Qui Torino – Verso il Salone del Libro. Trent’anni Oltre il confine
“La cultura è il collante che in questi anni difficili ci ha permesso di rimanere comunità. Torino è il biglietto da visita dell’editoria italiana nel mondo”. Queste le parole scelte dall’ex ministro per i Beni culturali, Massimo Bray, nuovo presidente della Fondazione per il libro, per aprire la presentazione del programma della trentesima edizione del Salone del Libro di Torino, che sarà incentrata su “Oltre il confine”, tema quanto mai attuale ben sintetizzato dall’illustrazione di Gipi che ne è immagine ufficiale. E al Museo del Risorgimento quella comunità non solo affollava le grandi sale e si è assiepata davanti ai megaschermi che riproponevano i discorsi per i tanti che non sono riusciti a entrare, ma ha risposto con grande calore. E il commento più sentito fra gli editori, i giornalisti e i tanti cittadini curiosi di vedere cosa veramente, dopo i tanti annunci, sarà il Salone della rinascita era che se un successo l’ha avuto, Tempo di Libri, la prima edizione milanese della fiera dell’editoria organizzata nei giorni scorsi a Rho, è stato quello di far rinascere un grande Salone. E non è solo una sensazione: dopo alcuni anni difficili al Lingotto, dal 18 al 22 maggio prossimi, ci saranno più editori – al momento, ha annunciato entusiasta ed emozionato il direttore Nicola Lagioia, sono 1060, ma se ne stanno ancora aggiungendo – ma per far fronte alle tantissime richieste aumentano anche gli spazi, per un aumento di metri quadri (saranno più di 11 mila) che supera il 10 per cento. Un salone “libero e privo di condizionamenti – ha continuato Bray – che ha radici forti che solide e ha saputo creare intorno a sé negli anni una vera comunità, fatta di editori e di cittadini, di lettrici e lettori e di tantissimi giovani lettori. Sarà con ancora più forza un luogo di elaborazione culturale, sociale e politica, come è sin dalla prima edizione, anche grazie al gioco di squadra, all’equilibrio e un dialogo con le istituzioni che non si è mai arrestato”. Mario Montalcini, che dopo intensi mesi di “reggenza” in cui si è fatto garante proprio di quel dialogo citato da Bray, resta come vicepresidente, ha raccontato i mesi di lavoro intensissimo, sostenuto sia dalla sindaca Chiara Appendino che dal presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, presenti in sala con i rispettivi assessori, che dal Miur e dal Mibact. Lagioia, che ha aperto la presentazione vera e propria del programma ricordando che “Nei sogni cominciano le responsabilità”, ha così potuto lanciare un’edizione ricchissima di contenuti, che grazie agli investimenti fatti e a una grande resilienza si avvia verso il successo. Gli autori, presentati come figurine di un grande album che veniva via via completato mentre Lagioia li presentava e la traduttrice in linguaggio dei segni cercava di star dietro alla galoppata tra i tanti temi, le iniziative vecchie e nuovo che venivano via via presentati, saranno tantissimi e prestigiosi a partire dai molti americani presenti per “Another side of America”. Da Richard Ford a Jonathan Lethem, da Kent Haruf a Claudia Rankine ed Emily Witt, per poi passare in Canada con Miriam Toews e approdare nel Regno Unito con Hanif Kureishi. Ci saranno Daniel Pennac e Amitav Gosh, Saviano e Luis Sepulveda, e dal confine tra legalità e illegalità, a 25 anni dalla morte di Falcone e Borsellino si passerà al confine fra nord e sud del mondo con Paco Ignacio Taibo II, Elsa Osorio, Bolano e padre Alejandro Solalinde. Le francesi Annie Ernaux e Jasmina Reza saranno solo due delle tantissime scrittrici presenti a Torino, che prateciperanno anche ai molti incontri organizzati per “Solo noi stesse”, osservatorio sull’universo femminile che racconterà di un percorso difficile tra realtà e letteratura: racconti delle e sulle donne, femminismi, culture, storie e riconoscibilità che vedranno anche un incontro sulla spinta delle donne ai processi sociali, dedicato a Le donne costituenti. Per Festa Mobile ci saranno i reading, organizzati non solo al Lingotto e al grattacielo San Paolo ma anche in luoghi meno consueti: dalla mongolfiera di Borgo Dora al sommergibile Provana, ancorato in città al Parco del Valentino, nei mercati e nei tram storici, all’Osservatorio Astronomico e in tanti musei. Concerti, spettacoli e eventi davvero oltreconfine, da Lampedusa, dove verrà letto il testo di un poeta siculo-arabo del XII secolo agli Istituti Italiani di Cultura di Parigi, Londra, Oslo, Berlino e New York. Non manca la collaborazione con la Bologna Children’s Book Fair, una nuova alleanza che di molto arricchirà il programma di un’iniziativa già attenta ai giovani lettori col suo Bookstock Village – presenti in sala Elena Pasoli e Grazia Gotti – e Superfestival, lo spazio dove si troveranno 68 festival culturali italiani. Molti anche gli anniversari e le ricorrenze che caratterizzeranno una manifestazione in cui verrà ricordato Tullio De Mauro, ma anche Martin Lutero, Roberto Rossellini e Totò, Don Milani e i cinquant’anni dalla pubblicazione delle Lettere a una professoressa, e Primo Levi, a trent’anni dalla morte, con la Lezione Levi di Martina Mengoni e altri appuntamenti. Futuro, bibliodiversità, il rapporto tra arte e letteratura, i romanzi impossibili della letteratura divergente – saranno a Torino Mathias Énard e Mircea Cartarescu – e tanta musica, a partire dal concerto di Patti Smith, che il 6 maggio anticiperà i cinque giorni di musica del Salone, arricchiti anche dagli appuntamenti di Torino Jazz Night, in un appuntamento che segue quello di venerdì 28 aprile, quando Svetlana Aleksievic dialogherà con Goffredo Fofi, per il programma della #PrimaveraTorinese che tanti appuntamenti ha offerto alla città. La comunità del Salone, come ha detto Lagioia, può darsi appuntamento “a domani”, prima di quella grande festa di libri e lettori che promette di essere la trentesima edizione del Salone del Libro, l’edizione della rinascita.
Ada Treves twitter ada3ves
(27 aprile 2017)