DAFDAF 150 – Due volte sette, più Uno

Il primo problema è stato la cover: da diversi anni il primo numero autunnale di DafDaf esce con una testata speciale, e nello striscione sorretto dalle lettere che formano il nome del giornale ebraico dei bambini si legge un numero. È il compleanno di DafDaf, che cade in concomitanza con Rosh haShanah, cosa che ci porta sempre allo stesso titolo: BUON compleANNO! Lo scorso autunno a causa di una interruzione delle pubblicazioni abbiamo dovuto saltare un compleanno importante: era il tredicesimo, l’anno del bar mitzwah, il raggiungimento dell’età adulta, un traguardo importante per i ragazzi e quindi anche per Davidino, il personaggio disegnato da Enea Riboldi che sin dal numero zero accompagna DafDaf. Quest’anno recuperiamo grazie a una bellissima coincidenza: il quattordicesimo compleanno del giornale arriva insieme al numero 150 (che poi sarebbe il 151, visto che il primo era il numero zero), cosa che però ci riporta al problema iniziale… che numero mettere nello striscione? Alla fine, grazie a Giandomenico Pozzi, il grafico che da anni compie magie e riesce a tenere insieme i contenuti delle 16 pagine di DafDaf, siamo riusciti a far convivere le due cose: il 150 nello striscione, e una torta con il numero 14 in copertina. Proprio dalla copertina parte il viaggio nel tempo che abbiamo voluto compiere in questa occasione, riprendendo la prima cover, quella di Enea Riboldi che sul numero zero, nel settembre 2010, ritraeva Davidino intento a sfogliare un giornale. Accanto troverete il primo dei QRcode che permettono ai lettori l’accesso alle pagine integrali, in formato digitale, il primo passo di un percorso che porterà il giornale ebraico dei bambini ad avere un suo spazio online. Nelle pagine successive di questo numero tutto speciale si continua il viaggio, un anno dopo l’altro: 2011, la prima estate, il primo numero più giocoso e leggero, pieno di giochi e di racconti, che si apriva con la grande Alef disegnata da Luisa Valenti, e che conteneva Un libro in un minuto. Si tratta di una sfida che avevamo proposto ad alcuni illustratori, chiedendo loro di racontare un libro intero in una pagine, in sole quattro illustrazioni e dedicando obbligatoriamente la prima al titolo. Per il numero 10 Stefano Gioda aveva scelto 20000 leghe sotto i mari, che troverete insieme alla cover di Luisa seguendo il QRcode. Nel 2012 era uscito un numero nato da una scommessa: è possibile dedicare un giornale per giovani lettori ai pidocchi? Beh, sì, ci siamo riusciti, e nel numero 19 siamo anche riusciti a pubblicare testi di ben undici rabbini, che hanno spiegato in poche righe il significato delle piaghe che si ricordano ogni anno durante il Seder di Pesach. Compresi i pidocchi, ovviamente. Per il 2013 abbiamo scelto qualcosa di davvero speciale: il Museo Ebraico di Bologna grazie a Enza Maugeri ci ha fatto l’onore di dedicare a DafDaf una mostra, organizzata in concomitanza con la Bologna Children’s Book Fair, nota come BCBF, la più grande fiera internazionale dedicata ai libri per Bambini, diretta da un’altra grande amica del giornale, Elena Pasoli. E per quel numero è arrivato un regalo: Vittorio Giardino, maestro assoluto della linea chiara e autore di fumetti apprezzati in tutto il mondo, ha disegnato la copertina del numero 30, che è diventato il poster della mostra. Nel 2014 avevamo scelto di celebrare il numero 50 con un’altra scommessa: dedicare tutte le pagine di DafDaf alla poesia. Grazie a Anna Castagnoli, autrice, illustratrice e teorica dell’album illustrato, alla scrittrice Nadia Terranova, a Luisa Valenti, che tante immagini ci ha donato negli anni, a Guido Vitale e a Pia Valentinis il numero ospita testi di Pierluigi Cappello, Umberto Saba, Edmond Jabès, Vivian Lamarque e di un personaggio misterioso, Michele Giordano, che per DafDaf ha scritto alcuni versi, intitolati

daf(f)fare: Sono chiuso tra cose da grandi in questo ricco giornale/ ma se felici e sognanti voglion tornare/hanno solo una cosa/i grandi da fare/leggere DafDaf e DafDaf riguardare/ come se fosse l’unico affare/da fare e rifare/i nostri bei libri/come gli unici paesi del cuore. 

Nel 2015, ancora grazie a Nadia Terranova abbiamo scelto di dedicare tutto il numero 63 alle ragazze e alla loro forza. E nel 2016 un numero intero, il 66, si è concentrato su un’altro compleanno importante, i 500 anni del Ghetto di Venezia.

