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 20 settembre 2017 - 29 Elul 5777
PAGINE EBRAICHE 24


ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav
Giuseppe Momigliano,
rabbino
Nei dieci giorni di Teshuvah, da Rosh Hashanà fin a Kippur, aggiungiamo queste parole nella seconda benedizione della preghiera Amidah: “Zokhrenu lechaym melech chafetz ba-chaym, cotvenu besefer ha-chaym lemaanach E-lokim Chaym – Ricordaci per la vita, o Re che desideri la vita, iscrivici nel Libro della Vita, per Tuo riguardo, Signore che vivi in eterno”. Solitamente la frase:  "Ricordaci per la vita e iscrivici nel Libro della Vita” viene interpretata come un’espressione metaforica, per alludere al giudizio che il Signore conduce in questi giorni sul nostro operato, per il quale invochiamo una sentenza positiva che ci consenta di proseguire il nostro cammino in questo mondo. Esiste tuttavia anche un’altra chiave di lettura, in cui il ricordo delle azioni dell’uomo da parte di D.O fa parte di uno sguardo molto più ampio, che non riguarda solo il rapporto tra l’individuo singolo e il Creatore ma coinvolge il mondo intero.
Nel libro del Profeta Malakhì troviamo scritto: “Allora i tementi del Signore parleranno fra loro, il Signore presta attenzione ed ascolto e viene scritto davanti a Lui un Libro di Ricordo per i tementi del Signore che considerano importante il Suo Nome “(Malakhì 3,16).
 
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Davide
Assael,
ricercatore
Mentre si prepara a festeggiare Rosh Hashanah con la parte ebraica della sua famiglia, Donald Trump ha fatto un salto al palazzo di vetro dell’ONU. Quella stessa istituzione da lui denigrata e bistrattata in campagna elettorale. Poco male, dopo aver visto Luigi Di Maio a Cernobbio siamo pronti a tutto.
 
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Trump attacca Teheran
“Una dittatura corrotta travestita da falsa democrazia”. Ma anche: “Uno Stato canaglia che esporta violenza, stragi e caos… che finanzia gli Hezbollah e altri terroristi che attaccano i pacifici Paesi arabi e Israele”.
Durissimo attacco all’Iran da parte del presidente americano Donald Trump nel suo primo intervento all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Intervento che ha toccato diversi temi di politica internazionale (in testa la minaccia nucleare coreana) e che è analizzato tra gli altri da Corriere della sera e Repubblica. Da registrare tra gli altri l’apprezzamento del presidente israeliano Benjamin Netanyahu, che ha parlato di discorso “più netto” e “più coraggioso” mai ascoltato nella sua trentennale esperienza all’Onu.

“Il primo capitolo di una nuova era. Così uniremo Israele e Italia”. È quanto afferma il direttore del Giro d’Italia Mauro Vegni in una intervista alla Gazzetta dello Sport. La partenza del Giro 2018, come noto, avverrà a Gerusalemme. Nella stessa pagina un’intervista a Gioia Bartali, nipote di Gino campione di ciclismo e nella vita cui è dedicata questa partenza.

“La dura vita del Gefilte”. Il Corriere racconta storia e prospettive del Gefilte Fish, il piatto tipico della tradizione ashkenazita che vive una stagione di crisi e prova ora a “modernizzarsi” per attrarre anche una clientela più giovane.

Nuovo allarme attentati in Italia, in ragione dell’imminente Rosh HaShanà. Il Capodanno ebraico alle porte (il via stasera) rende osservati speciali, scrive il Giornale, “sinagoghe, quartieri quali il Ghetto di Roma, ristoranti kosher e scuole ebraiche”.
 
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  davar
Rosh Hashanah 5778 - la presidente ucei 
Un anno nel segno dell'unità Insieme, scegliendo la vita 
È arrivato l’anno 5778. La Festa di Rosh Hashanah è sempre vissuta con grande attesa, sia per il suo significato ideale-religioso, sia per le modalità che ne caratterizzano la celebrazione. Ricette, cibi con simbologia speciale, grano che decora le nostre tavole, abiti bianchi.
Il suo carico maggiore in questi giorni che ci porteranno fino a kippur è il bilancio di quello che abbiamo realizzato o mancato, di quello che abbiamo imparato o perso.
Il primo pensiero in queste prime ore e primo giorno di solenne celebrazione va alle persone che non sono più tra noi e che ci hanno lasciato più soli, più appesantiti da una responsabilità generazionale di saper tramandare il nostro bagaglio di ebraismo, più attoniti per i nostri giovani, che mancando, non sono qui a fianco a noi. Li ricorderemo e benediremo ricordando che con ogni giorno della loro esistenza ci hanno fatto dono di molte gioie e molti insegnamenti.
Nel nostro calendario il conteggio degli anni parte dalla creazione del mondo – quindi dall’esistenza fisica del creato, culminata con la creazione dell’uomo. Anni riferiti all’avvio della vita e i cicli della natura nella quale si inseriscono i nostri ritmi. Anni, decenni, secoli sui quali in questo giorno riflettiamo per capire dove ci collochiamo rispetto alla Storia.
Il conteggio dei mesi, l’ordine numerario biblico, è riferito all’uscita dall’Egitto, con la liberazione schiavitù. Quindi riferiti alla nostra creazione ed esistenza come popolo – momento dell’affermazione della libertà fisica e libertà di culto. Oggi è giorno di importante libertà di culto e come ci insegnano i passi di torà appena letti la scorsa settimana (nizavim) a questa si associa anzitutto il comando di scegliere la vita, e il richiamo a ricordare che i precetti ricevuti non sono lontani, ma sono vicini sulla nostra bocca e nella nostra mente, ma dobbiamo saperli prendere e saperli dire.
Il conteggio dei giorni, parte con il calare della sera, nel momento in cui iniziamo a riflettere sulle nostre fatiche, impegni e responsabilità da affrontare all’arrivo del mattino.
Ci viene comandato che questo giorno sia un giorno di Terua – di chiamata a raccolta e con il suono dello shofar – scuotere e riflettere su chi siamo e cosa abbiamo fatto nell’ultimo anno.

