Trump: “Contro l’odio antisemita e il male la nazione è unita”
La Comunità ebraica americana aveva chiesto al presidente Usa Donald Trump di condannare a voce alta gli attacchi antisemiti di cui la realtà ebraica d’oltreoceano è stata vittima negli scorsi giorni. E Trump, dopo alcune dichiarazioni controverse, ha deciso di aprire il suo attesissimo discorso alle camere riunite del Congresso con parole chiare contro l’antisemitismo. “Questa sera, mentre si concludono le nostre celebrazioni del Black History Month – ha spiegato in apertura Trump – ci viene ricordato il percorso della nostra Nazione per i diritti civili e il lavoro che ancora rimane da fare. Le recenti minacce che hanno colpito i centri delle Comunità ebraiche e gli atti vandalici contro i cimiteri ebraici, così come la sparatoria a Kansas City, ci ricordano che in politica forse siamo una nazione divisa, ma siamo un paese unito nel condannare l’odio e il male in tutte le sue forme”.
We are a country that stands united in condemning hate and evil in all of its very ugly forms. #JointAddress
— President Trump (@POTUS) 1 marzo 2017
Parole che hanno ricevuto il plauso tra gli altri di Jonathan Greenblatt, direttore dell’AntiDefamation League, organizzazione che combatte l’antisemitismo e il razzismo, in passato critica rispetto ad alcune prese di posizione di Trump. “Grazie Presidente per aver condannato l’odio contro gli ebrei e gli immigrati – ha scritto sui social Greenblatt – Ora combattiamolo. Facciamolo insieme”.
Gli episodi antisemiti citati da Trump sono avvenuti nelle scorse settimane con decine di centri e scuole ebraiche minacciati da presunti allarmi bomba e con due cimiteri ebraici presi di mira: a Filadelfia e Sant Louis ignoti hanno infatti devastato centinaia di tombe e lapidi. Interrogato a riguardo, Trump – prima del suo discorso al Congresso – aveva parlato dell’onda di attacchi antisemiti come di un possibile tentativo di mettere in cattiva luce la sua amministrazione e i suoi sostenitori. Parole che avevano generato una certa preoccupazione e la richiesta di chiarimento da parte dell’ebraismo americano. La chiara condanna di ieri ha gettato acqua sul fuoco.
Anche Israele è stata citata dal presidente Trump, in collegamento con la decisione della Casa Bianca di imporre nuove sanzioni all’Iran: “Ho imposto nuove sanzioni a entità o individui che sostengono il programma balistico iraniano e riaffermato la nostra indistruttibile alleanza con lo Stato d’Israele
.@POTUS: I have reaffirmed our unbreakable alliance with the State of Israel.#JointAddress
— Department of State (@StateDept) 1 marzo 2017
Come spiega in un ampio articolo Il Post, molti analisti americani hanno sottolineato come il discorso al Congresso di Trump di ieri sia stato il più “presidenziale” tenuto sino ad ora e quello che ha ottenuto sicuramente il più ampio consenso. “Ci sono molte persone che hanno ottimi motivi per avercela con lui e per temerlo. – ha scritto Van Jones, analista politico di CNN che il Post descrive come di sinistra, nero e notoriamente molto anti-Trump – Ma questo è stato uno dei momenti più straordinari nella storia della politica americana, punto. E ha fatto qualcosa di straordinario. Chi spera che Trump diventi pian piano più presidenziale, unificante, dovrebbe essere felice. Chi spera che resti questa specie di macchietta, cosa che trova sempre il modo di fare, dovrebbe essere preoccupato: perché con questa cosa che gli avete visto fare, se trova un modo di farla ancora e ancora, lo vedremo in giro per otto anni. Ci sono molte cose nel suo discorso che sono state false o sbagliate, a cui mi oppongo e mi opporrò. Ma stasera ha fatto anche qualcosa che non può essergli tolto: è diventato il presidente degli Stati Uniti”.
Daniel Reichel @dreichelmoked
(1 marzo 2017)