Natura e shabbat in vetrina al concorso fotografico
Un tema affrontato in modo molto filosofico quello del concorso fotografico europeo Obbiettivo sul mondo ebraico, indetto dall’archivio fotografico della Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea, quest’anno alla sua quinta edizione col titolo Natura e tradizione, in concordanza col tema della Giornata europea della cultura ebraica, in corrispondenza della quale è avvenuta a Milano la premiazione delle foto vincitrici. La Audrey Hepburn filosofeggiante di Cenerentola a Parigi sarebbe stata molto fiera, niente “bellezze sintetiche” di vestiti cangianti e rossetti rosso fuoco, “gli alberi sono belli, perché non fotografa gli alberi?”, suggerisce a Fred Astaire. E quando la natura si intreccia con l’ebraismo, la bellezza degli alberi si fonde con la spiritualità. Dando vita a foto come quella, intitolata “Rebirth”, rinascita, della livornese Giuliana Ghelarducci, vincitrice del concorso con uno scatto in bianco e nero nel cimitero della comunità toscana, che ritrae un fiore giallo e solitario, unica macchia di colore di fronte a un’alta lapide grigia. E poi ci sono le due menzioni speciali: un’altra livornese, Mariangela Braghieri, ha inscritto un albero del ghetto di Venezia in una spirale di movimento sfuocato nella sua fotografia intitolata “Spring of peace”, primavera di pace; Dikla Recanati invece, da Tel Aviv, ha immortalato un evento che si verifica soltanto ogni ventotto anni, la Birkat Hahammah, un ringraziamento a Dio per aver creato il sole che viene recitato al tramonto quando l’astro completa il suo ciclo. Ma quest’anno Milano ha ospitato anche il festival internazionale di cultura ebraica Jewish and the city, incentrato sul tema dello Shabbat. Pere seguire il quale l’archivio fotografico del Cdec ha organizzato anche una mostra di fotografie con lo scopo di far calare il visitatore nell’atmosfera dello Shabbat, attraverso immagini che ne ritraggono i vari momenti peculiari, articolandola dunque in vari temi: una mamma che prepara le challot con le sue bambine per esprimere il clima concitato della preparazione del sabato, la kabalat shabbat, gli aspetti religiosi, una stanza affollata per la lezione di un rabbino, alternando lo studio con il riposo e lo stare in famiglia, e la tipica e suggestiva candela dell’avdalah.
(Nell’immagine la foto vincitrice, “Rebirth”)
Francesca Matalon
(8 ottobre 2013)