Arpad Weisz, l’intitolazione della curva
‘Progetto che aggiunge, non sottrae’
“La Comunità ebraica continuerà a tenere un atteggiamento neutrale su questa vicenda, come è giusto che sia. Naturalmente siamo consapevoli del profondo significato che un uomo come Weisz ha ancora oggi per questa città, sia per quella che è stato l’epilogo della sua vicenda umana sia per quello che ha saputo conquistarsi in anni di luminosa carriera di allenatore”. Parole chiare, quelle del presidente Daniele De Paz.
È un po’ il tema di questi giorni a Bologna, dopo l’annuncio del Comune per il Giorno della Memoria: la curva San Luca dello stadio Dall’Ara diventerà in tarda primavera “curva Arpad Weisz” in ricordo del grande allenatore ungherese che conquistò due scudetti con la squadra felsinea e che, per le sue origini ebraiche, fu arrestato, deportato e quindi ucciso ad Auschwitz. Una vicenda a lungo dimenticato in città e oggi nuovamente attuale, grazie al giornalista Matteo Marani e al suo emozionante libro ‘Dallo scudetto ad Auschwitz’.
L’annuncio però, come noto, non ha fatto il pieno di consensi. E in particolare ha suscitato forti resistenze in alcuni ambienti della curia, contrari al fatto che venga messo in discussione un nome così importante nella cultura e nella storia religiosa cittadina.
“Ho letto tante cose in questi giorni e mi sono confrontato più volte anche con il Comune. Non è un’iniziativa su cui abbiamo mai fatto pressioni, ci tengo a ribadirlo, perché è dalle istituzioni che nasce. Ciò detto, naturalmente guardiamo con favore all’intitolazione. Ed auspichiamo una soluzione di buon senso, rispettosa di tutte le sensibilità. Non si tratta di sottrarre niente alla città – sottolinea De Paz – ma di aggiungere eventualmente un tassello in più”.
E tutto questo, aggiunge il presidente, nel nome di una figura attorno a cui sono fioriti in questi anni molti progetti che hanno coinvolto non solo la società calcio, ma anche le amministrazioni comunali di Bologna e Milano (Weisz vinse uno scudetto anche con l’Inter) e le rispettive Comunità ebraiche.
“È una scelta giusta dedicare qualcosa, nel suo stadio, a un uomo che ha sofferto. Sono certo che si troverà una soluzione che onorerà Arpad Weisz” ha sottolineato ieri il vescovo di Bologna, Matteo Zuppi.
“Parole molto importanti e apprezzate, che ci permettono di andare avanti con maggiore serenità” osserva De Paz.
(Nell’immagine la cerimonia commemorativa davanti alla lapide che al Dall’Ara ricorda Weisz)
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(31 gennaio 2017)