Se non leggi correttamente questo messaggio, clicca qui         3 Ottobre 2019 - 4 Tishri 5780
SULLO SFONDO POSSIBILE UN'ALTRA CHIAMATA ALLE URNE

Una nuova Knesset tra tante incertezze

Centocinquantasei giorni dopo l’ultima volta, i 120 membri della Knesset, il parlamento israeliano, tornano in queste ore a prestare giuramento con l’auspicio di rimanere in carica per tutti i cinque anni della legislatura. Un auspicio che si scontra con lo stallo politico in cui versa il paese: per il momento non sembra ci siano possibilità di formare un governo di unità nazionale tra i due partiti maggiori, Kachol Lavan e Likud, e così si palesa sempre più vicino all’orizzonte lo spettro di terze elezioni. 

UN IMPORTANTE CONVEGNO A GERUSALEMME 

Ebrei di Slovenia, ebrei di confine

Si è svolto negli scorsi giorni a Gerusalemme il convegno “Slovenian Jewish Heritage”, una due-giorni dedicata all’eredità dell’ebraismo a Lubiana e dintorni, organizzato dall’Università ebraica e dall’Università di Maribor. Una storia profondamente intrecciata a quella italiana, per un confine tra terre e identità che nel corso dei secoli si è più volte spostato, come testimonia la vicenda del cimitero della Comunità ebraica di Gorizia in località Valdirose, che nella seconda metà del ventesimo secolo rimase per decenni in territorio jugoslavo, fino alla caduta della cortina di ferro.

“Un cimitero antico, con tombe importanti e personaggi importanti” ha spiegato a Pagine Ebraiche l’architetto Andrea Morpurgo, tra i relatori del convegno.

(Nell'immagine in basso la sinagoga di Maribor)

LE PAGELLE SUL GIORNALE DELL'ARTE

"Meis, museo da leggere e ascoltare"

Il Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah di Ferrara è “un museo diverso”, “un museo da leggere e ascoltare”. Questi alcuni dei commenti positivi che l’inviata speciale del Giornale dell’Arte Tina Lepri, che ha visitato il museo in pieno anonimato, inserisce nella sua prestigiosa e temuta pagella dei Musei italiani sul numero di ottobre del giornale.
Il risultato complessivo promuove il Meis a pieni voti nella griglia di valutazione con una media di 8.2/10. Un punteggio che raggiunge l’eccellenza alla voce Visibilità (10): “Percorso cronologico e per argomenti semplice da seguire tra gli spazi allestiti”, scrive infatti Lepri.

IL CONVEGNO IN CORSO A TORINO 

Primo Levi, un racconto al plurale

Sono le sale del Polo del ‘900 di Torino ad ospitare l’intensa giornata di studio in corso, dedicata a Primo Levi. “Primo Levi al plurale” è la chiave di lettura scelta dagli organizzatori. L’evento si inserisce nel fitto calendario di eventi coordinati dal Comitato del Centenario assieme al Centro Primo Levi.
Perché al plurale? Perché molteplici sono gli studiosi presenti per i quali lo scrittore torinese rappresenta, è stato spiegato, “un punto di riferimento, si può dire, necessario e ineludibile”. 

IL PRESIDENTE GRAVINA IN SINAGOGA

"Razzismo nel calcio, minaccia da combattere"

Ha avuto per oggetto la lotta a ogni forma di discriminazione nel mondo del calcio l’incontro avvenuto stamane nei locali comunitari tra la presidente della Comunità ebraica di Roma Ruth Dureghello e il presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio Gabriele Gravina.
“Ringrazio la presidente Dureghello per l’invito e per la condivisione sulle iniziative che la Figc ha recentemente messo in atto sulla lotta al razzismo: estirpare dal calcio e dalla nostra società ogni forma di intolleranza è un obiettivo comune. Oggi più che mai – ha affermato Gravina – sentiamo la necessità di accendere i riflettori sull’etica, perché senza di essa non potrebbe esserci lo sport, inteso e vissuto nella sua accezione formativa e partecipativa”.

