1938. Trieste riafferma la Memoria

18 settembre, Piazza Unità a Trieste. Davanti a una folla immensa Benito Mussolini annuncia l’infamia delle leggi razziste, precendentemente firmate con regio decreto dal capo dello Stato Vittorio Emanuele III. Regime fascista e monarchia decretano il tradimento nei confronti degli ebrei italiani e danno il via a una serie di terribili restrizioni, primo capitolo di una lunga onda di annientamento dei diritti e delle libertà individuali che per molte migliaia di famiglie si concluderà nei campi di sterminio nazisti.
A 75 anni da quei fatti ebrei italiani e istituzioni si danno appuntamento negli stessi luoghi per affermare, con forza, il valore della Memoria. Denso il calendario di iniziative, che si apriranno nel pomeriggio con una solenne cerimonia nella sala del Consiglio comunale e alla presenza delle massime autorità regionali e locali. Assieme al presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna, al presidente della Comunità ebraica di Trieste Alessandro Salonichio e allo storico Michele Sarfatti, che terrà una lectio magistralis dedicata a quel periodo storico e alla scelta non casuale di Trieste da parte di Mussolini, interverranno il sindaco Roberto Cosolini, il presidente della provincia Maria Teresa Bassa Poropat e il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Deborah Serracchiani. L’incontro è organizzato dal Comune in collaborazione con la Comunità ebraica e con l’associazione Danilo Dolci.
(nell’immagine di Giovanni Montenero Maurizio Nacmias che era presente al comizio di Mussolini 75 anni fa. Adolescente perseguitato, campione sportivo, protagonista della Resistenza, l’uomo racconta sul numero di Pagine Ebraiche che sarà distribuito nei prossimi giorni come quel discorso e l’odio delle persecuzioni cambiarono la sua vita. Sempre sul nuovo numero del giornale dell’ebraismo italiano numerosi servizi sono dedicati a questo importante momento di Memoria)

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