Noto imprenditore in campo petrolifero, Ottolenghi è stato presidente della Comunità ebraica di Bologna dal 2005 al 2013 e dal 2014 è presidente del museo ebraico cittadino, tra i più attivi a livello nazionale con decine di incontri ed eventi ogni anno.
«Sono onorato e grato a chi è venuto prima di me per l'importante lavoro fatto. Credo fermamente nel ruolo della cultura come scienza della convivenza, come spazio in cui si costruiscono le interazioni più significative di una società. Spero di essere all'altezza di chi mi ha preceduto», racconta Ottolenghi alla vigilia dell'insediamento. Parlare di programmi e di impostazioni generali del lavoro sarebbe prematuro, spiega il neo presidente del Meis, «ma per fortuna quella del museo è una macchina che funziona molto bene: mi relazionerò con il suo direttore Amedeo Spagnoletto, persona che stimo, per capire e orientarmi meglio».
Naomi Stern è una giovane milanese. Vive a Tel Aviv da sette anni, dove lavora per una importante azienda di produzione di siti web.
«Apro i giornali italiani e leggo cose allucinanti. Guardo fuori dalla finestra e vedo un’altra realtà, …
L’attesa per l’attacco iraniano è logorante anche da Gerusalemme. Qui vive da una decina di anni Renzo Ventura, avvocato d’origine fiorentina. «Per il momento non ho cambiato le mie abitudini e mi sembra che questa sia la regola generale. Magari …
Tom Reuveny ha detto: «Ho sentito tutta Israele dietro di me». E anche grazie a questo sostegno è arrivato dove ogni atleta sogna di arrivare: sul gradino più alto di un podio olimpico. Storica la medaglia d’oro conquistata dal 24enne …
Dalla corsa per la Casa Bianca in un crescendo di colpi di scena ai nuovi assetti europei appena formalizzati a Bruxelles, passando dal nuovo corso al numero 10 di Downing Street, dalla mediazione per formare un governo a Parigi, dalle …
Stavano giocando a calcio i bambini drusi uccisi a Majdal Shams da un missile lanciato dal Libano dai terroristi di Hezbollah. In loro memoria si disputerà stasera un’altra partita di pallone, a Roma, su iniziativa dell’Unione Giovani Ebrei d’Italia (Ugei) …
Intervenendo nel corso dell’ultimo Consiglio Ucei, il coordinatore nazionale contro l’antisemitismo Pasquale Angelosanto ha annunciato l’intenzione di presentare una nuova strategia di contrasto all’odio antiebraico entro la fine dell’anno. Su incarico del ministero dell’Università e del Merito del gruppo di …
L’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane rende noto che il Tribunale Civile di Roma, con ordinanza pubblicata il 30 Luglio 2024, ha disposto in via cautelare la rimozione e il divieto di pubblicazione di messaggi diffusi sui social media da parte …
Bologna avrà presto una “Casa dell’incontro e del dialogo tra religioni e culture” con sede a Villa delle Rose, storico edifico alle porte del capoluogo emiliano, messo a disposizione a titolo gratuito dal Comune. I lavori per la sua realizzazione …
Fornire «una qualificata formazione di base, metodologica e contenutistica» negli studi filologici, letterari, storici e filosofici legati alla cultura ebraica è l'obiettivo del Diploma Universitario Triennale in Studi Ebraici dell'Ucei, intitolato alla memoria dell'ex presidente dell'Unione Renzo Gattegna z.l..
Presto il Diploma "festeggerà" il quarto di secolo, essendo stato fondato nel 2000 come diramazione del Collegio Rabbinico Italiano. L'anniversario cadrà nel corso del nuovo anno accademico 2024-2025, che si svilupperà nel corso dell'anno ebraico 5785 e cui è possibile iscriversi da qualche ora.
Diretto dal rabbino Riccardo Di Segni, coordinato da Myriam Silvera, il Diploma è stato riconosciuto nel 2004 dal ministero dell'Istruzione e permette l'accesso ai corsi di laurea magistrale. Per ottenere il titolo di studio è necessario assolvere gli obblighi didattici per un totale di 180 crediti, con il superamento di undici esami in materie obbligatorie e otto in materie complementari, una prova di idoneità linguistica, una prova di idoneità informatica e un esame finale.
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