 
IL NUOVO ANNO EBRAICO TRA I BANCHI DI SCUOLA 

5780, la festa con gli studenti torinesi

Festeggiamenti per il nuovo anno ebraico appena iniziato alle scuole ebraiche di Torino, la primaria Colonna e Finzi e la secondaria Emanuele Artom. Ad accompagnare dirigente scolastico, docenti, il rabbino capo rav Ariel Di Porto e il presidente Dario Disegni la presidente UCEI Noemi Di Segni. “Che sia un anno buono, questo chiediamo in fondo, questo significa tovà” ha detto Di Segni studenti. Dalla presidente UCEI anche un invito a ragionare sul doppio ruolo che gli studenti rivestono tutti i giorni: “Siete alunni e maestri allo stesso tempo, perché ognuno di voi può insegnare ad altri qualcosa di ebraico”.

IL CICLO DI INCONTRI PROMOSSO DA INTESA SANPAOLO

La cultura europea, tra passato e futuro

Sarà oggi lo storico Donald Sassoon, profondo conoscitore della realtà politica, culturale ed economica europea, allievo di Eric Hobsbawm, ad aprire a Torino il ciclo di incontri intitolato “Immaginare il futuro. Conversazioni sui grandi cambiamenti e le sfide del domani”.
Ideato da Intesa Sanpaolo, porta a Torino nell’Auditorium del grattacielo omonimo una serie di studiosi che approfondiscono in maniera prospettica e interdisciplinare questioni contemporanee che spaziano dalla storia all’economia, dalla sociologia all’urbanistica per ragionare sulle sfide e le trasformazioni che ci aspettano nel breve periodo.

IL PROGETTO DI FORMAZIONE 

Genova, insegnanti a scuola di ebraismo

Al via in queste ore a Genova il nuovo progetto di formazione per insegnanti incentrato sull’ebraismo e frutto della collaborazione tra la Comunità ebraica locale e l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. A curare il primo incontro, “Ebrei: Nazione, Popolo, Religione”, il pedagogista Saul Meghnagi, coordinatore UCEI del progetto. “Partendo dall’assunto che l’ostilità e l’intolleranza muovono sovente dalla mancanza di conoscenza della ricchezza, della complessità e del divenire storico delle culture - viene spiegato - la Comunità ebraica di Genova ha deciso di offrire ai docenti del primo e del secondo ciclo un’occasione di approfondimento e di confronto, invitando studiosi di rilievo accademico a dialogare con loro e proponendo loro poi una formazione specifica in merito alle tematiche della Mostra allestita presso il Museo ebraico ‘Viaggio nel mondo ebraico con Emanuele Luzzati. Storia e tradizioni ebraiche’”. 

ROSH HASHANAH 5780

Un anno per la partecipazione

A nome della Comunità ebraica di Torino desidero rivolgere i più sentiti auguri di Shanah tovah u-metukah, di un anno sereno, prospero e produttivo.
Le sfide che ci attendono nel 5780 sono molteplici ed enormemente complesse e richiederanno il massimo impegno da parte dei reggitori (attuali ed eligendi) dell’UCEI e delle Comunità, le cui principali hanno di recente nominato i propri nuovi Consigli.
Ma per assicurare all’ebraismo italiano un anno davvero proficuo sarà indispensabile una forte partecipazione alla vita comunitaria di tutti gli iscritti e il loro più ampio coinvolgimento, ciascuno secondo le proprie possibilità e mettendo a disposizione le proprie competenze nei diversi ambiti di attività.
Il tempo delle polemiche, che troppo hanno agitato la scena in questi ultimi anni, deve lasciare il campo, pur ovviamente nella salvaguardia di una sana dialettica, a una sincera unità di intenti e di sforzi, per il bene delle nostre Comunità e per un futuro ricco di soddisfazioni per tutti noi.

Dario Disegni, presidente Comunità ebraica di Torino

 
ROSH HASHANAH 5780

Un anno per i traguardi

La conoscenza, almeno di base, dell’ebraico è essenziale per tutti noi. È come un passepartout per comprendere la tefillah, per la costruzione di nuovi rapporti, per sollecitare quella curiosità che trasforma ogni testo e ogni gesto della tradizione in un mondo infinito e magico, per rendere solida la nostra identità.
Ed allora voglio augurare Shanà Tovà, interpretando le lettere che compongono questo nuovo anno. ת.ש.פ. 5780. Esse formano la radice ת.פ.ש. che significa acchiappare, raggiungere, catturare e capire. Un proverbio del Talmud dice: תפשת מרובה לא תפשת תפשת מועט תפשת. Se hai acchiappato tanto (in realtà) non hai acchiappato, se hai acchiappato poco in effetti hai acchiappato!
Ci sono tante spiegazioni.
Ma credo che uno dei messaggi che ci trasmette questo detto sia di procedere per tappe, salire la scala gradino per gradino, senza repentine accelerazioni, ma anche senza restare fermi.
Che sia un anno in cui ci diamo dei traguardi praticabili, che sia un anno in cui essi saranno raggiunti con pienezza di benedizioni e di serenità.

