Salone del libro: scrivere per bambini
In questi giorni a Torino l’ormai ben nota Arena Bookstock, nel padiglione 5, offre laboratori, animazioni e letture a bimbi e ragazzi. E oggi pomeriggio negli spazi professionali del Salone internazionale del libro Nadia Terranova, che ogni mese scrive di libri su DafDaf – la testata che la redazione del portale dell’ebraismo italiano dedica ai piccoli lettori – parlerà di “Mestieri del libro. Scrivere per bambini”. Nadia Terranova è anche l’autrice di “Bruno, il bambino che imparò a volare”, pubblicato da orecchio acerbo e illustrato dall’israeliana Ofra Amit, che ricostruisce la vita di Bruno Schulz scrittore, disegnatore e traduttore ebreo polacco morto per mano nazista nel 1942.
DafDaf sarà protagonista domenica pomeriggio di un incontro che entra nel programma del Salone Off: nel centro sociale della comunità il giornale ebraico dei bambini e la casa editrice Giuntina presenteranno “La torre di babele”, ultima uscita della collana Parpar, dedicata ai bambini.
Riprendiamo qui il testo scritto da Nadia Terranova per l’ultimo numero di DafDaf: due pagine in cui ogni mese presenta un albo illustrato, un classico, un romanzo.
Elogio della rivolta (e un po’ anche dell’amore)
Matthias è nato nel 1903 in una famiglia povera e si riscatta grazie al suo talento: sul campo si muove in maniera così armoniosa e veloce che lo chiamano “il Mozart del pallone”. Nel dribbling è il più bravo, è indomabile, e non solo quando gioca: politicamente, non nasconde l’insofferenza verso il nazismo. Inoltre la sua fidanzata italiana, Camilla Castagnola, è ebrea. In Fuorigioco, scritto da Fabrizio Silei e illustrato da Maurizio Quarello (editore Orecchio Acerbo), la storia vera di Matthias Sindelar è raccontata attraverso gli occhi di Marcus, un ragazzo che tira calci a un pallone nel piazzale di fronte casa e sogna di diventare come il suo campione. Marcus ha anche un altro idolo: il Führer. Così, quando vede il suo calciatore preferito rifiutarsi di fare il saluto nazista, non capisce subito il perché. Quel NO silenzioso, amplificato dall’imbarazzo delle autorità, lo aiuta a diventare grande.
Diventa grande grazie a un’altra ribellione Matilde, protagonista dell’omonimo classico di Roald Dahl (Salani, traduzione di Francesca Lazzarato e Lorenza Manzi). I libri le piacciono tanto che a cinque anni è di casa in biblioteca, conosce diverse lingue ed è diventata spaventosamente intelligente. I genitori, di contro, se ne stanno in poltrona a guardare la tele, pur di non guardare in faccia la propria ottusaggine. Il padre è un truffatore, la madre una svenevola. Intanto a scuola la direttrice, la signorina Spezzindue, rinchiude i bambini nello strozzatoio e li punisce nei modi più truculenti. Per fortuna una persona capace di comprendere Matilde e di stare dalla sua parte, c’è: la maestra, la signorina Dolcemiele. È sulla sua alleanza che bisogna puntare per coordinare gli altri scolari e organizzare la rivolta.
Scuola: sede dei primi batticuori. Il primo amore è molto tormentato, se si appartiene a due culture diverse. Capita a Polleke, protagonista di una serie di brevi romanzi di Guus Kuijer, tra i più originali e coraggiosi scrittori contemporanei: Per sempre insieme, amen; Mio padre è un PPP; Un’improvvisa felicità, tutti pubblicati da Feltrinelli Kids e tradotti da Valentina Freschi (questo è l’ordine cronologico, ma potete cominciare dal titolo che vi ispira di più). Questa undicenne e poi dodicenne olandese è alle prese con diversi guai: innanzitutto, un Padre Particolarmente Problematico (per gli altri è un disgraziato tossicodipendente che cerca di guarire; per lei solo un Poeta). E poi Mimun, compagno di classe e suo fidanzato, il quale però per volontà della famiglia ha anche una promessa sposa nella terra d’origine, il Marocco. Riuscirà l’amore a fare quel che ci aspettiamo, ovvero trionfare su tutto?
Nadia Terranova, DafDaf 44, maggio 2014
(9 maggio 2014)