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Giuseppe Momigliano,
rabbino
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Nei
dieci giorni di Teshuvah, da Rosh Hashanà fin a Kippur, aggiungiamo
queste parole nella seconda benedizione della preghiera Amidah:
“Zokhrenu lechaym melech chafetz ba-chaym, cotvenu besefer ha-chaym
lemaanach E-lokim Chaym – Ricordaci per la vita, o Re che desideri la
vita, iscrivici nel Libro della Vita, per Tuo riguardo, Signore che
vivi in eterno”. Solitamente la frase: "Ricordaci per la
vita e iscrivici nel Libro della Vita” viene interpretata come
un’espressione metaforica, per alludere al giudizio che il Signore
conduce in questi giorni sul nostro operato, per il quale invochiamo
una sentenza positiva che ci consenta di proseguire il nostro cammino
in questo mondo. Esiste tuttavia anche un’altra chiave di lettura, in
cui il ricordo delle azioni dell’uomo da parte di D.O fa parte di uno
sguardo molto più ampio, che non riguarda solo il rapporto tra
l’individuo singolo e il Creatore ma coinvolge il mondo intero.
Nel libro del Profeta Malakhì troviamo scritto: “Allora i tementi del
Signore parleranno fra loro, il Signore presta attenzione ed ascolto e
viene scritto davanti a Lui un Libro di Ricordo per i tementi del
Signore che considerano importante il Suo Nome “(Malakhì 3,16).
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Davide
Assael,
ricercatore
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Mentre
si prepara a festeggiare Rosh Hashanah con la parte ebraica della sua
famiglia, Donald Trump ha fatto un salto al palazzo di vetro dell’ONU.
Quella stessa istituzione da lui denigrata e bistrattata in campagna
elettorale. Poco male, dopo aver visto Luigi Di Maio a Cernobbio siamo
pronti a tutto.
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Trump attacca Teheran
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“Una
dittatura corrotta travestita da falsa democrazia”. Ma anche: “Uno
Stato canaglia che esporta violenza, stragi e caos… che finanzia gli
Hezbollah e altri terroristi che attaccano i pacifici Paesi arabi e
Israele”.
Durissimo attacco all’Iran da parte del presidente americano Donald
Trump nel suo primo intervento all’Assemblea Generale delle Nazioni
Unite. Intervento che ha toccato diversi temi di politica
internazionale (in testa la minaccia nucleare coreana) e che è
analizzato tra gli altri da Corriere della sera e Repubblica. Da
registrare tra gli altri l’apprezzamento del presidente israeliano
Benjamin Netanyahu, che ha parlato di discorso “più netto” e “più
coraggioso” mai ascoltato nella sua trentennale esperienza all’Onu.
“Il primo capitolo di una nuova era. Così uniremo Israele e Italia”. È
quanto afferma il direttore del Giro d’Italia Mauro Vegni in una
intervista alla Gazzetta dello Sport. La partenza del Giro 2018, come
noto, avverrà a Gerusalemme. Nella stessa pagina un’intervista a Gioia
Bartali, nipote di Gino campione di ciclismo e nella vita cui è
dedicata questa partenza.
“La dura vita del Gefilte”. Il Corriere racconta storia e prospettive
del Gefilte Fish, il piatto tipico della tradizione ashkenazita che
vive una stagione di crisi e prova ora a “modernizzarsi” per attrarre
anche una clientela più giovane.
Nuovo allarme attentati in Italia, in ragione dell’imminente Rosh
HaShanà. Il Capodanno ebraico alle porte (il via stasera) rende
osservati speciali, scrive il Giornale, “sinagoghe, quartieri quali il
Ghetto di Roma, ristoranti kosher e scuole ebraiche”.
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Rosh Hashanah 5778 - la presidente ucei
Un anno nel segno dell'unità Insieme, scegliendo la vita
È
arrivato l’anno 5778. La Festa di Rosh Hashanah è sempre vissuta con
grande attesa, sia per il suo significato ideale-religioso, sia per le
modalità che ne caratterizzano la celebrazione. Ricette, cibi con
simbologia speciale, grano che decora le nostre tavole, abiti bianchi.
Il suo carico maggiore in questi giorni che ci porteranno fino a kippur
è il bilancio di quello che abbiamo realizzato o mancato, di quello che
abbiamo imparato o perso.