Rav Amedeo Spagnoletto, rabbino capo di Firenze

 
ROSH HASHANAH 5780 

Un anno per la serenità

Auguro a tutti noi di poter contribuire a mantenere vivo un ebraismo unito che sappia fronteggiare le numerose sfide a cui deve rispondere.
Dovremmo essere capaci di far germogliare e fiorire il seme di una reale coesistenza fra realtà differenti ma con un’unica radice.
Speriamo in un 5780 laboratorio di serenità per noi tutti ed anche soprattutto per Israele.
Shanà Tovà. 

Lydia Schapirer, presidente Comunità ebraica di Napoli

 
ROSH HASHANAH 5780 

Un anno per la luce

Come presidente della mia Comunità ogni anno mi viene chiesto di formulare gli auguri per l’imminente nuovo anno.
Quindi questo, per me e senz’altro anche per tutti voi, è tempo di bilanci ed a maggior ragione anche quest’anno in cui ci siamo dovuti confrontare con decisioni importanti, anche dal punto di vista umano, che riguardano tutta la vita comunitaria.
Inutile ricordare la crisi che ormai può essere definita organica, una crisi che affligge tutto l’ebraismo italiano ma, vivendo la mia Comunità e i suoi iscritti ogni giorno, sono convinto che è ancora possibile garantirci un futuro lungo e luminoso soprattutto facendo fronte comune e scegliendo strategie che vadano oltre le singole realtà locali ma che possano avere un respiro più amplio e abbracciare tutto il mondo ebraico del nostro paese.
Dobbiamo concentrarci sul fatto che l’inizio del nuovo anno non deve essere considerato una cosa scontata, naturale, l’inizio di una nuova agenda ma una grande occasione che ci dà la possibilità di ricominciare. Una occasione che ci dà la possibilità di mettere in discussione quanto abbiamo fatto nell’anno precedente e proponendoci di dar vita ad un anno migliore.
Ecco perché voglio, anche quest’anno, rivolgere a tutti voi i miei migliori auguri per l’anno nuovo, un anno che possa essere luminoso e pieno di frutti.
Leshanà tovà tekatèvu vetechatèmu. 

Maurizio Gabbrielli, presidente Comunità ebraica di Pisa

 



Rassegna stampa

Il futuro di Bibi 
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Setirot - Yom Kippur
Yom Kippur è alle porte. «È vero che / non sei responsabile / di quello che sei, / ma sei responsabile / di quello che fai / di ciò che sei». (Jean-Paul Sartre)
 
Stefano Jesurum, giornalista
L'ordine del tempo
L’ordine del tempo regola tutte le attività collettive degli uomini. Si potrebbe dire che l’ordine del tempo sia il principale attributo di ogni sovranità. Un potere nascente che voglia affermarsi deve procedere a un nuovo ordinamento del tempo; ed ancora più importante per ogni nuovo potere è non passare […].
Giorgio Berruto
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In ascolto - Il piyyut
Rabbi Haim Louk (1942) è uno dei più grandi payyetan della nostra epoca. Nasce a Casablanca e resta orfano di padre a soli 4 anni. A 10 anni diventa allievo del celebre rabbino David Buzaglo, che gli instilla l’amore per la poesia e il canto.
 
