“Islam moderato, troppi silenzi
C’è bisogno che si senta di più”
“Davanti ai molti atti di terrorismo compiuti in questi anni la voce del mondo islamico moderato è spesso stata troppo silenziosa, bisogna che si faccia sentire di più”. Lo ha affermato il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna intervenendo nel corso del convegno “Quadro geopolitico e antisemitismo” organizzato dal presidente della Commissione affari esteri e comunitari della Camera dei deputati Fabrizio Cicchitto a Palazzo Montecitorio. “Mi auguro che si riesca a separare nel mondo islamico la parte violenta da quella pacifica. Qualcuno ha avuto il coraggio di protestare – ha osservato il presidente UCEI – ma qui ci vuole una dissociazione di grandi masse”.
Relativamente alla minaccia antisemita in Italia, Gattegna ha lodato l’impegno incessante delle istituzioni a presidio dei luoghi ebraici. Un impegno ulteriormente rafforzato a seguito dell’aggressione compiuta ai danni di Nathan Graff, a Milano, lo scorso giovedì.
“Da 33 anni l’Italia non assisteva più ad un fenomeno così violento contro la presenza ebraica, anzi, si era più volte ribadito che questa presenza costituiva un valore fondamentale per la democrazia. La ferma reazione che vi è stata tra le istituzioni rappresenta comunque un segnale positivo” ha sottolineato la presidente della Comunità ebraica romana Ruth Dureghello.
Numerosi gli interventi che hanno segnato l’incontro, svoltosi alla presenza tra gli altri dell’ambasciatore israeliano Naor Gilon, degli onorevoli Luigi Manconi ed Emanuele Fiano, del vicepresidente della Comunità ebraica cittadina Ruben Della Rocca e del Consigliere Daniel Funaro.
“Ci sono persone che vogliono dividerci e metterci in difficoltà. La miglior risposta che possiamo dar loro è nell’unità, nella voglia e nella forza di andare avanti come se niente fosse. Esattamente quello che abbiamo fatto a Milano: poche ore dopo l’attacco, la nostra scuola era aperta” ha ricordato il segretario generale della Comunità ebraica milanese Alfonso Sassun, intervenendo anche a nome dei due co-presidenti Raffaele Besso e Milo Hasbani.
”Sarebbe improprio parlare di antisemitismo come di un’emergenza, ma certamente è importante tenere alta la guardia e lavorare su più fronti, non ultimo quello dell’educazione” ha spiegato Betti Guetta, responsabile dell’osservatorio antisemitismo del Cdec. Tra i fenomeni più allarmanti, ha spiegato la ricercatrice, l’odio diffuso e propagato attraverso web, canali digitali, social network.
Un tema su cui si è soffermato Domenico Vulpiani, coordinatore dei sistemi informativi del ministero dell’Interno, con alcune interessanti riflessioni.
Mentre a Michele Nicoletti, presidente della delegazione italiana presso l’assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa, è toccato il compito di trarre le conclusioni del convegno.
(19 novembre 2015)