Il primo pensiero in queste prime ore e primo giorno di solenne
celebrazione va alle persone che non sono più tra noi e che ci hanno
lasciato più soli, più appesantiti da una responsabilità generazionale
di saper tramandare il nostro bagaglio di ebraismo, più attoniti per i
nostri giovani, che mancando, non sono qui a fianco a noi. Li
ricorderemo e benediremo ricordando che con ogni giorno della loro
esistenza ci hanno fatto dono di molte gioie e molti insegnamenti.
Nel nostro calendario il conteggio degli anni parte dalla creazione del
mondo – quindi dall’esistenza fisica del creato, culminata con la
creazione dell’uomo. Anni riferiti all’avvio della vita e i cicli della
natura nella quale si inseriscono i nostri ritmi. Anni, decenni, secoli
sui quali in questo giorno riflettiamo per capire dove ci collochiamo
rispetto alla Storia.
Il conteggio dei mesi, l’ordine numerario biblico, è riferito
all’uscita dall’Egitto, con la liberazione schiavitù. Quindi riferiti
alla nostra creazione ed esistenza come popolo – momento
dell’affermazione della libertà fisica e libertà di culto. Oggi è
giorno di importante libertà di culto e come ci insegnano i passi di
torà appena letti la scorsa settimana (nizavim) a questa si associa
anzitutto il comando di scegliere la vita, e il richiamo a ricordare
che i precetti ricevuti non sono lontani, ma sono vicini sulla nostra
bocca e nella nostra mente, ma dobbiamo saperli prendere e saperli dire.
Il conteggio dei giorni, parte con il calare della sera, nel momento in
cui iniziamo a riflettere sulle nostre fatiche, impegni e
responsabilità da affrontare all’arrivo del mattino.
Ci viene comandato che questo giorno sia un giorno di Terua – di
chiamata a raccolta e con il suono dello shofar – scuotere e riflettere
su chi siamo e cosa abbiamo fatto nell’ultimo anno.
Noemi Di Segni,
Presidente Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Leggi
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rosh hashanah 5778 - il rabbino capo di roma
Un anno per realizzare i sogni
Con
un programma reperibile sul mercato con facilità, si possono estrarre
dal testo biblico delle espressioni il cui valore numerico è pari a una
cifra determinata. È l’antico sistema esegetico della ghematrià, che
oggi la civiltà digitalizzata ci consente di fare in pochi secondi,
laddove un tempo ci volevano ore e giorni. La ghematrià ha delle
giustificazioni scritturali, ma i Maestri la usavano con cautela, come
cosa marginale, parperet, dessert alla sapienza. E solo per non
ripetere le solite (ma sempre benvenute) formule augurali, ho estratto
dal computer le frasi il cui valore equivale al 778, il numero
dell’anno che inizia (senza il millennio) e ne ho trovate ben 995. Nel
dubbio della scelta ne cito due dal libro della Genesi: ויותר הוא לבדו
לאמו ולאביו “È rimasto solo lui alla madre e al padre” (44:9, riferito
a Beniamin figlio di Rachel e Yaaqov) e הנה חלמתי חלום עוד והנה “Ecco
ho fatto un altro sogno ed ecco …” (37:9 pronunciata dal Faraone).
Perché le cito? Leggi
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qui roma
Tra Italia e Israele, una mostra
per indagare la pittura di oggi La
distanza delle ragioni. Questo il titolo della doppia personale curata
da Giorgia Calò, che affianca le ricerche di due pittrici, l’israeliana
Khan Shish (Safed 1970) e l’italiana Veronica Botticelli (Roma 1979),
in mostra alla galleria Anna Marra Contemporanea di Roma fino al 21
ottobre. Un nuove ponte nel segno dell’arte tra i due paesi: un fronte
su cui la curatrice lavora assiduamente da tempo. Una mostra che nasce
dal desiderio di indagare alcuni aspetti che muovono la pittura oggi.