Nelle due pagine centrali, il “paginone” che abbiamo spesso dedicato ai giochi o ad argomenti particolarmente importanti, non potevamo non riprendere quanto scritto nel 2017 sul numero 84 da Guido Vitale per il settimo compleanno di DafDaf. Era il direttore della redazione e allora dirigeva anche DafDaf (ed è la persona che ha fatto nascere il giornale ebraico dei bambini): il suo testo raccontava cosa succede quando nasce un giornale, e vi si legge “Sette è un numero importante nella testa degli ebrei. Sette è un ciclo completo. Il momento di essere felici di quanto si è fatto e il momento di riprendere la rincorsa”. Abbiamo ripubblicato il testo integrale, che trovate anche online, seguendo il QR. Oggi, con il numero 150, abbiamo raggiunto il 14° compleanno e oggi, che siamo arrivati a Sette + Sette, probabilmente Guido ci inciterebbe ad aggiungere Uno al nostro lavoro. Poterlo fare è sempre qualcosa di sensazionale, un regalo per noi della redazione e per tutto il comitato scientifico (composto da Roberto Della Rocca, Sonia Brunetti, Moria Maknouz, Giorgio Albertini, Dora Fiandra, Chiara Segre, Benedetto Carucci Viterbi, Odelia Liberanome, Orietta Fatucci, Alisa Luzzatto, Stefania Terracina e Daniela Misan). Nel 2018 l’Italia ha avuto un nuovo Parlamento in cui è stata nominata anche Liliana Segre, che commentò: “È un’onorificenza molto bella, di cui andare orgogliosi. Ma la mia vita non cambia, continuerò a dare la precedenza alle scuole. Il mio compito è quello di parlare ai ragazzi e non smetterò di farlo”. Trovate al solito QRcode le pagine che le abbiamo dedicato nel numero 90. 2019, cento numeri di DafDaf, arrivati durante la BCBF: Luisa Valenti ha disegnato l’immagine di copertina. Una poltrona, un gatto, un adulto e un bambino che leggono. Si distinguono Pagine Ebraiche e DafDaf, col numero 100. 2020, anno della pandemia: un periodo terribile che ci ha posto una scelta difficile: come e quanto parlare del Covid? Fare finta di nulla e limitarsi a cercare di distrarre chi era chiuso in casa e seguiva le lezioni davanti a uno schermo? Oppure parlarne apertamente, provare a spiegare, a sostenere i lettori e raccontare cosa stava succedendo? Seguendo il QRcode troverete alcune delle pagine comparse sui numeri che abbiamo dedicato al virus: dalle illustrazioni alle spiegazioni scientifiche, dai consigli pratici per difendersi dal contagio alle fiabe per affrontare la paura. Non dimentichiamocene. Il 2021 ha portato a una delle scelte di cui siamo più orgogliosi: grazie a Della Passarelli e alla Sinnos dal numero 127 DafDaf può finalmente raggiungere anche chi con la lettura ha qualche difficoltà. Il giornale ebraico dei bambini da allora adotta LEGGIMI, font ad alta leggibilità. Filò e Artemisia sono i personaggi che compaiono sulla cover del numero 133, uscito nel 2022, che ricorda come alla filosofia DafDaf abbia dedicato tante pagine grazie a Sara Gomel e per il 2023 abbiamo scelto pagine dedicata alla Costituzione, di cui abbiamo scritto in tanti momenti diversi, e che in quel periodo tornava sulle pagine del giornale ebraico dei bambini grazie alla collaborazione con Milena Monti e con Lo Spunk, un giornale per bambini bellissimo che ora purtroppo non esiste più. In chiusura, dal numero 145, uscito all’inizio di quest’anno, abbiamo scelto di riproporre un’iniziativa della National Library of Israel, che quando le scuole in Israele hanno chiuso a causa del conflitto ancora in corso ha trovato un modo per portare i libri ai giovani lettori, con un Bookmobile, reso ancora più bello dai disegni di Orit Bergman e la cui storia ricorda qualcosa che era successo nel 1963. Troverete online tutta la vicenda.

A chiudere questo testo orribilmente autocelebrativo non possiamo fare altro che riportare quanto abbiamo scritto nella gerenza del numero 150, dopo ben 2.408 pagine di DafDaf, ancora una volta dedicate alla memoria di Nedelia Tedeschi z.l.: “Siamo al 150, e col numero 0 fanno 151 numeri di DafDaf, che sono nati grazie al lavoro, al tempo e alle idee di davvero tante persone. È impossibile ricordare tutti in queste poche righe ma è doveroso citare almeno coloro che questo giornale hanno voluto con tutte le loro forze e che lo hanno fatto nascere. A voi, Renzo Gattegna z.l. e Guido Vitale, ancora una volta grazie”. Aggiungo un grazie a voi lettori, mentre noi ci mettiamo al lavoro sul prossimo numero.

Come sempre, buona lettura!

Ada Treves