Ticketless – Duellanti
In preparazione della mostra “Frontiere varcate – Il critico Guido Lodovico Luzzatto 1922-1940”, a cura di Valeria Iato e Paolo Rusconi, che s’inaugurerà il 5 aprile prossimo a Milano, presso il Museo del ‘900 (Sala degli Archivi del ‘900), mi è capitato di ritornare a riflettere su questa affascinante figura di intellettuale e oppositore al fascismo, alla singolare storia della sua famiglia. Affascina soprattutto la personalità del padre Fabio Luzzatto, che fu tra i pochissimi docenti a non firmare nel 1931. Insegnò a lungo a Macerata, su di lui è appena uscito un eccellente profilo scritto da Matteo Soldini (“Storia delle Marche in età contemporanea”, 3, 2013). Leggendo questi materiali mi ha colpito, come al solito, una coincidenza. Il duello e l’antifascismo ebraico: ecco un bell’argomento per un Ticketless
E’ noto, ma non tantissimo, l’episodio della vertenza cavalleresca fra Claudio Treves e Mussolini. Dopo Caporetto il futuro Duce aveva cominciato a inveire contro Claudio “Tremens”, biasimandone il pacifismo, ma oltraggiando insieme la sua persona e la sua famiglia. Gli episodi più intensi dell’antifascismo ebraico si legano a figure di “duellanti”. Altro che antifascismo “esistenziale”. C’era un solo modo, pensavano, di togliere Mussolini dalla scena politica. Una singolare coincidenza lega il destino di due antifascisti ebrei che con un duello avrebbero potuto mutare il destino della storia d’Italia. Le regole del tempo lo consentivano. Nel 1919 Fabio Luzzatto era stato uno dei fondatori dell’Associazione Nazionale Combattenti e la sua elezione a presidente fu contrastata da Mussolini, su basi volgarmente intimidatorie e volgari offese. Ne nacque un’altra controversia che avrebbe dovuto essere sanata a fil di lama. Mussolini fu costretto a ritrattare. Come si vede dal ritratto qui a fianco i duellanti ebrei pronti a trafiggere il futuro Duce una ventina d’anni prima del 1938 non erano propriamente un Brad Pitt. Sulla loro bruttezza “onesta” voglio ritornare nel prossimo Ticketless parlando di Claudio Treves e Giorgio Levi della Vida. Oggi mi limito a constatare la differenza con i politici odierni, che si sfidano a duello cinguettando su Twitter.
Alberto Cavaglion
(12 marzo 2014)