DAFDAF – Speciale Shavuot: una festa, tanti significati

Lo speciale Shavuot, su cui DafDaf ha lavorato insieme a Zeraim, aiuta a orientarsi tra le particolarità della seconda delle “tre feste del pellegrinaggio”, che inizia questa sera: contiene qualche spiegazione su cosa si leggerà, un aiuto per non dimenticare i diversi nomi della ricorrenza, e alcune ricette gustose. E c’è un approfondimento di rav Roberto Della Rocca, in cui si legge: “Da quel sesto giorno della creazione, in cui è stato creato il primo uomo, tutto è sospeso nell’attesa del sesto giorno del mese di Sivan. Soltanto se il popolo ebraico riceverà la Torah, il funzionamento del mondo naturale potrà continuare. L’ordine cosmologico è subordinato all’ordine etico del mondo. Per il pensiero talmudico rifiutare la Torah significa pertanto riportare il mondo al caos originale”. Durante Shavuot non vi è uno specifico e particolare precetto da compiere, è un’occasione caratterizzata da vari usi e consuetudini ma non da una mitzwà specifica. Sono due eccezioni che ci indicano come una Torah che si lasciasse racchiudere nei limiti del tempo e dello spazio perderebbe l’aspetto più caratteristico della Torah stessa.
buona lettura!
a.t.

Shavuot, una festa dai tanti nomi

Shavuot è la seconda delle “tre feste del pellegrinaggio” (shalòsh regalìm) e cade il 6 di Sivan, sette settimane dopo Pesach. Dura 2 giorni, uno solo in Israele, e quest’anno cade l’11 giugno. Come tutte le feste ebraiche inizia a sera, termina la sera del 13.
La festa di Shavuot ricorda la donazione della Torah e l’offerta delle primizie nel pellegrinaggio al Tempio di Gerusalemme.
Sette settimane conterai…quindi farai la festa delle settimane in onore del Signore tuo D…” (Deutronomio, Devarim cap. 16, versi 9-10).

Il libro di Ruth
A Shavuòt si legge una delle Cinque Meghillòt: la Meghillà (il rotolo) di Ruth, che racconta la storia di una donna di origine moabita di nome Ruth, che abbracciò e fece propria la Torah con amore e dedizione.

Per quale motivo si legge questa meghillà?

Perchè proprio a Shavuòt festeggiamo e ricordiamo quanto la Torah costituisca un dono per chi la riceva e l’accetti. Inoltre la parte centrale della storia di Ruth si svolge nel periodo dell’anno in cui cade Shavuòt che è quello della mietitura, come indicato da uno dei nomi di questa festa.

Shavuòt, Zeman Matan Toratènu

Il tempo del dono della nostra Torah ci riserva due curiose eccezioni rispetto ad altre ricorrenze.

La prima è che di questa festa non viene mai menzionata esplicitamente la data, il 6 di Sivan, indicata, piuttosto, come un tempo appeso a una conta di sette settimane a partire da Pesach.

La seconda eccezione sta nel fatto che durante Shavuot non vi è uno specifico e particolare precetto da compiere, come invece durante Pèsach, con la matzà, o durante Sukkòt con il lulav e la sukkà. Shavuot è infatti caratterizzata da vari usi e consuetudini ma non da una mitzwà specifica.

Due eccezioni che ci indicano significativamente come il tempo della ricezione della Torah non può essere circoscritto né a giornate specifiche, né soltanto ad alcune mitzwòt particolari.

Una Torah che si lascia racchiudere nei limiti del tempo e dello spazio perde l’aspetto più caratteristico della Torah stessa.

“E fu sera e fu mattina, il sesto giorno ….” (Bereshit ;1,31)

Un mirabile commento del Talmud (Shabbat 88a) mette in evidenza come la comparsa dell’articolo determinativo davanti al numero ordinale ha-shishì, «il sesto», fa del sesto giorno della creazione un giorno particolare e determinato, che la tradizione riferisce al 6 di Sivan, giorno di Shavuòt in cui si celebra il dono della Torah.

Da quel sesto giorno della creazione, in cui è stato creato il primo uomo, tutto è sospeso nell’attesa del sesto giorno del mese di Sivan.

Soltanto se il popolo ebraico riceverà la Torah, il  funzionamento del mondo naturale potrà continuare.

L’ordine cosmologico è subordinato all’ordine etico del mondo.

Per il pensiero talmudico rifiutare la Torà significa pertanto riportare il mondo al caos originale.

Rav Roberto Della Rocca (Direttore Area Cultura e Formazione UCEI)

Letture

Torah – Durante la tefillà del mattino del primo giorno di Shavuòt si leggono i capitoli 19 e 20 dell’Esodo relativi alla preparazione del Dono della Torah e alla promulgazione del Decalogo, ovvero i dieci comandamenti.
Neviim Profeti – la Haftarà del mattino del primo giorno di Shavuòt è il capitolo I di Ezechiele in cui si descrive la visione del Carro Celeste, Merkavà.
Agiografi – Durante le due giornate si usa leggere il libro di Ruth.

Precetti
Shavuòt è una festa solenne e si osservano quindi i precetti relativi a tali giorni di mo’èd. Non ci sono altri precetti specifici.

 

Altri nomi della festa

Zemàn Matàn Toratènu: Il tempo della donazione della nostra Torah

Chag ha-bikkurìm: Festa delle primizie

Chag ha-katzìr: Festa della mietitura

‘Atzèret: Chiusura, è riferito alla fine delle 7 settimane in cui si conta l’Omer che, da Pèsach, terminano a Shavuòt