Maria Teresa Milano
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Teshuvà
Una mishnà racconta che durante l’anno ci sono quattro occasioni in cui il Signore giudica il mondo: a Pesach per il prodotto dei cereali, a Shavuot per la frutta dell’albero, a Rosh HaShanà per tutti gli esseri viventi, ed infine a Sukkot per l’acqua piovana (Talmud Bavlì, Trattato di Rosh HaShanà, 16a).
Sara Valentina Di Palma
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Amare gli ebrei e odiare Israele
Non è infrequente il caso, specialmente tra gli intellettuali, di persone che esprimono nei confronti degli ebrei, in quanto perseguitati, sentimenti di calda solidarietà, salvo poi rovesciare questi sentimenti quando gli stessi ebrei – realizzando un programma formulato ben prima della Shoah ma che dal genocidio nazista ha ricevuto un ulteriore impulso – fondano uno Stato che ha le caratteristiche di ogni altro Stato.
Valentino Baldacci
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Pagine Ebraiche 24, l'Unione Informa e Bokertov sono pubblicazioni edite dall'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. L'UCEI sviluppa mezzi di comunicazione che incoraggiano la conoscenza e il confronto delle realtà ebraiche. Gli articoli e i commenti pubblicati, a meno che non sia espressamente indicato il contrario, non possono essere intesi come una presa di posizione ufficiale, ma solo come la autonoma espressione delle persone che li firmano e che si sono rese gratuitamente disponibili. Gli utenti che fossero interessati a offrire un proprio contributo possono rivolgersi all'indirizzo comunicazione@ucei.it Avete ricevuto questo messaggio perché avete trasmesso a Ucei l'autorizzazione a comunicare con voi. Se non desiderate ricevere ulteriori comunicazioni o se volete comunicare un nuovo indirizzo e-mail, scrivete a: comunicazione@ucei.it indicando nell'oggetto del messaggio "cancella" o "modifica". © UCEI - Tutti i diritti riservati - I testi possono essere riprodotti solo dopo aver ottenuto l'autorizzazione scritta della Direzione. l'Unione informa - notiziario quotidiano dell'ebraismo italiano - Reg. Tribunale di Roma 199/2009 - direttore responsabile: Guido Vitale.
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Ticketless - Manifesto per il quarto paesaggio
Greta, la tutela del paesaggio. Non si parla d’altro. Per coincidenza mi è arrivata questa settimana la ristampa anastatica del Diario del Cegliolo. Cronaca della guerra in un comune toscano giugno-luglio 1944. Lo aveva scritto e pubblicato nel 1965, per i tipi di Scheiwiller, Renata Orengo, moglie di Giacomo Debenedetti. Oggi il librino rivede la luce in un’edizione fuori commercio voluta dal Comune e dall’Anpi di Cortona. Ospiti con i figli Elisa e Antonio, di Pietro Pancrazi, i due coniugi vissero immersi in un paesaggio sublime durante l’occupazione nazista. Il fatto notevole è che il diario copra i giorni, per Debenedetti terribili, che preludono alla stesura di 16 ottobre 1943, il suo più doloroso parto letterario. “Il grembo” della Shoah, lo definiranno la Morante e Saba. “Paesaggio con figure”, invece, la definizione della incontaminata campagna cortonese  data dallo stesso Pancrazi. Pagine molto belle, che pure meriterebbero di essere riproposte. 
Alberto Cavaglion
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Tortellini e tolleranza
La guerra del tortellino è l’ultima, patetica, frontiera dello scontro di civiltà in stile Oriana Fallaci. Dopo aver visto Matteo Salvini mangiare qualunque schifezza in scatola, ora ce lo dobbiamo sentire anche difendere le ricette tipiche italiane. Un po’ come sentire Giorgia Meloni sproloquiare di famiglia tradizionale senza essersi sposata neanche dopo la gravidanza. Vabbè che dopo aver visto Berlusconi al family day si è visto tutto. Sarebbe il caso di ricordare a lorsignori che i valori su cui si fonda l’Occidente sono quelli della tolleranza e del rispetto dell’altro. 
Davide Assael
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Periscopio - Nonostante la tragedia
Nel sempre più imponente filone della narrativa avente ad oggetto - in tutto o in parte - la storia ebraica, e segnatamente il periodo della guerra e delle persecuzioni razziali in Europa, il libro di Delia Morea, dal semplice, suggestivo titolo Romanzo in bianco e nero (Avagliano, Napoli, 2018), si segnala come un'opera particolare, in quanto romanzo storico costruito - con grande accuratezza e attenzione ai dettagli - su uno sfondo particolare, quale quello della storia dell'arte, e segnatamente del cinema e del teatro, forme di linguaggio di cui l'autrice è, da sempre, esperta e appassionata.
Francesco Lucrezi
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