Una kasherut made in Italy
Sono i Consiglieri dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Jacqueline Fellus (alla guida della Commissione Culto e componente di Giunta) e Giorgio Yehuda Giavarini (presidente della Comunità ebraica di Parma) a illustrare, su Agrisole di questa settimana, le caratteristiche del Progetto Kasherut su cui stanno lavorando le istituzioni dell’ebraismo italiano. La prestigiosa testata giornalistica del gruppo Sole 24 ore, punto di riferimento del comparto agroalimentare italiano, ha partecipato alla conferenza organizzata dal giornale dell’ebraismo italiano Pagine Ebraiche a Cibus Parma, la grande manifestazione fieristica internazionale che richiama nel centro emiliano operatori da tutto il mondo.
Il progetto sul marchio unico nazionale di certificazione della Kasherut vede l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e il ministero per lo Sviluppo economico collaborare per lo sviluppo e il riconoscimento della certificazione nazionale, pensando sia a una maggiore diffusione dei prodotti kasher in Italia che alla promozione del marchio kosher nazionale italiano sul mercato estero, anche grazie a una collaborazione col noto marchio americano Star-K.
Jacqueline Fellus ha spiegato a Parma come “nelle aziende italiane sta crescendo la consapevolezza della strategicità di questo progetto e dei benefici che potrebbero derivarne”. Giorgio Yehuda Giavarini descrive invece una realtà dove “i piccoli numeri non consentono lo sviluppo di un mercato di prodotti kosher”.
Infine Patrizia Giarratana, del ministero dello Sviluppo economico, ha riferito che obiettivo del Mise non è solo la promozione e l’internazionalizzazione degli scambi, ma viene data attenzione anche alla possibilità di “favorire una maggiore integrazione e conoscenza, che avrebbe nel cibo un formidabile catalizzatore”.
All’incontro che Pagine Ebraiche ha realizzato in collaborazione con Fiere Parma hanno partecipato anche la foodblogger Benedetta Guetta e la scrittrice Roberta Anau.
Ada Treves twitter @atrevemoked
(16 maggio 2014)