Noemi Di Segni,
Presidente Unione delle Comunità Ebraiche Italiane

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rosh hashanah 5778 - il rabbino capo di roma
Un anno per realizzare i sogni
Con un programma reperibile sul mercato con facilità, si possono estrarre dal testo biblico delle espressioni il cui valore numerico è pari a una cifra determinata. È l’antico sistema esegetico della ghematrià, che oggi la civiltà digitalizzata ci consente di fare in pochi secondi, laddove un tempo ci volevano ore e giorni. La ghematrià ha delle giustificazioni scritturali, ma i Maestri la usavano con cautela, come cosa marginale, parperet, dessert alla sapienza. E solo per non ripetere le solite (ma sempre benvenute) formule augurali, ho estratto dal computer le frasi il cui valore equivale al 778, il numero dell’anno che inizia (senza il millennio) e ne ho trovate ben 995. Nel dubbio della scelta ne cito due dal libro della Genesi: ויותר הוא לבדו לאמו ולאביו “È rimasto solo lui alla madre e al padre” (44:9, riferito a Beniamin figlio di Rachel e Yaaqov) e הנה חלמתי חלום עוד והנה “Ecco ho fatto un altro sogno ed ecco …” (37:9 pronunciata dal Faraone). Perché le cito?
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il festival al via nel capoluogo toscano
Firenze, religioni a confronto
“Nella regola c’è libertà”

“Il festival di quest’anno non ha mezzi termini. Ha l’ambizione di scuotere i pensieri, approfondire l’attualità con riflessioni accurate e non demagogiche”.
Queste le premessa con cui ha preso il via a Firenze una nuova edizione del Festival delle Religioni, manifestazione ideata e curata dalla studiosa Francesca Campana Comparini. Ospite d’onore il Dalai Lama, cui il sindaco Dario Nardella ha assegnato ieri mattina il “Sigillo della pace” come riconoscimento del suo impegno in tal senso e che è stato assoluto protagonista di un confronto sul tema “Libertà nella regola” con ospite tra gli altri il giurista statunitense Joseph Weiler. Una voce ebraica ascoltata e influente la sua. Sala gremitissima, grande l’interesse. Tra gli ospiti vicepresidente della Comunità ebraica fiorentina Daniela Misul e la Consigliera UCEI Sara Cividalli.
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il progetto a barletta ideato da lotoro
In Puglia, la musica dei lager
Una Cittadella per la Memoria

“La grande soddisfazione che provo oggi è di percepire come il sogno della Cittadella della Musica Concentrazionaria non sia più solo mio, ma nostro, di questa città e di una generazione di uomini e donne che da oggi si assume un grande compito: quello di disegnare le linee della storia della musica dei prossimi anni e riaprire questa immensa “biblioteca di Alessandria” che è il patrimonio musicale creato nei lager”. Così il compositore ed esperto di musica legata alla Shoah Francesco Lotoro ha presentato domenica scorsa il progetto della Cittadella della Musica Concentrazionaria di Barletta. Si tratta di un complesso polifunzionale e multimediale di 9 mila metri quadri, suddiviso in cinque sezioni (Campus delle Scienze Musicali, Biblio-mediateca Musicale, Museo dell’Arte Rigenerata, Teatri Nuovi Cantieri, Libreria Internazionale del Novecento)  che nascerà nell’area e nelle strutture storiche della ex Distilleria cittadina.
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qui roma
Tra Italia e Israele, una mostra
per indagare la pittura di oggi

