Cultura

LIBRI – Formiggini, il ricordo tra il faceto e il tragico

Il 28 novembre del 1938 l’editore Angelo Fortunato Formiggini parte in treno da Roma con un biglietto di sola andata per la sua Modena. Il pretesto per il viaggio è una riunione di soci della tipografia. In realtà ha ben altri piani in testa. E il giorno successivo li realizzerà gettandosi dall’alto della torre Ghirlandina del Duomo, precipitando su un tratto di selciato oggi conosciuto come il “Tvajol ed Furmajin”, il tovagliolo del Formaggino. «Non posso rinunciare a ciò che considero un mio preciso dovere. Io debbo dimostrare l’assurdità malvagia dei provvedimenti razzisti», aveva scritto in un messaggio destinato alla moglie, affinché fossero chiare le ragioni di quel suo gesto di denuncia contro la violenza delle leggi antisemite approvate poche settimane prima.

SHIRIM – Osip Mandel’štam

Il sordo, cauto suono del frutto
che si stacca dal ramo,
la melodia infinita
del silenzio silvano intorno…

Gli splendidi versi di Osip Mandel’štam (Varsavia, 15 gennaio 1891 – Vladivostok, 27 dicembre 1938) sono qui proposti nella traduzione a cura …

DAFDAF ESTATE – Gelati per tutte le occasioni

Sono giornate calde, caldissime… probabilmente la maggior parte dei lettori di DafDaf si sta godendo le vacanze al mare o in montagna, scappando così dalla calura, ma un gelato non si rifiuta mai, vero?

Nel primo numero estivo del 2013

ROMA – La scomparsa di Elena Magoia, attrice e doppiatrice

Da La fabbrica di cioccolato a Shrek, da Hercules a Un pesce di nome Wanda. Ad accumunare questi film è stata la presenza tra le doppiatrici per un pubblico italiano della torinese Elena Magoia, tra le più brave nel suo campo, scomparsa nelle scorse ore all'età di 90 anni. Attrice e doppiatrice, Magoia ha lavora in teatro, radio, televisione e cinema. Sul grande schermo è apparsa in film di Fellini, Steno e Tarkovskij. A teatro ha interpretato lavori, tra gli altri, di Ionesco, Beckett, Sciascia e Goldoni. Magoia è stata la compagna di vita dello scrittore Aldo Zargani (1933-2020), l'autore di Per violino solo, La mia infanzia nell’Aldiqua. 1938-1945, uno dei libri più importanti sul periodo delle persecuzioni antisemite in Italia, tradotto all'estero in varie lingue.

MEIS – Guido Ottolenghi nuovo presidente

L’imprenditore Guido Ottolenghi sarà il nuovo presidente del museo nazionale dell’ebraismo italiano e della Shoah di Ferrara (Meis) per i prossimi quattro anni. Lo ha nominato il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, che ha firmato un decreto subito esecutivo. Ottolenghi …

MEIS – Il presidente uscente: Otto anni esaltanti

Dario Disegni è stato chiamato alla guida del Meis nel 2016 ed è stato poi confermato per un secondo mandato nel 2020. Quella che si chiude in queste ore, racconta, «è stata un'avventura esaltante, un'esperienza piena di emozioni e realizzazioni». La chiamata arrivò «in modo del tutto inaspettato dall'allora ministro della Cultura Dario Franceschini, con l'impegno a dare la massima operatività possibile». Completando il restauro del primo edificio del nascente museo, innanzitutto, «ma anche costituendo uno staff e una struttura all'altezza della sfida». Una corsa contro il tempo «lavorando giorno e notte», poi gratificata «dall'immensa soddisfazione di avere il presidente della Repubblica Sergio Mattarella all'inaugurazione della prima mostra permanente». Visitando nel dicembre del 2017 Ebrei, una storia italiana. I primi mille anni, a cura di Anna Foa, Giancarlo Lacerenza e Daniele Jalla, il capo dello Stato definì il Meis «un capolavoro di integrazione e identità».

MEIS – Il nuovo presidente: Continuiamo a coltivare la cultura

Noto imprenditore in campo petrolifero, Ottolenghi è stato presidente della Comunità ebraica di Bologna dal 2005 al 2013 e dal 2014 è presidente del museo ebraico cittadino, tra i più attivi a livello nazionale con decine di incontri ed eventi ogni anno. «Sono onorato e grato a chi è venuto prima di me per l'importante lavoro fatto. Credo fermamente nel ruolo della cultura come scienza della convivenza, come spazio in cui si costruiscono le interazioni più significative di una società. Spero di essere all'altezza di chi mi ha preceduto», racconta Ottolenghi alla vigilia dell'insediamento. Parlare di programmi e di impostazioni generali del lavoro sarebbe prematuro, spiega il neo presidente del Meis, «ma per fortuna quella del museo è una macchina che funziona molto bene: mi relazionerò con il suo direttore Amedeo Spagnoletto, persona che stimo, per capire e orientarmi meglio».

MUSICA – Salmo 127 e inspiegabili moltiplicazioni

All’indomani delle Leggi di Norimberga, musicisti con passaporto tedesco o austriaco ripararono in Gran Bretagna ottenendo asilo politico; furono chiamati Émigré, termine francese già utilizzato sia nei riguardi degli ugonotti costretti nel 1685 a lasciare la Francia che nei …