Qui Milano – Cdec, scoprire i volti d’Israele al cinema
“Un film da vedere e da discutere”. Così Asher Salah, docente alla Bezalel Academy di Gerusalemme definisce il film “The Gatekeepers” (nell’immagine) nella sua recensione su Pagine Ebraiche di febbraio. Il documentario di Dror Moreh che racconta le personalità e la visione d’Israele di sei capi del servizio di sicurezza Shin Beth, nominato all’Oscar 2013, sarà tra i film proiettati nel corso della rassegna Nuovo cinema israeliano organizzata dalla Fondazione Centro di documentazione ebraica contemporanea e Fondazione Cineteca Italiana in collaborazione con il Centro culturale Pitigliani di Roma. Curata da Nanette Hayon e Paola Mortara del Cdec, con la direzione artistica di Dan Muggia e Ariela Piattelli, la manifestazione avrà luogo dalla sera del 22 al 27 febbraio allo Spazio Oberdan, con la sponsorizzazione di AcomeA.
Oltre a film e documentari, per il pubblico anche momenti d’incontro. Dan Muggia e lo studioso Giorgio Mangini raccontano le vicende della famiglia Muggia nel dipanarsi della Storia italiana domenica 23 febbraio alle ore 11, mentre alle 17 l’appuntamento è con il documentario “Birobidzhan – La musica dell’anima” dedicato alla storia della Repubblica Autonoma ebraica voluta da Stalin nel 1932, commentata dal regista Matteo Bellinelli insieme al giornalista Gabriele Eschenazi.
A presentare il libro “Nino Contini (1906-1944). Quel ragazzo in gamba di nostro padre. Diari dal confino e da Napoli liberata”, saranno il direttore del Cdec Michele Sarfatti, la storica Alessandra Minerbi e Bruno Contini, curatore del volume insieme al fratello Leo. L’incontro con il regista Ruggero Gabbai e Sara Ferrari, docente di letteratura e cinematografia israeliana, saluterà il pubblico prima dell’ultima proiezione il 27 febbraio, con una conversazione dedicata a “La creatività cinematografica in una terra dai mille volti”. Quest’anno anche la scelta di riproporre alcune delle pellicole di maggior successo delle precedenti edizioni, come “Watermarks”, “Noodle”, “A matter of size”.
La rassegna sarà anche l’occasione di esplorare il mondo della danza israeliana (Let’s dance), lo straordinario rapporto fra l’identità di un paese e i suoi musicisti (The Ballad of the Weeping Spring), la relazione tra storia, presente, e futuro di un popolo (The Flat, The Garden of Eden, For My Father) in un appuntamento che di anno in anno dimostra di essere sempre più apprezzato dai milanesi.
(7 febbraio 2014)