La distanza delle ragioni. Questo il titolo della doppia personale curata da Giorgia Calò, che affianca le ricerche di due pittrici, l’israeliana Khan Shish (Safed 1970) e l’italiana Veronica Botticelli (Roma 1979), in mostra alla galleria Anna Marra Contemporanea di Roma fino al 21 ottobre. Un nuove ponte nel segno dell’arte tra i due paesi: un fronte su cui la curatrice lavora assiduamente da tempo. Una mostra che nasce dal desiderio di indagare alcuni aspetti che muovono la pittura oggi.
Entrambe le artiste, racconta Calò, che è anche assessore alla Cultura della Comunità ebraica romana, lavorano su grandi formati e usano il disegno su carta a complemento delle rispettive ricerche. Mentre Shish guarda con attenzione l’espressionismo tedesco e la Transavanguardia (ha vissuto alcuni anni a Berlino e a Roma), nonché ai canoni della vecchia generazione della pittura israeliana, Botticelli si rifà invece ad una tradizione tutta italiana o più precisamente romana, dalla Scuola di Piazza del Popolo alla Scuola di San Lorenzo. Entrambe però si affidano ai luoghi segreti del ricordo dove andare a scavare, per far emergere parti del loro subconscio espresso nei piccoli indizi sparsi sulla tela.
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pilpul
Ticketless - La storia dell’amore
Temo che l’ultimo film di Rad Mihaileanu, La storia dell’amore, rischi di passare inosservato o schiacciato da critiche ingenerose. Sarebbe un peccato. Da Train de vie, a La sorgente dell’amore, soprattutto dal suo film più bello, Il concerto il sorriso amaro di questo regista ci accompagna in anni in cui il rapporto fra ebrei e cinema non sempre ci ha soddisfatto. Mihaileanu ha un cuore mediterraneo, melodrammatico, oserei dire pucciniano. I suoi rivali in amore ci sono famigliari; i suoi film fanno rima con le parole cuore, amore, dolore. Sono spesso storie circolari che arrivano al cuore della vicenda per lunghi percorsi concentrici. In questa ultima prova si inizia a capire qualche cosa soltanto dopo un’ora.

Alberto Cavaglion
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Periscopio - Rileggere Dante
Si è riunita, a Bologna e Ravenna, a metà settembre, la settantunesima sessione della SIHDA ("Société Internationale pour l'Histoire des Droits de l'Antiquité", la società che unisce gli storici del diritto di tutto il mondo) e, per singolare coincidenza, la giornata di studi ravennate, svoltasi giovedì 14, ha coinciso con il 696° anniversario della morte di Dante, le cui spoglie mortali, com'è noto, sono custodite nel mausoleo della splendida città emiliana. Nel pomeriggio si è svolta una visita guidata tra i monumenti e i mosaici che ricordano i fasti dell'impero di Giustiniano, e gli organizzatori mi hanno concesso il grande onore di pronunciare, proprio davanti alla tomba del Poeta, una breve sintesi di un intervento da me consegnato, per tale ricorrenza, al congresso, intitolato: "Justice, law and revenge in Dante’s Comedy. Short remarks on Justinian’s speech in the sixth Canto of Paradise".

Francesco Lucrezi, storico
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La Cittadella di Barletta
Adolf Hitler era un imbianchino, anche se si definiva un pittore (dipinse tele e acquerelli di scarso valore); il comandante di Treblinka Kurt Franz era stato un modesto cuoco; l’essere più crudele delle SS ossia Heinrich Himmler, prima della Guerra, allevava polli e vendeva fertilizzanti.
Senza mancar rispetto a lavori nobili e uomini che di tali lavori vivono dignitosamente, nel secolo scorso l’ebraismo d’Europa e la storia dell’Umanità sono stati stravolti e irrimediabilmente deturpati da esseri mediocri e gente che sbarcava il lunario; per tacer di stuoli di giovani tedeschi e austriaci che non riuscirono a laurearsi o finire gli studi e nell’ideologia nazionalsocialista trovarono terreno fertile per riscattarsi da fallimenti professionali, rancori esistenziali e frustrazioni di varia natura.


Francesco Lotoro
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Calendari
L’interazione tra calendari ci propone l’incontro tra il 147° anniversario della Breccia di Porta Pia e Rosh Hashanà 5778.
In verità il ricordo di quell’evento storico, era il 24 Elul 5630, che segnò anche la fine, finalmente, del ghetto di Roma è sempre più dimenticato se non, paradossalmente, oggetto di tentativi tesi a snaturarne il significato. 


Gadi Polacco
 

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Il mio Hashomer Hazair
Mariana Temido, segretaria generale del movimento giovanile Hashomer Hazair, mi ha contattato qualche tempo fa dal Brasile. Sta scrivendo un libro sulla donna nel movimento giovanile e mi ha chiesto di raccontare la mia esperienza.
 
Angelica Edna Calò Livne
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Machloket
Secondo una famosa barzelletta, dove ci sono due ebrei non possono che esserci tre opinioni. Capita spesso infatti nelle comunità ebraiche, e in quelle italiane in particolare, di discutere e di confrontarsi su idee diverse e anche su temi di quotidianità. La discussione è senza dubbi una delle caratteristiche della cultura ebraica ed è per questo, forse, che il Talmud la analizza in vari trattati.

Michael Sierra
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