Entrambe le artiste, racconta Calò, che è anche assessore alla Cultura
della Comunità ebraica romana, lavorano su grandi formati e usano il
disegno su carta a complemento delle rispettive ricerche. Mentre Shish
guarda con attenzione l’espressionismo tedesco e la Transavanguardia
(ha vissuto alcuni anni a Berlino e a Roma), nonché ai canoni della
vecchia generazione della pittura israeliana, Botticelli si rifà invece
ad una tradizione tutta italiana o più precisamente romana, dalla
Scuola di Piazza del Popolo alla Scuola di San Lorenzo. Entrambe però
si affidano ai luoghi segreti del ricordo dove andare a scavare, per
far emergere parti del loro subconscio espresso nei piccoli indizi
sparsi sulla tela. Leggi
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Ticketless - La storia dell’amore |
Temo
che l’ultimo film di Rad Mihaileanu, La storia dell’amore, rischi di
passare inosservato o schiacciato da critiche ingenerose. Sarebbe un
peccato. Da Train de vie, a La sorgente dell’amore, soprattutto dal suo
film più bello, Il concerto il sorriso amaro di questo regista ci
accompagna in anni in cui il rapporto fra ebrei e cinema non sempre ci
ha soddisfatto. Mihaileanu ha un cuore mediterraneo, melodrammatico,
oserei dire pucciniano. I suoi rivali in amore ci sono famigliari; i
suoi film fanno rima con le parole cuore, amore, dolore. Sono spesso
storie circolari che arrivano al cuore della vicenda per lunghi
percorsi concentrici. In questa ultima prova si inizia a capire qualche
cosa soltanto dopo un’ora.
Alberto Cavaglion
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Periscopio - Rileggere Dante
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Si
è riunita, a Bologna e Ravenna, a metà settembre, la settantunesima
sessione della SIHDA ("Société Internationale pour l'Histoire des
Droits de l'Antiquité", la società che unisce gli storici del diritto
di tutto il mondo) e, per singolare coincidenza, la giornata di studi
ravennate, svoltasi giovedì 14, ha coinciso con il 696° anniversario
della morte di Dante, le cui spoglie mortali, com'è noto, sono
custodite nel mausoleo della splendida città emiliana. Nel pomeriggio
si è svolta una visita guidata tra i monumenti e i mosaici che
ricordano i fasti dell'impero di Giustiniano, e gli organizzatori mi
hanno concesso il grande onore di pronunciare, proprio davanti alla
tomba del Poeta, una breve sintesi di un intervento da me consegnato,
per tale ricorrenza, al congresso, intitolato: "Justice, law and
revenge in Dante’s Comedy. Short remarks on Justinian’s speech in the
sixth Canto of Paradise".
Francesco Lucrezi, storico
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La Cittadella di Barletta
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Adolf
Hitler era un imbianchino, anche se si definiva un pittore (dipinse
tele e acquerelli di scarso valore); il comandante di Treblinka Kurt
Franz era stato un modesto cuoco; l’essere più crudele delle SS ossia
Heinrich Himmler, prima della Guerra, allevava polli e vendeva
fertilizzanti.
Senza mancar rispetto a lavori nobili e uomini che di tali lavori
vivono dignitosamente, nel secolo scorso l’ebraismo d’Europa e la
storia dell’Umanità sono stati stravolti e irrimediabilmente deturpati
da esseri mediocri e gente che sbarcava il lunario; per tacer di stuoli
di giovani tedeschi e austriaci che non riuscirono a laurearsi o finire
gli studi e nell’ideologia nazionalsocialista trovarono terreno fertile
per riscattarsi da fallimenti professionali, rancori esistenziali e
frustrazioni di varia natura.
Francesco Lotoro
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Calendari
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L’interazione tra calendari ci propone l’incontro tra il 147° anniversario della Breccia di Porta Pia e Rosh Hashanà 5778.
In verità il ricordo di quell’evento storico, era il 24 Elul 5630, che
segnò anche la fine, finalmente, del ghetto di Roma è sempre più
dimenticato se non, paradossalmente, oggetto di tentativi tesi a
snaturarne il significato.
Gadi Polacco
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Il mio Hashomer Hazair
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Mariana
Temido, segretaria generale del movimento giovanile Hashomer Hazair, mi
ha contattato qualche tempo fa dal Brasile. Sta scrivendo un libro
sulla donna nel movimento giovanile e mi ha chiesto di raccontare la
mia esperienza.
Angelica Edna Calò Livne
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Machloket
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Secondo
una famosa barzelletta, dove ci sono due ebrei non possono che esserci
tre opinioni. Capita spesso infatti nelle comunità ebraiche, e in
quelle italiane in particolare, di discutere e di confrontarsi su idee
diverse e anche su temi di quotidianità. La discussione è senza dubbi
una delle caratteristiche della cultura ebraica ed è per questo, forse,
che il Talmud la analizza in vari trattati.
Michael Sierra
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