dei film per la Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia.
Propose allora di fare, a Cannes, un altro festival cinematografico di livello internazionale, e nel giugno del 1939, Louis Lumière – uno dei pionieri della storia del cinema – accettò di presiedere la prima edizione del festival, che avrebbe dovuto svolgersi dal primo al 30 settembre di quell’anno. Il 3 settembre, però, con la dichiarazione di guerra della Francia e del Regno Unito alla Germania l’idea del festival ovviamente tramontò.
La prima vera edizione si tenne quindi nel settembre del 1946 e da allora è diventato uno dei più importanti eventi cinematografici al mondo insieme alla Mostra del Cinema di Venezia al Festival internazionale del cinema di Berlino e al Festival del film di Locarno.
Il Festival di Cannes era stato uno dei primi grandi appuntamenti internazionali ad accogliere i film di animazione: nei primi anni Walt Disney vi aveva portato Dumbo, nel 1947 e poi, nel 1953, Peter Pan. Vent’anni dopo l’animazione era tornata con Il pianeta selvaggio, di Laloux, ma le proiezioni adatte ai più giovani sono tornate solo nel XXI secolo, per arrivare a conquistare, in questa edizione, uno dei premi principali.
La Palma d’onore alla carriera, infatti, va allo Studio Ghibli, che è stato fondato nel 1985 a Tokyo da Hayao Miyazaki, Isao Takahata, Toshio Suzuki e Yasuyoshi Tokuma. Insieme hanno realizzato alcuni dei film più belli (e più visti): dal primo grande successo, nel 1989, che è stato Kiki – Consegne a domicilio a Il mio vicino Totoro, dalla Principessa Mononoke a La città incantata e Il castello errante di Howl…
La motivazione del premio in pratica dice che i personaggi dei film dello Studio Ghibli sono capaci di commuovere e che hanno pieno diritto di entrare nella storia del cinema… Del resto due film di Hayao Miyazaki erano stati candidati agli Oscar come miglior film d’animazione, nel 2006 e nel 2014, e un altro Il castello errante di Howl è stato anche presentato in concorso alla 61ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, vincendo un premio per il contributo tecnico.
E nel 2005, alla 62ª edizione della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, Miyazaki ha ricevuto il Leone d’oro alla carriera. Un premio prestigioso, certamente, ma una cosa diversa rispetto all’idea di riconoscere il valore di una casa di produzione, e dire che il mitico studio Ghibli “si pone come una delle grandi avventure della cinefilia, tra tradizione e modernità” (una delle motivazioni del premio) in pratica significa riconoscere, finalmente, che i cartoni animati non sono affatto “solo una cosa per bambini”.