L’ultimatum di Israele ad Hamas

rassMolto spazio, sulle pagine della Stampa, è dedicato alle ultime questioni che riguardano Israele. Da una parte lo scontro con Hamas, con l’ultimatum rivolto ai terroristi di far cessare il lancio di aquiloni incendiari che stanno devastando i raccolti e costituiscono una seria minaccia per numerose comunità agricole. Dall’altra la visita di Viktor Orban, il Primo ministro ungherese “inseguito dalle accuse di antisemitismo”, per tre giorni nello Stato ebraico. Spiega il quotidiano: “La paura della comunità ebraica ungherese – che con 100.000 membri è la più numerosa dell’Europa orientale – è che, nonostante i tentativi di Orban di smarcarsi dalle accuse di fomentare l’antisemitismo, la sua aspra posizione anti Soros, il filantropo ebreo ‘nemico numero uno dell’Ungheria’, non faccia che gettare benzina sulle scintille di ultradestra che segnano il Paese magiaro”.

L’inquietante proposta di un assessore della Bassa Austria, che vorrebbe limitare la possibilità di accedere alla carne casher attraverso una schedatura di cittadini ebrei interessati, vicenda di cui vi avevamo parlato ieri sul nostro notiziario quotidiano Pagine Ebraiche 24, arriva anche sul Corriere. “Il piano demenziale non è stato ancora approvato dal governo regionale. E forse non lo sarà. Ma il solo fatto che esista – si legge – dice molto su come sia cambiato lo Zeitgeist sotto il governo nazional-populista austriaco”.

Cambio ai vertici dell’Ucoii. Yassine Lafram, 33 anni, già coordinatore della comunità islamica di Bologna, è il nuovo presidente. Nadia Bouzekri, 25 anni, già presidente dei Giovani Musulmani, ne èla vice. Per Avvenire, quotidiano della Conferenza Episcopale Italiana, si tratta di “due passi avanti importanti, sui temi della questione generazionale e del ruolo della donna”.

L’ombra del movente razzista sul ferimento di una bimba rom che, scrive Il Messaggero, “secondo il racconto dei genitori, sarebbe stata ferita alla schiena da un piombino sparato da una pistola ad aria compressa mentre si trovava in braccio alla madre su viale Palmiro Togliatti”.
La bimba è in gravi condizioni.

Sull’Osservatore Romano Anna Foa ricorda Judith Buber Agassi, scomparsa a inizio settimana, e i suoi studi sulla Shoah. In particolare un suo volume sul campo di prigionia femminile di Ravensbrück, The Jewish Women Prisoners of Ravensbrück, uscito in ebraico e in inglese.

Il settimanale 7 ospita una lettera dell’antropologo Ugo Caffaz, rivolta a Lilli Gruber, in cui si contesta una precedente ricostruzione, in apparenza troppo morbida, della figura di Giorgio Almirante. “L’Italia non ha processato il fascismo e neanche i fascisti. Se lo avesse fatto – si chiede Caffaz – quale sarebbe stata la condanna di Almirante?”.
Il Corriere pubblica invece un breve intervento di Floriana Maris, presidente della Fondazione Memoria della Deportazione, in cui esprime solidarietà ad Adachiara Zevi per le recenti minacce antisemite.

“La Lombardia è tornata ad essere da tempo laboratorio privilegiato del neofascismo. Da Varese a Pavia, da Monza a Cantù e a Como è un fiorire di iniziative e di propaganda”. È l’allarme lanciato da Roberto Cenati, presidente presidente del Comitato provinciale Anpi di Milano, sul quindicinale dell’associazione Patria Indipendente.

Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked

(19 luglio 2018)