mosè

sostegno…

Solitamente si innalzano le mani in segno di esultanza dopo aver vinto una battaglia difficile o dopo aver superato una prova ardua. Nella guerra contro Amalèk, il nemico metastorico del popolo ebraico, avviene il contrario. È la fiducia nell’Eterno che, grazie all’innalzamento delle mani di Moshè, segna la sconfitta di Amalèk, paradigma di chi, in… leggi 

discepoli…

“Scegli per noi…” chiede Mosè a Giosuè nella parashah letta ieri. Dal pronome di prima persona plurale, che accomuna, si impara quanto onore e quanto affetto debba avere un maestro per il suo discepolo. Benedetto Carucci Viterbi, rabbino (12 gennaio 2014)

conseguenze…

C’è da domandarsi perché Hashem abbia iniziato le dieci piaghe proprio con quella del sangue nel Nilo e non con un’altra. La Torah ci vuole insegnare che Hashem utilizza il principio di middà keneghèd middà – Hashem agisce e reagisce in rapporto all’azione dell’uomo. Fintanto che gli ebrei erano oppressi e maltrattati il Santo Benedetto… leggi 

donne…

Riprendendo lo stimolante spunto di David Bidussa, nel suo aleftav di domenica scorsa, possiamo affermare che la storia dell’Esodo inizia con una coraggiosa e intelligente regia femminile. Moshè, il leader di questa rivoluzione etica, viene messo in salvo da quattro donne: da Yocheved sua madre, da Miriam sua sorella, da Batia figlia del Faraone e… leggi 

consapevolezza…

“… e salì un nuovo re, che non aveva conosciuto Yosèf …” (Shemòt 1, 8). Più avanti nella Parashah quando Moshè ed Aharòn vanno dal Faraone è scritto: “Il Faraone disse: chi è l’Eterno perché io debba ascoltare… io non lo conosco…” (Shemòt 5, 2). Da questi due versi si comprende quanto sia sceso il… leggi 

In cornice – Mosè e Michelangelo

L’episodio di Mosè che diventa scultore, riportato nella parashà di Chukkat, è tanto problematico e coreografico che intrigò perfino Michelangelo. Lo dipinse nella Cappella Sistina, basandosi, come al solito, su interpretazioni dotte ma non filo-ebraiche. Proverò a decifrarle. In Bamidbar (21, 8) è scritto che Mosè fuse o fece fondere un “saraf” di rame –nella… leggi 

profeti…

“Magari tutto il popolo del Signore fosse formato da profeti…” (Numeri 11,29). Moshè, lontano dall’idea dell’esclusività del suo rapporto con Dio, dimostra con le sue parole, ancora una volta, la sua grandezza.

Mosè…

Mosè guidò il popolo fino a centoventi anni senza perdere la sua freschezza e la sua capacità di vedere. Ma il suo successore Giosuè gli era già accanto da tempo. Benedetto Carucci Viterbi, rabbino

ascolto…

Dio, prima di parlare con Mosè, sempre lo chiama. In questo modo, dice Rashi, esprime intenzione specifica ed affetto. Comunicazione vera c’è quando, tra chi parla e chi ascolta, c’è attenzione, affetto e volontà di costruire una relazione.

parole…

“E Mosè riunì tutta la comunità dei figli di Israele”. Rashi interpreta: fece in modo, con le sue parole, che il popolo si riunisse; con le parole e non “con le mani”. Questa è la forza del grande leader, a condizione che sappia che le parole devono avere forza in quanto parole; non come sostituzione… leggi